Mercoledì, 31/07/2019 alle 00:14
Non volevo dare per scontato che tu lo stessi facendo, ho ritenuto comunque opportuno specificare che conosco abbastanza il quadro completo, così che non sarà necessario mettermi a conoscenza di esempi di vari modi in cui la sessualità viene interpretata da parte di altre comunità o individui.
La mia "certezza" di essere nel giusto deriva dall'interpretazione logica e letterale delle definizioni offerte in questo sito come da altre autorevoli fonti, nonché la parola stessa e la mia certezza permarrà finché non sarò smentito in merito. Deve ancora avvenire.
Non è un ragionamento astratto dal momento che si sta parlando del significato di un termine, non di questioni epistemologiche o scienze complesse riguardo cose quali l'origine o le implicazioni dell' asessualità, dove sicuramente ammetterei un grosso margine di errore e di interpretazione. qui si sta parlando di una ri-definizione che è obiettivamente illogica, al pari di 1+1=3. Come la matematica, la logica non è un'opinione.
Come dici tu, ciò che conta è che la comunicazione sia più efficace possibile, è proprio questo il problema. La comunicazione è efficace quando le parole hanno un significato quanto più preciso ed inequivocabile possibile, a prescindere dal contesto e da libere e fantasiose interpretazioni.
Abbiamo un termine che inequivocabilmente indica chi è a metà tra sessuale e asessuale, abbiamo un termine per gran parte di queste sfumature che la sessualità contempla, sai chi non ha un termine per la propria categoria? Chi non è per nulla sessuale, ossia, un tempo, gli a-sessuali. Certamente chi perpetra questo errore, è sì una minaccia. Mi sta togliendo qualcosa, perché una parola privata del proprio significato diventa inutile.
Come mai abbiamo la necessità di un linguaggio ricco? Per esprimere brevemente concetti complessi. Oggi se una persona mi dicesse "Sono asessuale" Io non so cosa dovrei intendere, dal momento che potrebbe significare qualunque cosa. E sta succedendo sempre più spesso, tant'è che non direi di essere l'unico asessuale a lamentarsene.
E se la cosa infastidisce me, che conosco il quadro completo e so cosa aspettarmi, mettiti nei panni di un nuovo arrivato che ha appena letto una definizione che non gli servirà a nulla. Inutile confusione, difficoltà a comunicare.
Immaginati che improvvisamente che la parola l'espressione di "bianco" o "nero" sparisse dall'uso. Avresti qualche problema il giorno in cui devi fornire indicazioni per imbiancare le pareti?
Secondariamente, la divulgazione di informazioni fallaci, non ci sta facendo bene, facile poi, lamentarsi che al di fuori "non veniamo presi sul serio", o che non ci comprendono. Leggi pure cosa c'è scritto nelle prime righe del sondaggio proposto. Non posso biasimarli.
Ci sono potenzialmente altri rischi più ipotetici, ricorderai ad esempio che potenzialmente c'è chi dell'ambiguità e della confusione se ne potrebbe approfittare maliziosamente.
Ora, potresti invece dirmi quali sono le conseguenze positive, il vantaggio pratico, i pro dell' appropriarsi di questo termine da parte di chi non lo è?
O i contro del chiamare le cose con il proprio nome.
Specifico, per quanto lo ritengo ridondante, che chiamare le cose con il proprio nome non significa chiudere la comunità od escludere dal confronto coloro che non rispondono al nome di asessuali, dal momento che queste comunità sono aperte che io sappia anche a chi è puramente e dichiaratamente sessuale.
"Penso che nelle discussioni ci sia modo e modo per affrontarle, e che i toni, le parole usate facciano una bella differenza."
Negativo, le parole scritte non posseggono caratteristiche tonali. Non mi risulta avere utilizzato un linguaggio offensivo: nella scelta delle parole tutto quello che mi preoccupa è essere quanto più accurato possibile, eventuali sotto-testi sono pure congetture negli occhi di chi legge, esulano dal mio controllo e responsabilità.

Discussioni attive
RISPONDI
Ospite734
Mercoledì, 31/07/2019 alle 15:30
Questo discorso delle definizioni lo trovo sempre molto complesso ed anche a volte poco utile. Non sono convinta ad esempio che la parola graysessuale, che tu dici serve a definire chi si trova tra sessuali e asessuali, in realtà dica molto di più di ciò che dice il termine asessuale, inteso in senso lato. Indica una categoria ampia, ma il termine di per sé non è sufficiente a spiegare chi ci sta dentro, le differenze sono molteplici, non chiarisce nello specifico. Così pure la categoria "sessuale" ha al suo interno un mondo di aspetti che non si esauriscono chiaramente in un termine. Io penso che per quanto si cerchi di avvicinarsi ad una definizione esaustiva, ci sarà sempre un margine di non chiarezza, che va colmato con altre parole, aggettivi, specificazioni. Ma questo non solo per ciò che concerne l'aspetto della sessualità. Pensa ad esempio alla categoria "introversione" : dire di una persona che è introversa ti dà delle indicazioni rispetto ad un suo modo di essere, ma la vera differenza la fa, secondo me, il livello di introversione, le sue modalità di vivere tale aspetto... e queste vanno esplicitate oltre il termine stesso. Tu dici : "Come mai abbiamo la necessità di un linguaggio ricco? Per esprimere brevemente concetti complessi." Esiste sempre però un'approssimazione quando con un termine esprimi un concetto complesso. Per questo motivo, penso, alcune persone utilizzano una marea di definizioni sempre più dettagliate e specifiche nel contesto della sessualità/asessualità che alla fine mi pare non aiutano comunque a fare chiarezza. Forse bisogna accettare un margine di semplificazione ed anche possibilità di errore nella comunicazione, che va "aggiustato" attraverso il dialogo e la pazienza del confronto.
Mi fai l'esempio del bianco e del nero. Certo sono categorie che indicano dei colori e non possederle creerebbe sicuramente dei problemi. Ma di per sé la categoria bianco non mi basta se devo tinteggiare una parete o se devo acquistare della lana, in concreto esistono molte sfumature di bianco e quindi, accanto alla parola bianco dovrò aggiungerci qualcos'altro (perla, avorio, panna...). Figuriamoci con le definizioni che hanno la pretesa di descrivere fatti e aspetti che riguardano le persone.
"Ora, potresti invece dirmi quali sono le conseguenze positive, il vantaggio pratico, i pro dell' appropriarsi di questo termine da parte di chi non lo è?
O i contro del chiamare le cose con il proprio nome."
Io non capisco bene questo fatto dell'appropriarsi di un termine... penso che si tratti appunto di una semplificazione dovuta al fatto che molte caratteristiche sono comuni tra asessuali e demi/gray sessuali, ed inoltre sia dovuta ad una difficoltà oggettiva nel tracciare confini netti tra una categoria e l'altra. Però davvero, non riesco a cogliere tutto il dramma della questione, in fondo penso che basti mettersi d'accordo sui termini.
