Lunedì, 08/06/2020 alle 14:13
Infatti la mia parafilia è legata allo stato d'animo di una donna..

Discussioni attive
RISPONDI
Sabato, 25/07/2020 alle 12:00
Mi permetto di rispondere e secondo me ci può essere una stretta relazione tra parafilie e sessualità.
È vero che spesso le parafilie - spostano - le forme di sessualità più che annullarle, ma bisogna anche considerare che spesso le stesse parafilie, quando sono radicate e nette creano un disagio/rifiuto verso la sessualità classica.
Come anche tra gli aven passiamo trovare casistiche differenti e complesse, alcune di queste intersecano le parafilie e viceversa.
Tanto è vero che si può essere erotici, ma asessuali, o alcune situazioni o caratteristiche specifiche - stimolate- emotivamente una persona, senza che vi sia una finalità sessuale, ma solo emozionale.
Quanti qui si definiscono asex solo perché non amano la penetrazione ad esempio?
Ma questa non sarebbe sessualità, semplicemente ci si sente inadeguati rispetto un mondo che prevede - idraulica - come definirebbe Galimberti un esercizio sessuale che spesso appaga la maggioranza.
O quanti per avere dei rapporti hanno necessariamente bisogno della componente romantica? O quanti solo in certe specifiche condizioni. Sicuramente è importante capire chi è l'altro e se sentirsi asessuale è un ripiego di altro, una pulsione innata, un condizionamento etc, e come e quando subentra questa condizione o se è uno stato perenne.
Insomma, io non sarei così perentoria nelle classificazioni, anche se capisco che entro certi limiti possano servire per definire la comprensione.
Mi permetto di rispondere e secondo me ci può essere una stretta relazione tra parafilie e sessualità.
È vero che spesso le parafilie - spostano - le forme di sessualità più che annullarle, ma bisogna anche considerare che spesso le stesse parafilie, quando sono radicate e nette creano un disagio/rifiuto verso la sessualità classica.
Come anche tra gli aven passiamo trovare casistiche differenti e complesse, alcune di queste intersecano le parafilie e viceversa.
Tanto è vero che si può essere erotici, ma asessuali, o alcune situazioni o caratteristiche specifiche - stimolate- emotivamente una persona, senza che vi sia una finalità sessuale, ma solo emozionale.
Quanti qui si definiscono asex solo perché non amano la penetrazione ad esempio?
Ma questa non sarebbe sessualità, semplicemente ci si sente inadeguati rispetto un mondo che prevede - idraulica - come definirebbe Galimberti un esercizio sessuale che spesso appaga la maggioranza.
O quanti per avere dei rapporti hanno necessariamente bisogno della componente romantica? O quanti solo in certe specifiche condizioni. Sicuramente è importante capire chi è l'altro e se sentirsi asessuale è un ripiego di altro, una pulsione innata, un condizionamento etc, e come e quando subentra questa condizione o se è uno stato perenne.
Insomma, io non sarei così perentoria nelle classificazioni, anche se capisco che entro certi limiti possano servire per definire la comprensione.
Giovedì, 30/07/2020 alle 18:48
Che bello sentire qualcuno che non vuole essere perentorio nelle classificazioni. Finalmente si ricomincia ad accettare che l' essere umano e la sua mente è plastico, nel senso di costantemente in evoluzione, la sessualità nel XXI secolo è diventata , almeno nel mondo occidentale, un aspetto della propria sfera di dimensione umana sacrosanto e accettato ma se pensiamo di averla scoperta tutta nella sua vastissima complessità, ci sbagliamo pericolosamente.
I nuovi dogmi, che rinnegano quasi obbligatoriamente il passato in blocco, mi lasciano perplessa e anche triste a fronte di certi comportamenti aggressivi in mancanza di buone argomentazioni. Alcuni ricominciano a rivendicare una dimensione della sessualità che sentono più consona alla loro natura, senza stavolta richiamare in ballo valori religiosi o di etica sociale che demonizzavano ed emarginavano chi la sessualità invece la viveva più liberamente, e senza peraltro sentirsi per questo, oggi, migliori di altri.
Semplicemente sono fatti così. E forse sono sempre esistiti, forse questa percezione così apparentemente ora minoritaria, è in realtà vecchia come il mondo
Ecco perché non mi piacciono le classificazioni.
è vero anche che riconoscersi in un gregge fa sentire meno soli..l' importante è che non ci si faccia guidare nei recinti.
