Riporto un post che avevo scritto su un altro forum:
"Da quel che so io, che che se ne dica, non è ancora chiaro quando la genetica o l'ambiente influiscano sull'orientamento.
Purtroppo sono argomenti in cui una presa di posizione netta è parecchio speculativa e poco concreta.
Fra i documenti più forti a favore dell'innatismo della sessualità ci sono i vari esperimenti naturali fatti sui gemelli monozigoti, in particolare quelli inseriti in ambienti socio-culturali diversi (diverse famiglie adottive), in modo da eliminare totalmente la variabile dell'influsso ambientale ed educativo sull'orientamento sessuale.
La premessa fondamentale di questi studi è che i gemelli monozigoti sono geneticamente identici. Hanno i geni completamente speculari, lo stesso DNA.
È stato notato che, se un gemello risulta omosessuale, c'è una probabilità molto alta che anche l'altro lo sia, stimata intorno al 50-60%, mentre fra i gemelli eterozigoti o i fratelli classici, la probabilità che, se un fratello è omosessuale, lo sia anche l'altro scende a 10-20%.
Da un lato, questa è una fortissima prova a favore dell'innatismo dell'orientamento sessuale, a scapito della componente empirica che il bambino sperimenta, ma dall'altro lato è anche una prova a scapito dello stesso innatismo come unico fattore di influenza sull'orientamento sessuale, poiché, se l'orientamento fosse totalmente innato, quindi geneticamente dipendente, nei gemelli monozigoti si dovrebbe avere una percentuale del 100%, dato che hanno esattamente gli stessi geni.
La questione mi sembra un po' caotica, io per adesso mi mantengo in una posizione intermedia: i geni danno una predisposizione innata ad un orientamento, ma l'ambiente socio-culturale ed empirico, in misura maggiore o minore, lo plasma.
Rettifico, onde evitare polemiche, dato l'argomento ostico: è solo la mia opinione, basata sulle informazioni che ho al momento, in realtà è un argomento molto interessante e conto di approfondirlo."
Voi che ne pensate?
Ne sapete qualcosa in merito?