Non sono affatto d'accordo quando affermi "le parole scritte non posseggono caratteristiche tonali". C'è una modalità anche nella scrittura che facilità il dialogo, il confronto, che incoraggia le persone ad esprimersi... Mi sorprende che tu non ne sia consapevole, o che non ne tenga conto. Viceversa ci sono modalità che portano a bloccare, interrompere una discussione, possono far sentire gli altri a disagio, non invogliano ad intervenire... E non sto parlando di linguaggio offensivo. Trovo che negli ultimi mesi il confronto sul forum sia minimo, e anche le poche discussioni, iniziative, contributi da parte di qualcuno non vengano in nessun modo supportate. Per questo ti ho chiesto se è intenzionale da parte degli amministratori del sito, ovvero se questa direzione che si è presa vi trova soddisfatti. Dal mio punto di vista è un'occasione persa. Più che nella difesa della propria "categoria" io penso che sarebbe importante investire energie nel "curare" questi aspetti che hanno a che fare con il confronto, con l'accoglienza di chi si affaccia sul sito in cerca di aiuto, con il dialogo, con il creare una mentalità inclusiva rispetto alle diversità...
Questo discorso delle definizioni lo trovo sempre molto complesso ed anche a volte poco utile. Non sono convinta ad esempio che la parola graysessuale, che tu dici serve a definire chi si trova tra sessuali e asessuali, in realtà dica molto di più di ciò che dice il termine asessuale, inteso in senso lato. Indica una categoria ampia, ma il termine di per sé non è sufficiente a spiegare chi ci sta dentro, le differenze sono molteplici, non chiarisce nello specifico. Così pure la categoria "sessuale" ha al suo interno un mondo di aspetti che non si esauriscono chiaramente in un termine. Io penso che per quanto si cerchi di avvicinarsi ad una definizione esaustiva, ci sarà sempre un margine di non chiarezza, che va colmato con altre parole, aggettivi, specificazioni. Ma questo non solo per ciò che concerne l'aspetto della sessualità. Pensa ad esempio alla categoria "introversione" : dire di una persona che è introversa ti dà delle indicazioni rispetto ad un suo modo di essere, ma la vera differenza la fa, secondo me, il livello di introversione, le sue modalità di vivere tale aspetto... e queste vanno esplicitate oltre il termine stesso. Tu dici : "Come mai abbiamo la necessità di un linguaggio ricco? Per esprimere brevemente concetti complessi." Esiste sempre però un'approssimazione quando con un termine esprimi un concetto complesso. Per questo motivo, penso, alcune persone utilizzano una marea di definizioni sempre più dettagliate e specifiche nel contesto della sessualità/asessualità che alla fine mi pare non aiutano comunque a fare chiarezza. Forse bisogna accettare un margine di semplificazione ed anche possibilità di errore nella comunicazione, che va "aggiustato" attraverso il dialogo e la pazienza del confronto.
Mi fai l'esempio del bianco e del nero. Certo sono categorie che indicano dei colori e non possederle creerebbe sicuramente dei problemi. Ma di per sé la categoria bianco non mi basta se devo tinteggiare una parete o se devo acquistare della lana, in concreto esistono molte sfumature di bianco e quindi, accanto alla parola bianco dovrò aggiungerci qualcos'altro (perla, avorio, panna...). Figuriamoci con le definizioni che hanno la pretesa di descrivere fatti e aspetti che riguardano le persone.
"Ora, potresti invece dirmi quali sono le conseguenze positive, il vantaggio pratico, i pro dell' appropriarsi di questo termine da parte di chi non lo è?
O i contro del chiamare le cose con il proprio nome."
Io non capisco bene questo fatto dell'appropriarsi di un termine... penso che si tratti appunto di una semplificazione dovuta al fatto che molte caratteristiche sono comuni tra asessuali e demi/gray sessuali, ed inoltre sia dovuta ad una difficoltà oggettiva nel tracciare confini netti tra una categoria e l'altra. Però davvero, non riesco a cogliere tutto il dramma della questione, in fondo penso che basti mettersi d'accordo sui termini.
Non sono affatto d'accordo quando affermi "le parole scritte non posseggono caratteristiche tonali". C'è una modalità anche nella scrittura che facilità il dialogo, il confronto, che incoraggia le persone ad esprimersi... Mi sorprende che tu non ne sia consapevole, o che non ne tenga conto. Viceversa ci sono modalità che portano a bloccare, interrompere una discussione, possono far sentire gli altri a disagio, non invogliano ad intervenire... E non sto parlando di linguaggio offensivo. Trovo che negli ultimi mesi il confronto sul forum sia minimo, e anche le poche discussioni, iniziative, contributi da parte di qualcuno non vengano in nessun modo supportate. Per questo ti ho chiesto se è intenzionale da parte degli amministratori del sito, ovvero se questa direzione che si è presa vi trova soddisfatti. Dal mio punto di vista è un'occasione persa. Più che nella difesa della propria "categoria" io penso che sarebbe importante investire energie nel "curare" questi aspetti che hanno a che fare con il confronto, con l'accoglienza di chi si affaccia sul sito in cerca di aiuto, con il dialogo, con il creare una mentalità inclusiva rispetto alle diversità...
Giovedì, 01/08/2019 alle 00:43
Claudia, ma è ovvio che le definizioni non possono essere esaustive al 100%, non ha nulla a che vedere che il messaggio espresso deve essere chiaro e quanto meno equivocabile. Che discorso è questo, o tutto o niente, e in che modo giustifica l'estensione di un termine all'infinito quale semplificazione? Non si tratta affatto di una semplificazione, piuttosto una complicazione.
Ci devono essere dei limiti alle variazioni, o sarebbe una utile semplificazione considerare il nero una variante scura del bianco?
Non è difficile affatto stabilire dei confini netti fra le categorie, esattamente come non è difficile stabilire quale animale sia un mammifero o quale un rettile, la differenza qualitativa è riscontrabile esattamente nelle definizioni e nel nome stesso.
Potremmo scandagliare le varianti di definizione che si possono reperire e a seconda di quale si sceglie ci sono cose certamente più o meno discutibili, ma c'è una costante. cerchiamo un compromesso:
Una qualità è espressa l'asessualità: L'assenza di sessualità. La presenza di sessualità, esclude l'asessualità. Vogliamo discutere delle accezioni di sessualità? Quando vuoi. Ma non si può dire che un demisessuale (letteralmente: metà sessuale) sia al tempo stesso anche un asessuale. Contraddizione.