Che bello sentire qualcuno che non vuole essere perentorio nelle classificazioni. Finalmente si ricomincia ad accettare che l' essere umano e la sua mente è plastico, nel senso di costantemente in evoluzione, la sessualità nel XXI secolo è diventata , almeno nel mondo occidentale, un aspetto della propria sfera di dimensione umana sacrosanto e accettato ma se pensiamo di averla scoperta tutta nella sua vastissima complessità, ci sbagliamo pericolosamente.
I nuovi dogmi, che rinnegano quasi obbligatoriamente il passato in blocco, mi lasciano perplessa e anche triste a fronte di certi comportamenti aggressivi in mancanza di buone argomentazioni. Alcuni ricominciano a rivendicare una dimensione della sessualità che sentono più consona alla loro natura, senza stavolta richiamare in ballo valori religiosi o di etica sociale che demonizzavano ed emarginavano chi la sessualità invece la viveva più liberamente, e senza peraltro sentirsi per questo, oggi, migliori di altri.
Semplicemente sono fatti così. E forse sono sempre esistiti, forse questa percezione così apparentemente ora minoritaria, è in realtà vecchia come il mondo
Ecco perché non mi piacciono le classificazioni.
è vero anche che riconoscersi in un gregge fa sentire meno soli..l' importante è che non ci si faccia guidare nei recinti.
Venerdì, 31/07/2020 alle 00:48
Esattamente Serafina !
condivido al 100% il tuo pensiero !
Esattamente Serafina !
condivido al 100% il tuo pensiero !
Venerdì, 31/07/2020 alle 12:06
Lo condivido al 100 per cento anche io Serafina!
Lo condivido al 100 per cento anche io Serafina!
Sabato, 15/08/2020 alle 02:02
Secondo la mia opinione, le parafilie sono Malattie classificate dal DSM V. Essendo Malattie, non hanno alcuna relazione con il Campo della sessualità o della asessualità.
Penso: forse, la persona che ha scritto il messaggio intendeva "sessualità alternative" (come ad esempio il Bdsm o altro).
Pure: in tutte le sessualità alternative si vive - sempre - la dimensione dell'eccitazione e dell'orgasmo. Sempre. In soldoni, nella realtà, è sempre ciò che viene vissuto.
Quindi, no, non può essere "sessualità alternative" una risposta concreta.
§
Essendo cresciuto in un insieme di valori positivi ed etici, molte sessualità alternative mi appaiono molto strane e l'aspetto feticistico particolare. Essendo molto attento "al presente", all'"attimo presente", molte di queste sessualità mi appaiono come "cristallizzazioni" di momenti di vita diversi. Un ripetere esperienze che hanno sconvolto la mente e il cuore.
(ad esempio, von Sacher-Masoch che ricordava di aver visto la zia, nuda, da bambino).
§
Sono puramente asessuale.
Ogni comportamento concreto che comporti eccitazione sessuale mi è alieno. Meglio: sono felice solo quando nella vita non ci sono comportamenti sessualità.
La sessualità, in genere, mi provoca ansia, alienazione, noia, distacco, nervosismo.
Mi chiedo se quello che provo sia una parafilie.
Non lo so.
So che vorrei solo dolcezza, tenerezza, altruismo, ascolto, creatività, bellezza, progresso interiore, valori, delicatezza, amore, felicità, piacere spirituale, arte nella mia Vita.
La sessualità, il porno, il sesso mi mettono a disagio e mi fanno stare male.
Vorrei solo vivere una vita semplice e felice.
Tutto qui.
§
Come sia: credo che l'autore del Post abbia sbagliato termine.
Non Parafilie.
Bensì Sessualità alternative.
Cerco di non dare giudizi. Le sessualità in genere sono un elemento molto distante da me.
Non giudico chi ha una sessualità o desideri sessuali.
So di non capire.
E so di non capire perché non ho mai provato veramente la felicità che le persone ascrivono al sesso.
Per me, la Felicità è altro.
Tutto qui.
Secondo la mia opinione, le parafilie sono Malattie classificate dal DSM V. Essendo Malattie, non hanno alcuna relazione con il Campo della sessualità o della asessualità.
Penso: forse, la persona che ha scritto il messaggio intendeva "sessualità alternative" (come ad esempio il Bdsm o altro).