Tutto il resto, è irrilevante, chiamarli tali perché condividano delle altre qualità è una falsa equivalenza.
Non ti sentiresti in dovere di correggere chi dovesse sostenere che i pipistrelli siano uccelli? Non sarebbe obiettivamente un errore? O è una semplificazione accettabile? Sarebbe accettabile se da domani gli organi di divulgazione insegnassero questa falsità?
I volatili, molto probabilmente, avrebbero poco da ridire in questa faccenda. Ma qui stiamo parlando di persone, che avevano trovato ciò che li definisce, e glie lo stanno portando via per ancora non si sa quale motivo. Non mi viene altro termine in mente se non appropriazione.
"in fondo penso che basti mettersi d'accordo sui termini. "
E' letteralmente tutto quello che chiedo. Non è chiaro dunque cosa mi stai contestando.
"Non sono affatto d'accordo quando affermi "le parole scritte non posseggono caratteristiche tonali"."
Anche qui puoi non essere d'accordo ma è così, il tono è un parametro nel dominio del suono, se associ un tono alle mie parole scritte è indubbiamente frutto della tua soggettiva interpretazione, se lo ritieni inadeguato è probabilmente un errore del tuo modo di leggere, e relativo dal tuo stato d'animo. Non dare nulla per scontato, non mi conosci.
Vuoi criticarmi nella forma? Lo accetto, ma sii più specifica per permettermi di capire esattamente cosa c'è che non va. Questa tua comunicazione vaga ed edulcorata non risulta efficace.
Come puoi vedere sono sempre ben disposto a rispondere alle domande ed a formularne; E confermato che il mio linguaggio non sia offensivo, puoi spiegarmi cos'altro potrei fare al fine di incitare ad esempio l' autore di questo topic ad esporre le sue ragioni? Al fine di aiutarti a darmi un tono, specifico che si tratta di una domanda non retorica. Ma sono scettico che esistano modalità di dire certe cose lasciando intatto il concetto - Lieto se mi smentirai, ma importante è non chiedermi di dire il falso o omettere il vero.
E non mi è chiaro a cosa tu ti riferisca quando dici che il forum sia cambiato, non capisco di quali iniziative e contributi tu stia parlando, e non so neppure come mai poni domande riguardanti le intenzioni dell'amministrazione di questo sito a me, semplice utente.
Chiariamo, mi stai attribuendo delle responsabilità?
Claudia, ma è ovvio che le definizioni non possono essere esaustive al 100%, non ha nulla a che vedere che il messaggio espresso deve essere chiaro e quanto meno equivocabile. Che discorso è questo, o tutto o niente, e in che modo giustifica l'estensione di un termine all'infinito quale semplificazione? Non si tratta affatto di una semplificazione, piuttosto una complicazione.
Ci devono essere dei limiti alle variazioni, o sarebbe una utile semplificazione considerare il nero una variante scura del bianco?
Non è difficile affatto stabilire dei confini netti fra le categorie, esattamente come non è difficile stabilire quale animale sia un mammifero o quale un rettile, la differenza qualitativa è riscontrabile esattamente nelle definizioni e nel nome stesso.
Potremmo scandagliare le varianti di definizione che si possono reperire e a seconda di quale si sceglie ci sono cose certamente più o meno discutibili, ma c'è una costante. cerchiamo un compromesso:
Una qualità è espressa l'asessualità: L'assenza di sessualità. La presenza di sessualità, esclude l'asessualità. Vogliamo discutere delle accezioni di sessualità? Quando vuoi. Ma non si può dire che un demisessuale (letteralmente: metà sessuale) sia al tempo stesso anche un asessuale. Contraddizione.
Tutto il resto, è irrilevante, chiamarli tali perché condividano delle altre qualità è una falsa equivalenza.
Non ti sentiresti in dovere di correggere chi dovesse sostenere che i pipistrelli siano uccelli? Non sarebbe obiettivamente un errore? O è una semplificazione accettabile? Sarebbe accettabile se da domani gli organi di divulgazione insegnassero questa falsità?
I volatili, molto probabilmente, avrebbero poco da ridire in questa faccenda. Ma qui stiamo parlando di persone, che avevano trovato ciò che li definisce, e glie lo stanno portando via per ancora non si sa quale motivo. Non mi viene altro termine in mente se non appropriazione.
"in fondo penso che basti mettersi d'accordo sui termini. "
E' letteralmente tutto quello che chiedo. Non è chiaro dunque cosa mi stai contestando.
"Non sono affatto d'accordo quando affermi "le parole scritte non posseggono caratteristiche tonali"."
Anche qui puoi non essere d'accordo ma è così, il tono è un parametro nel dominio del suono, se associ un tono alle mie parole scritte è indubbiamente frutto della tua soggettiva interpretazione, se lo ritieni inadeguato è probabilmente un errore del tuo modo di leggere, e relativo dal tuo stato d'animo. Non dare nulla per scontato, non mi conosci.
Vuoi criticarmi nella forma? Lo accetto, ma sii più specifica per permettermi di capire esattamente cosa c'è che non va. Questa tua comunicazione vaga ed edulcorata non risulta efficace.
Come puoi vedere sono sempre ben disposto a rispondere alle domande ed a formularne; E confermato che il mio linguaggio non sia offensivo, puoi spiegarmi cos'altro potrei fare al fine di incitare ad esempio l' autore di questo topic ad esporre le sue ragioni? Al fine di aiutarti a darmi un tono, specifico che si tratta di una domanda non retorica. Ma sono scettico che esistano modalità di dire certe cose lasciando intatto il concetto - Lieto se mi smentirai, ma importante è non chiedermi di dire il falso o omettere il vero.
E non mi è chiaro a cosa tu ti riferisca quando dici che il forum sia cambiato, non capisco di quali iniziative e contributi tu stia parlando, e non so neppure come mai poni domande riguardanti le intenzioni dell'amministrazione di questo sito a me, semplice utente.
Chiariamo, mi stai attribuendo delle responsabilità?
Staff
Giovedì, 01/08/2019 alle 02:23
Riteniamo che sia il caso di dare una risposta "ufficiale", dal momento che Claudia ha in qualche modo chiamato in causa l'amministrazione del sito.
Come chiunque può constatare, l'amministrazione interviene all'interno delle discussioni sul forum molto di rado, in quanto uno degli obiettivi principali di questo sito è quello di offrire uno spazio di confronto il più possibile libero, al contrario di quanto avviene all'interno di altri spazi virtuali dedicati all'asessualità, dove spesso le idee personali dei creatori e/o dei gestori vengono spacciate quasi come verità scientifiche assolute e incontestabili, come se chi le ha scritte avesse chissà quali titoli. ASESSUALI.COM, come la quasi totalità dei siti dedicati all'asessualità presenti sulla rete, è un sito gestito da volontari, gente comune che non ha nessun titolo accademico; ma, al contrario di quanto accade altrove, qui si cerca di incentivare il libero pensiero, l'autoanalisi e l'introspezione svincolate da etichette, dogmi e definzioni che sovente finiscono per diventare vere e proprie catene.
L'amministrazione, come testimoniato dagli interventi all'interno di varie discussioni sul forum, sconsiglia quasi sempre di ricercare a tutti costi etichette e definizioni, perché proprio come Claudia siamo convinti che l'essere umano sia una creatura troppo complessa per essere incasellata.
Però, nel momento in cui si utilizzano termini come "asessuale" o "asessualità", è ovvio che un navigatore che decida di iscriversi si aspetti di trovare un ambiente frequentato per la maggior parte da persone che non hanno alcun interesse per il sesso né per tutte le attività ad esso collegate. Si tratta di semplice buonsenso: secondo i dizionari più importanti, come chiunque può verificare, i suddetti termini indicano una condizione di estraneità nei confronti del sesso.
Ciò non significa che l'utilizzo del sito sia consentito soltanto a persone asessuali; è superfluo elencare i motivi per cui una scelta del genere sarebbe assurda. E proprio perché al mondo esistono persone che, pur non essendo interessate al sesso in maniera per così dire "canonica", conservano comunque un certo tipo di desiderio sessuale - che sia parziale, limitato a determinate circostanze eccetera - si è scelto di facilitare e rendere maggiormente gradevole la loro permanenza all'interno di questo spazio - dove esse, pur non essendo asessuali, si sentono spesso più "a casa" rispetto a quanto avviene in altri luoghi virtuali e non - inserendo la possibilità di indicare, attraverso l'utilizzo di due termini convenzionali e "immediati", il tipo di condizione che li rappresenta di più, senza tuttavia obbligare nessuno ad usare alcun termine o etichetta. Il campo "Indole", infatti, è facoltativo e modificabile in qualsiasi momento per infinite volte.
Nella scelta dei suddetti termini - come già si era spiegato all'interno di un'altra discussione consultabile all'indirizzo https://www.asessuali.com/viewtopic.html?id=705 - si è tenuto conto di quanto segue: poiché, a grandi linee, esistono quattro tipi di individui (ovvero individui interessati al sesso in maniera continuativa, individui non interessati per nulla, individui interessati solo saltuariamente e/o parzialmente e individui che manifestano desiderio solo all'interno di relazioni sentimentali profonde) si è stabilito di utilizzare due "macro-categorie" per riassumenre brevemente la condizione degli ultimi due tipi, prendendo in prestito due termini già utilizzati in Italia e all'estero: graysessuale e demisessuale. Ovviamente, i dettagli della condizione descritta da ciascuno di questi due termini possono variare molto tra un individuo e un altro; il forum di discussione esiste proprio per questo, per confrontarsi e se possibile comprendersi meglio.
Per concludere: sebbene il sito si chiami ASESSUALI.COM e sia dedicato al tema dell'asessualità, esso non è un ghetto virtuale. Chiunque qui è il benvenuto, che si tratti di individui asessuali o non asessuali.
L'amministrazione non ha nessun obiettivo all'infuori di quello di offrire un luogo di confronto e anche, ovviamente, di incontro tra persone, uguali o diverse tra loro.
Alcuni membri dello staff non sono neanche lontanamente asessuali, né graysessuali, né demisessuali, quindi non ci sarebbe alcun motivo logico per favorire una fantomatica "ghettizzazione".
Speriamo di essere stati esaustivi, ma rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Riteniamo che sia il caso di dare una risposta "ufficiale", dal momento che Claudia ha in qualche modo chiamato in causa l'amministrazione del sito.
Come chiunque può constatare, l'amministrazione interviene all'interno delle discussioni sul forum molto di rado, in quanto uno degli obiettivi principali di questo sito è quello di offrire uno spazio di confronto il più possibile libero, al contrario di quanto avviene all'interno di altri spazi virtuali dedicati all'asessualità, dove spesso le idee personali dei creatori e/o dei gestori vengono spacciate quasi come verità scientifiche assolute e incontestabili, come se chi le ha scritte avesse chissà quali titoli. ASESSUALI.COM, come la quasi totalità dei siti dedicati all'asessualità presenti sulla rete, è un sito gestito da volontari, gente comune che non ha nessun titolo accademico; ma, al contrario di quanto accade altrove, qui si cerca di incentivare il libero pensiero, l'autoanalisi e l'introspezione svincolate da etichette, dogmi e definzioni che sovente finiscono per diventare vere e proprie catene.
L'amministrazione, come testimoniato dagli interventi all'interno di varie discussioni sul forum, sconsiglia quasi sempre di ricercare a tutti costi etichette e definizioni, perché proprio come Claudia siamo convinti che l'essere umano sia una creatura troppo complessa per essere incasellata.
Però, nel momento in cui si utilizzano termini come "asessuale" o "asessualità", è ovvio che un navigatore che decida di iscriversi si aspetti di trovare un ambiente frequentato per la maggior parte da persone che non hanno alcun interesse per il sesso né per tutte le attività ad esso collegate. Si tratta di semplice buonsenso: secondo i dizionari più importanti, come chiunque può verificare, i suddetti termini indicano una condizione di estraneità nei confronti del sesso.
Ciò non significa che l'utilizzo del sito sia consentito soltanto a persone asessuali; è superfluo elencare i motivi per cui una scelta del genere sarebbe assurda. E proprio perché al mondo esistono persone che, pur non essendo interessate al sesso in maniera per così dire "canonica", conservano comunque un certo tipo di desiderio sessuale - che sia parziale, limitato a determinate circostanze eccetera - si è scelto di facilitare e rendere maggiormente gradevole la loro permanenza all'interno di questo spazio - dove esse, pur non essendo asessuali, si sentono spesso più "a casa" rispetto a quanto avviene in altri luoghi virtuali e non - inserendo la possibilità di indicare, attraverso l'utilizzo di due termini convenzionali e "immediati", il tipo di condizione che li rappresenta di più, senza tuttavia obbligare nessuno ad usare alcun termine o etichetta. Il campo "Indole", infatti, è facoltativo e modificabile in qualsiasi momento per infinite volte.
Nella scelta dei suddetti termini - come già si era spiegato all'interno di un'altra discussione consultabile all'indirizzo https://www.asessuali.com/viewtopic.html?id=705 - si è tenuto conto di quanto segue: poiché, a grandi linee, esistono quattro tipi di individui (ovvero individui interessati al sesso in maniera continuativa, individui non interessati per nulla, individui interessati solo saltuariamente e/o parzialmente e individui che manifestano desiderio solo all'interno di relazioni sentimentali profonde) si è stabilito di utilizzare due "macro-categorie" per riassumenre brevemente la condizione degli ultimi due tipi, prendendo in prestito due termini già utilizzati in Italia e all'estero: graysessuale e demisessuale. Ovviamente, i dettagli della condizione descritta da ciascuno di questi due termini possono variare molto tra un individuo e un altro; il forum di discussione esiste proprio per questo, per confrontarsi e se possibile comprendersi meglio.