Pure: in tutte le sessualità alternative si vive - sempre - la dimensione dell'eccitazione e dell'orgasmo. Sempre. In soldoni, nella realtà, è sempre ciò che viene vissuto.
Quindi, no, non può essere "sessualità alternative" una risposta concreta.
§
Essendo cresciuto in un insieme di valori positivi ed etici, molte sessualità alternative mi appaiono molto strane e l'aspetto feticistico particolare. Essendo molto attento "al presente", all'"attimo presente", molte di queste sessualità mi appaiono come "cristallizzazioni" di momenti di vita diversi. Un ripetere esperienze che hanno sconvolto la mente e il cuore.
(ad esempio, von Sacher-Masoch che ricordava di aver visto la zia, nuda, da bambino).
§
Sono puramente asessuale.
Ogni comportamento concreto che comporti eccitazione sessuale mi è alieno. Meglio: sono felice solo quando nella vita non ci sono comportamenti sessualità.
La sessualità, in genere, mi provoca ansia, alienazione, noia, distacco, nervosismo.
Mi chiedo se quello che provo sia una parafilie.
Non lo so.
So che vorrei solo dolcezza, tenerezza, altruismo, ascolto, creatività, bellezza, progresso interiore, valori, delicatezza, amore, felicità, piacere spirituale, arte nella mia Vita.
La sessualità, il porno, il sesso mi mettono a disagio e mi fanno stare male.
Vorrei solo vivere una vita semplice e felice.
Tutto qui.
§
Come sia: credo che l'autore del Post abbia sbagliato termine.
Non Parafilie.
Bensì Sessualità alternative.
Cerco di non dare giudizi. Le sessualità in genere sono un elemento molto distante da me.
Non giudico chi ha una sessualità o desideri sessuali.
So di non capire.
E so di non capire perché non ho mai provato veramente la felicità che le persone ascrivono al sesso.
Per me, la Felicità è altro.
Tutto qui.
Sabato, 15/08/2020 alle 09:15
dentro questo forum ho conosciuto diverse persone che appunto non sono asessuali, ma semplicemente hanno una sessualità alternativa, del resto io stessa credo di essere così, dico credo perché in verità non ho mai l'esigenza di avere rapporti sessuali. Però anche se non spesso l'autoerotismo su fantasie alternative li posso praticare, anche se di certo non è la norma.
Ma allora perché si finisce qui ?
A mio parere perché si pensa che comunque la mancanza di desiderio verso la sessualità canonimcanete intesa ci renda degli a-sex in termini pratici, cioè non è che ti metti con n fidanzato o fidanzata sessuale e poi le puoi portare le arance in definitiva...non si può cavare sangue da una rapa come si dice.
Quindi quello che dici è giusto, ma ci vuole anche la comprensione che si può capitare qui per circostanze come dire di intersezione, e comunque io stessa se trovassi una persona della quale veramente mi innamoro, di sicuro non sentirei l'esigenza di farci sesso, nonostante sia una persona che prova attrazione fisica, ma non sessuale.
dentro questo forum ho conosciuto diverse persone che appunto non sono asessuali, ma semplicemente hanno una sessualità alternativa, del resto io stessa credo di essere così, dico credo perché in verità non ho mai l'esigenza di avere rapporti sessuali. Però anche se non spesso l'autoerotismo su fantasie alternative li posso praticare, anche se di certo non è la norma.
Ma allora perché si finisce qui ?
A mio parere perché si pensa che comunque la mancanza di desiderio verso la sessualità canonimcanete intesa ci renda degli a-sex in termini pratici, cioè non è che ti metti con n fidanzato o fidanzata sessuale e poi le puoi portare le arance in definitiva...non si può cavare sangue da una rapa come si dice.
Quindi quello che dici è giusto, ma ci vuole anche la comprensione che si può capitare qui per circostanze come dire di intersezione, e comunque io stessa se trovassi una persona della quale veramente mi innamoro, di sicuro non sentirei l'esigenza di farci sesso, nonostante sia una persona che prova attrazione fisica, ma non sessuale.
Ospite2486
Sabato, 15/08/2020 alle 09:56
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Martedì, 18/08/2020 alle 11:44
Vorrei provare a rispondere ad Angela108.
Io penso che nella discussione sia sfuggito un aspetto essenziale.
Ridurre l'aspetto sessuale alla "pura corporeità" - azzardando un termine potrei chiamarlo "materialismo sessuale" - non permette di cogliere alcuni elementi essenzialmente umani.