Per concludere: sebbene il sito si chiami ASESSUALI.COM e sia dedicato al tema dell'asessualità, esso non è un ghetto virtuale. Chiunque qui è il benvenuto, che si tratti di individui asessuali o non asessuali.
L'amministrazione non ha nessun obiettivo all'infuori di quello di offrire un luogo di confronto e anche, ovviamente, di incontro tra persone, uguali o diverse tra loro.
Alcuni membri dello staff non sono neanche lontanamente asessuali, né graysessuali, né demisessuali, quindi non ci sarebbe alcun motivo logico per favorire una fantomatica "ghettizzazione".
Speriamo di essere stati esaustivi, ma rimaniamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Ospite734
Giovedì, 01/08/2019 alle 07:02
AnDie Welt, pensavo sì che tu fossi uno degli amministratori. E' chiaro che se non lo sei, le domande che riguardano il "percorso" relativo al sito non hanno senso di essere poste. Scusami, mi ero fatta un'idea sbagliata.
Per il resto, continuo a non capire e a non condividere la tua "battaglia". Penso che basterebbe spiegare, a chi si affaccia sul sito, in quali termini si intende ragionare, senza necessariamente pensare che le persone vogliano impossessarsi di qualcosa o essere scorrette.
Non credo assolutamente che sia facile per alcune persone stabilire dei confini netti di appartenenza, il tuo è pur sempre un discorso "teorico" (assenza di...) che già quando iniziamo a parlare di fantasie sessuali ed autoerotismo inizia a vacillare... anche per quel che riguarda la categoria degli asessuali. Ma non credo che sia il caso di riprendere questa discussione, già trattata in altri post, e secondo me impossibile da sbrogliare.
AnDie Welt, pensavo sì che tu fossi uno degli amministratori. E' chiaro che se non lo sei, le domande che riguardano il "percorso" relativo al sito non hanno senso di essere poste. Scusami, mi ero fatta un'idea sbagliata.
Per il resto, continuo a non capire e a non condividere la tua "battaglia". Penso che basterebbe spiegare, a chi si affaccia sul sito, in quali termini si intende ragionare, senza necessariamente pensare che le persone vogliano impossessarsi di qualcosa o essere scorrette.
Non credo assolutamente che sia facile per alcune persone stabilire dei confini netti di appartenenza, il tuo è pur sempre un discorso "teorico" (assenza di...) che già quando iniziamo a parlare di fantasie sessuali ed autoerotismo inizia a vacillare... anche per quel che riguarda la categoria degli asessuali. Ma non credo che sia il caso di riprendere questa discussione, già trattata in altri post, e secondo me impossibile da sbrogliare.
Giovedì, 01/08/2019 alle 11:52
Francamente non ci vedo nulla di difficile: una persona che ha fantasie sessuali e pratica autoerotismo non mi sembra, a rigor di logica, asessuale.
Se però la sua vita sessuale è limitata a ciò, a seconda delle motivazioni può trattarsi di una persona con blocchi psicologici di qualche tipo o difficoltà relazionali. In tutti gli altri casi, potrebbe far parte dell'area grigia (condizione che su questo sito è indicata come graysessualità)
Francamente non ci vedo nulla di difficile: una persona che ha fantasie sessuali e pratica autoerotismo non mi sembra, a rigor di logica, asessuale.
Se però la sua vita sessuale è limitata a ciò, a seconda delle motivazioni può trattarsi di una persona con blocchi psicologici di qualche tipo o difficoltà relazionali. In tutti gli altri casi, potrebbe far parte dell'area grigia (condizione che su questo sito è indicata come graysessualità)

Ospite734
Giovedì, 01/08/2019 alle 12:50
Copio due interventi che ho preso dal sito, il primo è di Emanuele, il secondo di Delirio. Si inseriscono in discussioni che riguardano la masturbazione
"Tutti questi dubbi sono causati dal fatto che, come dico sempre, il termine "asessualità" sia spesso usato in maniera impropria nel senso che, a motivo dell'alfa privativo, si tende a identificare con tale termine una totale assenza di sessualità.
Ma nessuna persona può essere priva di sessualità, la sessualità è composta da mille cose, e non è riducibile soltanto a ciò che concerne meramente il rapporto sessuale.
Chi non è interessato ai rapporti sessuali, e non ne sente il bisogno, non è certamente privo di sessualità; la "differenza" sta nel fatto che la sessualità, in questi casi, viene espressa in modi diversi rispetto a quanto avviene nella maggioranza.
Credo che sia importante tenere sempre a mente che il termine "asessualità", nel nostro caso, è in un certo senso "preso in prestito" dalla lingua italiana, in mancanza di termini più adatti, i quali potrebbero descrivere determinate situazioni in maniera maggiormente esaustiva. E non è escluso che, in un futuro prossimo, vengano coniati dei vocaboli più adatti."
"All'interno di questa categoria di persone che sono gli asessuali, i quali non vogliono assolutamente avere alcuna attività sessuale o sessualizzata con altri, ci stanno:
- gli asessuali a cui manca totalmente la componente sessuale ---> asessualità completa (insita nella vera e propria assenza dell'istinto sessuale)
- gli asessuali in cui la componente sessuale c'è, ma manca totalmente il desiderio che essa sia condivisa con gli altri ed essa viene quindi vissuta in autonomia -autoerotismo, fantasie- ---> asessualità sociale (insita nell'assenza della socialità sessuale)"
Mi sembra un po' in contraddizione con ciò che dici tu Emanuele (non ci vedo nulla di difficile...), e rimango dell'avviso che non sia semplice invece definire anche gli asessuali "puri" almeno per alcune persone. Ripeto, non lo ritengo un problema, ma penso che sia scorretto sostenere che tali definizioni si basino su dei punti fermi e su delle certezze.
Copio due interventi che ho preso dal sito, il primo è di Emanuele, il secondo di Delirio. Si inseriscono in discussioni che riguardano la masturbazione
"Tutti questi dubbi sono causati dal fatto che, come dico sempre, il termine "asessualità" sia spesso usato in maniera impropria nel senso che, a motivo dell'alfa privativo, si tende a identificare con tale termine una totale assenza di sessualità.
Ma nessuna persona può essere priva di sessualità, la sessualità è composta da mille cose, e non è riducibile soltanto a ciò che concerne meramente il rapporto sessuale.
Chi non è interessato ai rapporti sessuali, e non ne sente il bisogno, non è certamente privo di sessualità; la "differenza" sta nel fatto che la sessualità, in questi casi, viene espressa in modi diversi rispetto a quanto avviene nella maggioranza.
Credo che sia importante tenere sempre a mente che il termine "asessualità", nel nostro caso, è in un certo senso "preso in prestito" dalla lingua italiana, in mancanza di termini più adatti, i quali potrebbero descrivere determinate situazioni in maniera maggiormente esaustiva. E non è escluso che, in un futuro prossimo, vengano coniati dei vocaboli più adatti."
"All'interno di questa categoria di persone che sono gli asessuali, i quali non vogliono assolutamente avere alcuna attività sessuale o sessualizzata con altri, ci stanno:
- gli asessuali a cui manca totalmente la componente sessuale ---> asessualità completa (insita nella vera e propria assenza dell'istinto sessuale)
- gli asessuali in cui la componente sessuale c'è, ma manca totalmente il desiderio che essa sia condivisa con gli altri ed essa viene quindi vissuta in autonomia -autoerotismo, fantasie- ---> asessualità sociale (insita nell'assenza della socialità sessuale)"
Mi sembra un po' in contraddizione con ciò che dici tu Emanuele (non ci vedo nulla di difficile...), e rimango dell'avviso che non sia semplice invece definire anche gli asessuali "puri" almeno per alcune persone. Ripeto, non lo ritengo un problema, ma penso che sia scorretto sostenere che tali definizioni si basino su dei punti fermi e su delle certezze.
Giovedì, 01/08/2019 alle 13:02
Io ho sempre parlato a titolo personale, non so cosa possa avertelo fatto pensare ma va bene, nessun problema.
Pensavo che, spiegare al meglio in che termini ragionare, sia esattamente quello che ho fatto. Fingere che sia corretto quello che ritengo (e fino a prova contraria è) scorretto, sarebbe disonesto, non posso farlo.
Incitare alla discussione ok, incitare a rimanere sulle proprie convinzioni irrazionali, non ci sto, e non vedo proprio come sia utile.
E io continuo a non capire la tua, di "battaglia".
"Non credo assolutamente che sia facile per alcune persone stabilire dei confini netti di appartenenza, il tuo è pur sempre un discorso "teorico" (assenza di...) che già quando iniziamo a parlare di fantasie sessuali ed autoerotismo inizia a vacillare..."
Non confondere le cose, non si sta parlando affatto di autoerotismo e fantasie. Per quanto avrei (in questo caso) un'opinione a riguardo, mi hai visto forse prendere posizioni così nette quando si parlava di autoerotismo? Come già spiegato, che un qualcosa possa avere delle microvariazioni che non né compromettono inequivocabilmente la consistenza logica non significa che allora sia del tutto indefinito. Non è che se esistono le mele gialle e le mele rosse allora una mela è indistinguibile da una banana e da una pesca.
A seconda delle definizioni può esserci un margine, come io stesso ho detto nel messaggio precedente, ma tutt'altro discorso se si sta parlando di sesso vero e proprio come ad esempio il caso dei demisessuali o delle persone di cui parlava nell'altro topic, ossia persone che cercano sesso sebbene in determinate condizioni o modalità. Non è così difficile stabilire un confine netto, basta appunto prendere una definizione, ed applicare la logica. Se non si parte da questo presupposto diventa totalmente inutile discutere di cosa sia l'asessualità, dal momento che con questi standard pressoché chiunque può definirsi tale, e di fatti sempre più spesso chiunque lo fa.
"e secondo me impossibile da sbrogliare."
Si prenda una definizione qualsiasi, in questo caso quella fornita dal sito in questione:
"è una persona che non prova alcun interesse per il sesso, e non ha nessuna voglia di praticarlo. "
Hai interesse per il sesso e/o voglia di praticarlo?
Si-sei sessuale
No-sei asessuale
Raramente, o in modo atipico - sei greysessuale
A me pare davvero così semplice. Stando a quale ragionamento si può giungere alla conclusione di essere asessuali quando non si corrisponde palesemente a nessuna delle sue definizioni? Quello che non è dimostrabilmente possibile è che la stessa persona possa considerarsi appartenente sia alla seconda sia alla terza categoria. E questa non è teoria, riguarda quello che una persona consapevole di quello che vuole, vuole.
Dimmi se qualcosa non ti è chiaro.
Io ho sempre parlato a titolo personale, non so cosa possa avertelo fatto pensare ma va bene, nessun problema.
Pensavo che, spiegare al meglio in che termini ragionare, sia esattamente quello che ho fatto. Fingere che sia corretto quello che ritengo (e fino a prova contraria è) scorretto, sarebbe disonesto, non posso farlo.
Incitare alla discussione ok, incitare a rimanere sulle proprie convinzioni irrazionali, non ci sto, e non vedo proprio come sia utile.
E io continuo a non capire la tua, di "battaglia".
"Non credo assolutamente che sia facile per alcune persone stabilire dei confini netti di appartenenza, il tuo è pur sempre un discorso "teorico" (assenza di...) che già quando iniziamo a parlare di fantasie sessuali ed autoerotismo inizia a vacillare..."
Non confondere le cose, non si sta parlando affatto di autoerotismo e fantasie. Per quanto avrei (in questo caso) un'opinione a riguardo, mi hai visto forse prendere posizioni così nette quando si parlava di autoerotismo? Come già spiegato, che un qualcosa possa avere delle microvariazioni che non né compromettono inequivocabilmente la consistenza logica non significa che allora sia del tutto indefinito. Non è che se esistono le mele gialle e le mele rosse allora una mela è indistinguibile da una banana e da una pesca.
A seconda delle definizioni può esserci un margine, come io stesso ho detto nel messaggio precedente, ma tutt'altro discorso se si sta parlando di sesso vero e proprio come ad esempio il caso dei demisessuali o delle persone di cui parlava nell'altro topic, ossia persone che cercano sesso sebbene in determinate condizioni o modalità. Non è così difficile stabilire un confine netto, basta appunto prendere una definizione, ed applicare la logica. Se non si parte da questo presupposto diventa totalmente inutile discutere di cosa sia l'asessualità, dal momento che con questi standard pressoché chiunque può definirsi tale, e di fatti sempre più spesso chiunque lo fa.
"e secondo me impossibile da sbrogliare."
Si prenda una definizione qualsiasi, in questo caso quella fornita dal sito in questione:
"è una persona che non prova alcun interesse per il sesso, e non ha nessuna voglia di praticarlo. "
Hai interesse per il sesso e/o voglia di praticarlo?