Tento di spiegarmi: uno dei compiti della sessualità, ad esempio, è quello di definire il Genere sessuale delle persone. Capire se siamo Maschi o Femmine, Ermafroditi o Fluidi o Altro. Nel Novecento si credeva che il Genere determinasse la Sessualità - teoria che imponeva alle donne, ad esempio, ruoli tecnicamente passivi irreali, sciocchi e innaturali - oggi si capisce che è il contrario, la Sessualità con cui nasciamo permette di spiegare a quale Genere siamo iscritti.
Con la Asessualità si impone un passo diverso: io credo vi è una richiesta di non essere iscritti ad un Genere sessuale. Per le persone Asessuali, termini come "Maschile" o "Femminile" sono privi di senso. Se si osservano le domande "Cosa è maschile?" e "Cosa è femminile?" si hanno risposte che, con il tempo, parlano di erotismo. Ad esempio: i tacchi alti nella Società comune sono qualcosa di femminile; i jeans stazzonati sono maschili; una minigonna è femminile; stivali usati da cowboy è qualcosa di maschile e così via, per comportamenti, atteggiamenti, azioni.
Come persona asessuale mi accorgo di non pensare MAI a me in termini di maschile o femminile. Ad esempio: adoro la delicatezza, cucinare, in tessuti leggeri, parlare, ascoltare ma adoro anche il bricolage in ferramenta, lavorare duramente in modo fisico, farmi crescere la barba. Potrei truccarmi se non temessi il giudizio delle persone o indossare una gonna, perché no?
La particolarità non è però questa: la specificità è nel fatto che sono gesti totalmente privi di significato sessuale. Quando una donna si trucca non lo fa sempre perché vuole sedurre. Lo fa per stare bene con sé stessa. E così per molti comportamenti maschili. Stare bene. Essere felici.
Esistono persone che non percepiscono la seduzione o l'erotismo. Che non lo sono a loro volta. Persone per le quali la felicità, l'affetto, l'amore, il piacere sono le emozioni per connettersi al mondo. Io non ho comportamenti che definiscano il mio genere. Sono asessuale. Oltre a non avere comportamenti seduttivi o sessuali, il concetto di appartenenza ad un sesso è per me privo di senso.
Soprattutto: non voglio dargli un senso. Non ne sento il bisogno.
"Sentirmi maschio" o "sentirmi femmina" sono affermazioni vuote. Non dicono nulla di me.
Più mi osservo, più capisco che sto BENE se impronto la mia vita ai valori più alti, alla creatività, all'altruismo e all'amore per la vita.
Avere un orgasmo (accade circa dieci volte l'anno e MAI in un rapporto sessuale con una persona) è un'esperienza vuota, priva di senso, puramente fisica (la paragono a urinare).
Anche urinare ha qualcosa di "piacevole". Ma non vi vedo nulla di sessuale.
Il problema, credo, sia questo: chi è asessuale non lega all'orgasmo niente. Non ha comportamenti seduttivi o erotici. Non cerca le persone per scopi erotici.
§
Penso: stranamente, il tutto ha una naturalezza limpida.
Nei tempi passati, MOLTI sacerdoti sono stati Asessuali. Poi, con la laicità, vivere la Asessualità è apparsa come qualcosa di mostruoso o sbagliato.
Chi si donava completamente agli altri, spesso rinunciava al sesso. Non era considerato strano o malato o altro. Anzi: era ammirato.
Essere asessuale, per me, significa vivere una condizione corporea di assoluto altruismo e amore verso il Mondo e verso me stesso.
§
Ora: le Parafilie - escludendo gli atti puramente procreativi - possono sembrare simili alla Asessualità: chi pratica BDSM o altro non lo fa per capire il suo genere di appartenenza ma lo fa per Negarlo o Ipostatizzarlo (eccederlo) secondo una logica di "Tutto o niente". Un Padrone BDSMer vuole essere "totalmente maschile" un Servo BDSMer vuole veder negata la sua mascolinità in modo radicale.
Gli asessuali però, a mio modo di vedere, vivono una realtà per cui tutto o niente rispetto un genere è un concetto privo di significato.
Non vogliono essere totalmente o per nulla iscritti ad un genere.
Spero di essere stato capace di spiegare il mio punto di vista.
Vorrei provare a rispondere ad Angela108.
Io penso che nella discussione sia sfuggito un aspetto essenziale.