Si-sei sessuale
No-sei asessuale
Raramente, o in modo atipico - sei greysessuale
A me pare davvero così semplice. Stando a quale ragionamento si può giungere alla conclusione di essere asessuali quando non si corrisponde palesemente a nessuna delle sue definizioni? Quello che non è dimostrabilmente possibile è che la stessa persona possa considerarsi appartenente sia alla seconda sia alla terza categoria. E questa non è teoria, riguarda quello che una persona consapevole di quello che vuole, vuole.
Dimmi se qualcosa non ti è chiaro.
Giovedì, 01/08/2019 alle 16:05
Premetto che non ho letto ancora l'ultimo intervento di AnDieWelt e che intervengo in risposta di Claudia che mi ha chiamata in causa.
Bene, siccome è di difficile comprensione, cercherò di chiarire quel mio intervento citato, nel modo più facile possibile, dato che la signora Claudia è la seconda volta che me lo rinfaccia e lo dico con tono scocciato, così non ci sono dubbi sul mio "tono".
Fine del tono scocciato.
Veniamo al dunque.
Le persone hanno una propria natura, in linea con la propria indole basale, che le spinge ad avere o non aver desideri, in questo caso sessuali.
Chi non ha sessualità per indole propria, per coerenza funzionale dovrebbe non avere nemmeno fantasie né necessità psicologica alla masturbazione (la famosa voglia di mettersi le mani nelle mutande), oltre, ovviamente, a non aver voglia di far cose sessuali con altri (dato che stiamo parlando degli a-sessuali e non dei gray-sessuali o demi-sessuali).
Questa argomentazione nasce dalla mia esperienza, dalla mia logica e dal colloquio con vari psicologi che la pensano esattamente a questo modo: solo se non hai libido sessuale (voglia psicologica di atti o fantasie sessuali o sessualizzate) puoi essere coerentemente asessuale. Altrimenti c'è qualcosa che non torna.
Questi sono gli asessuali, quelli obiettivamente coerenti.
Ci sono poi persone che hanno fantasie sessuali e pulsione all'autoerotismo e questo implica una componente sessuale insita nel loro cervello che per qualche ragione si schianta contro il muro della socialità e non ha la forza di esprimersi in contatti sociali, quali sessualità condivise con altri.
Per questo parlavo di asessualità sociale, che non è un asessualità "vera", quindi attitudinale (indole naturale), ma solo sociale, interpersonale e probabilmente, a mio avviso e non solo mio, dettata da qualche blocco sociale (bassa autostima, fobie, disturbi d'ansia, ecc).
C'è qualcosa di male nel avere dei blocchi? No. Succede.
E sai, sarebbe anche molto utile per le persone capire se si trovano in questa situazione, perché magari non ci stanno tanto bene e potrebbero voler far qualcosa per risolverla, così come no, ma almeno avrebbero le basi per una libera scelta più consapevole.
Se io avessi fantasie sessuali e voglia di masturbarmi, sarei la prima a reputarmi incoerente e correre da uno psicologo per capire da cosa deriva questo conflitto fra attitudine e comportamento sociale.
Detto ciò, siccome queste persone con sessualità "privata" non vogliono assolutamente fare nulla di sessuale in compagnia, potrebbero essere integrati, in un'OTTICA DI INCLUSIONE che sicuramente apprezzerai, cara Claudia, negli asessuali.
Ma la mia era un'estensione MOSSA DA INCLUSIVITÀ, un "bianco panna", come diresti tu, che a casa mia non è comunque "bianco", dato che vira al "giallo" e in generale, lo chiamo "beige".
Se dico all'imbianchino di farmi la parete bianca e questo me la fa bianco panna, ti assicuro che mi girano le scatole.
Quindi, questi "asessuali" sociali, che hanno fantasie e si masturbano e quindi hanno una loro sessualità privata, sono effettivamente a-sessuali, quindi non-sessuali?
No.
Ma siccome sono perfettamente compatibili con gli asessuali, dato che in ogni caso non vogliono fare nulla di nulla in compagnia, mi ero decisa a tenermi larga di maniche in quel topic e li ho inclusi cercando di essere logicamente meno pertinente, siccome mi si recrimina abbastanza spesso di essere troppo logica e poco "umana".
E con "umana" intendo vaga, permissiva e pressappochista.
Perdonami, Claudia, d'ora in poi sarò più rigorosa. <? "tono" sarcastico
Volevo solo essere "gentile", se così si può dire, ovvero meno concettualmente rigorosa e più inclusiva nei limiti di una coerenza almeno funzionale.
Detto questo, mi pare poco utile parlare del dettaglio di includere negli asessuali chi ha una sessualità solo privata, quando l'argomento di cui si stava trattando qui era di una incoerentissima e assurda inclusione nel termine di persone che hanno una sessualità condivisa, vedi gray-sex e demi-sex.
Perché reputo le questioni di differente importanza? Perché chi ha una sessualità privata, a livello sociale si comporta comunque in modo identico ad un asex, quindi si rapporta con gli altri in modo asex (motivo per cui mi ero tenuta larga di maniche nel topic), anche se poi, in privato con se stesso, ha il bisogno psicologico di fare cose.
Gray e demi, che con le loro particolarità hanno comunque una sessualità sociale, implicano un comportamento sessuale sociale e dinamiche interpersonali che lo comprendono, quindi non c'entrano proprio nulla con un asessuale.
Premetto che non ho letto ancora l'ultimo intervento di AnDieWelt e che intervengo in risposta di Claudia che mi ha chiamata in causa.
Bene, siccome è di difficile comprensione, cercherò di chiarire quel mio intervento citato, nel modo più facile possibile, dato che la signora Claudia è la seconda volta che me lo rinfaccia e lo dico con tono scocciato, così non ci sono dubbi sul mio "tono".
Fine del tono scocciato.
Veniamo al dunque.
Le persone hanno una propria natura, in linea con la propria indole basale, che le spinge ad avere o non aver desideri, in questo caso sessuali.
Chi non ha sessualità per indole propria, per coerenza funzionale dovrebbe non avere nemmeno fantasie né necessità psicologica alla masturbazione (la famosa voglia di mettersi le mani nelle mutande), oltre, ovviamente, a non aver voglia di far cose sessuali con altri (dato che stiamo parlando degli a-sessuali e non dei gray-sessuali o demi-sessuali).
Questa argomentazione nasce dalla mia esperienza, dalla mia logica e dal colloquio con vari psicologi che la pensano esattamente a questo modo: solo se non hai libido sessuale (voglia psicologica di atti o fantasie sessuali o sessualizzate) puoi essere coerentemente asessuale. Altrimenti c'è qualcosa che non torna.
Questi sono gli asessuali, quelli obiettivamente coerenti.