Ridurre l'aspetto sessuale alla "pura corporeità" - azzardando un termine potrei chiamarlo "materialismo sessuale" - non permette di cogliere alcuni elementi essenzialmente umani.
Tento di spiegarmi: uno dei compiti della sessualità, ad esempio, è quello di definire il Genere sessuale delle persone. Capire se siamo Maschi o Femmine, Ermafroditi o Fluidi o Altro. Nel Novecento si credeva che il Genere determinasse la Sessualità - teoria che imponeva alle donne, ad esempio, ruoli tecnicamente passivi irreali, sciocchi e innaturali - oggi si capisce che è il contrario, la Sessualità con cui nasciamo permette di spiegare a quale Genere siamo iscritti.
Con la Asessualità si impone un passo diverso: io credo vi è una richiesta di non essere iscritti ad un Genere sessuale. Per le persone Asessuali, termini come "Maschile" o "Femminile" sono privi di senso. Se si osservano le domande "Cosa è maschile?" e "Cosa è femminile?" si hanno risposte che, con il tempo, parlano di erotismo. Ad esempio: i tacchi alti nella Società comune sono qualcosa di femminile; i jeans stazzonati sono maschili; una minigonna è femminile; stivali usati da cowboy è qualcosa di maschile e così via, per comportamenti, atteggiamenti, azioni.
Come persona asessuale mi accorgo di non pensare MAI a me in termini di maschile o femminile. Ad esempio: adoro la delicatezza, cucinare, in tessuti leggeri, parlare, ascoltare ma adoro anche il bricolage in ferramenta, lavorare duramente in modo fisico, farmi crescere la barba. Potrei truccarmi se non temessi il giudizio delle persone o indossare una gonna, perché no?
La particolarità non è però questa: la specificità è nel fatto che sono gesti totalmente privi di significato sessuale. Quando una donna si trucca non lo fa sempre perché vuole sedurre. Lo fa per stare bene con sé stessa. E così per molti comportamenti maschili. Stare bene. Essere felici.
Esistono persone che non percepiscono la seduzione o l'erotismo. Che non lo sono a loro volta. Persone per le quali la felicità, l'affetto, l'amore, il piacere sono le emozioni per connettersi al mondo. Io non ho comportamenti che definiscano il mio genere. Sono asessuale. Oltre a non avere comportamenti seduttivi o sessuali, il concetto di appartenenza ad un sesso è per me privo di senso.
Soprattutto: non voglio dargli un senso. Non ne sento il bisogno.
"Sentirmi maschio" o "sentirmi femmina" sono affermazioni vuote. Non dicono nulla di me.
Più mi osservo, più capisco che sto BENE se impronto la mia vita ai valori più alti, alla creatività, all'altruismo e all'amore per la vita.
Avere un orgasmo (accade circa dieci volte l'anno e MAI in un rapporto sessuale con una persona) è un'esperienza vuota, priva di senso, puramente fisica (la paragono a urinare).
Anche urinare ha qualcosa di "piacevole". Ma non vi vedo nulla di sessuale.
Il problema, credo, sia questo: chi è asessuale non lega all'orgasmo niente. Non ha comportamenti seduttivi o erotici. Non cerca le persone per scopi erotici.
§
Penso: stranamente, il tutto ha una naturalezza limpida.
Nei tempi passati, MOLTI sacerdoti sono stati Asessuali. Poi, con la laicità, vivere la Asessualità è apparsa come qualcosa di mostruoso o sbagliato.
Chi si donava completamente agli altri, spesso rinunciava al sesso. Non era considerato strano o malato o altro. Anzi: era ammirato.
Essere asessuale, per me, significa vivere una condizione corporea di assoluto altruismo e amore verso il Mondo e verso me stesso.
§
Ora: le Parafilie - escludendo gli atti puramente procreativi - possono sembrare simili alla Asessualità: chi pratica BDSM o altro non lo fa per capire il suo genere di appartenenza ma lo fa per Negarlo o Ipostatizzarlo (eccederlo) secondo una logica di "Tutto o niente". Un Padrone BDSMer vuole essere "totalmente maschile" un Servo BDSMer vuole veder negata la sua mascolinità in modo radicale.
Gli asessuali però, a mio modo di vedere, vivono una realtà per cui tutto o niente rispetto un genere è un concetto privo di significato.
Non vogliono essere totalmente o per nulla iscritti ad un genere.
Spero di essere stato capace di spiegare il mio punto di vista.
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