Ci sono poi persone che hanno fantasie sessuali e pulsione all'autoerotismo e questo implica una componente sessuale insita nel loro cervello che per qualche ragione si schianta contro il muro della socialità e non ha la forza di esprimersi in contatti sociali, quali sessualità condivise con altri.
Per questo parlavo di asessualità sociale, che non è un asessualità "vera", quindi attitudinale (indole naturale), ma solo sociale, interpersonale e probabilmente, a mio avviso e non solo mio, dettata da qualche blocco sociale (bassa autostima, fobie, disturbi d'ansia, ecc).
C'è qualcosa di male nel avere dei blocchi? No. Succede.
E sai, sarebbe anche molto utile per le persone capire se si trovano in questa situazione, perché magari non ci stanno tanto bene e potrebbero voler far qualcosa per risolverla, così come no, ma almeno avrebbero le basi per una libera scelta più consapevole.
Se io avessi fantasie sessuali e voglia di masturbarmi, sarei la prima a reputarmi incoerente e correre da uno psicologo per capire da cosa deriva questo conflitto fra attitudine e comportamento sociale.
Detto ciò, siccome queste persone con sessualità "privata" non vogliono assolutamente fare nulla di sessuale in compagnia, potrebbero essere integrati, in un'OTTICA DI INCLUSIONE che sicuramente apprezzerai, cara Claudia, negli asessuali.
Ma la mia era un'estensione MOSSA DA INCLUSIVITÀ, un "bianco panna", come diresti tu, che a casa mia non è comunque "bianco", dato che vira al "giallo" e in generale, lo chiamo "beige".
Se dico all'imbianchino di farmi la parete bianca e questo me la fa bianco panna, ti assicuro che mi girano le scatole.
Quindi, questi "asessuali" sociali, che hanno fantasie e si masturbano e quindi hanno una loro sessualità privata, sono effettivamente a-sessuali, quindi non-sessuali?
No.
Ma siccome sono perfettamente compatibili con gli asessuali, dato che in ogni caso non vogliono fare nulla di nulla in compagnia, mi ero decisa a tenermi larga di maniche in quel topic e li ho inclusi cercando di essere logicamente meno pertinente, siccome mi si recrimina abbastanza spesso di essere troppo logica e poco "umana".
E con "umana" intendo vaga, permissiva e pressappochista.
Perdonami, Claudia, d'ora in poi sarò più rigorosa. <? "tono" sarcastico
Volevo solo essere "gentile", se così si può dire, ovvero meno concettualmente rigorosa e più inclusiva nei limiti di una coerenza almeno funzionale.
Detto questo, mi pare poco utile parlare del dettaglio di includere negli asessuali chi ha una sessualità solo privata, quando l'argomento di cui si stava trattando qui era di una incoerentissima e assurda inclusione nel termine di persone che hanno una sessualità condivisa, vedi gray-sex e demi-sex.
Perché reputo le questioni di differente importanza? Perché chi ha una sessualità privata, a livello sociale si comporta comunque in modo identico ad un asex, quindi si rapporta con gli altri in modo asex (motivo per cui mi ero tenuta larga di maniche nel topic), anche se poi, in privato con se stesso, ha il bisogno psicologico di fare cose.
Gray e demi, che con le loro particolarità hanno comunque una sessualità sociale, implicano un comportamento sessuale sociale e dinamiche interpersonali che lo comprendono, quindi non c'entrano proprio nulla con un asessuale.
Giovedì, 01/08/2019 alle 20:15
Scusate il ritardo nella risposta, in questo periodo sono molto impegnato a praticare il mio sport estivo preferito, il thigh-watching.
Per l'appunto, l'asessualità non indica una mancanza di sessualità, se la sessualità è considerata in senso ampio. E per senso ampio intendo che "sessualità" non corrisponde necessariamente ad "attività sessuale" o "desiderio sessuale".
Giusto per fare un paio di esempi, io penso che anche il modo di vestirsi o di truccarsi sia espressione di sessualità, perché nel concetto ampio di "sessualità" rientrano anche i caratteri sessuali che identificano il genere di un individuo, il comportamento eccetera.
Per essere ancora più chiaro, copio di seguito qualche riga dalla pagina di Wikipedia relativa alla voce "Sesso (biologia)":
"Il sesso, nella biologia, è il carattere che permette, negli organismi viventi a riproduzione gamica, di distinguere gli individui appartenenti alla stessa specie in generi differenti."
"I caratteri maschili sono per esempio: la crescita dei peli e della barba, l'allargamento delle spalle e il rafforzarsi dei muscoli, l'ingrandimento del pene, dei testicoli e della prostata e la comparsa del pomo d'Adamo.
I caratteri femminili sono per esempio: la crescita dei peli sul pube, la crescita del seno, l'allargamento del bacino, e l'inizio delle mestruazioni."
Un individuo asessuale, ovviamente, come qualunque altro individuo, ha dei caratteri sessuali che lo rendono uomo o donna, ed ecco cosa intendo quando parlo di sessualità in senso ampio.
Il fatto che abbia tali caratteri non implica automaticamente che abbia anche desiderio sessuale, o che pratichi attività autoerotiche.
Spero di essermi spiegato bene.
Scusate il ritardo nella risposta, in questo periodo sono molto impegnato a praticare il mio sport estivo preferito, il thigh-watching.
Per l'appunto, l'asessualità non indica una mancanza di sessualità, se la sessualità è considerata in senso ampio. E per senso ampio intendo che "sessualità" non corrisponde necessariamente ad "attività sessuale" o "desiderio sessuale".
Giusto per fare un paio di esempi, io penso che anche il modo di vestirsi o di truccarsi sia espressione di sessualità, perché nel concetto ampio di "sessualità" rientrano anche i caratteri sessuali che identificano il genere di un individuo, il comportamento eccetera.
Per essere ancora più chiaro, copio di seguito qualche riga dalla pagina di Wikipedia relativa alla voce "Sesso (biologia)":
"Il sesso, nella biologia, è il carattere che permette, negli organismi viventi a riproduzione gamica, di distinguere gli individui appartenenti alla stessa specie in generi differenti."
"I caratteri maschili sono per esempio: la crescita dei peli e della barba, l'allargamento delle spalle e il rafforzarsi dei muscoli, l'ingrandimento del pene, dei testicoli e della prostata e la comparsa del pomo d'Adamo.
I caratteri femminili sono per esempio: la crescita dei peli sul pube, la crescita del seno, l'allargamento del bacino, e l'inizio delle mestruazioni."
Un individuo asessuale, ovviamente, come qualunque altro individuo, ha dei caratteri sessuali che lo rendono uomo o donna, ed ecco cosa intendo quando parlo di sessualità in senso ampio.
Il fatto che abbia tali caratteri non implica automaticamente che abbia anche desiderio sessuale, o che pratichi attività autoerotiche.
Spero di essermi spiegato bene.
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