Domenica, 02/12/2018 alle 18:10
Che io sappia il sesso senza finalità riproduttive non è accettato né quello etero né quello omo.
Nessuno è obbligato a niente, aderire ai dettami cattolici oggi è 100% facoltativo.

Discussioni attive
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Lunedì, 03/12/2018 alle 12:44
Dice bene Andie Claudia ^_^ omo od etero loro ti amano comunque (persona) a patto che non trombi o meglio che non trombi a modo loro (peccato). Lo dice finanche la De Mari, integralista cattolica per sua specifica ammissione
. Le posizioni che tu attribuisci loro nel loro complesso, as far as I know, pertengono esclusivamente ad un'altra esigua frangia eretico/scismatica: quella dei sedevacantisti/sedeprivazionisti ma, su una nota un po' più leggera, non mi consta che la/e chiesa/e si sia/no ancora espresse sulla scissione binaria che poi sarebbe, di gran lunga, il modello di famiglia naturale più diffuso in natura. Probabilmente temono che preti e suore, necessariamente celibi/nubili debbano ricorrere al porno per motivi... ispirazionali prima di concedersi alla pratica di... una scissione monogamica 
Dice bene Andie Claudia ^_^ omo od etero loro ti amano comunque (persona) a patto che non trombi o meglio che non trombi a modo loro (peccato). Lo dice finanche la De Mari, integralista cattolica per sua specifica ammissione


Ospite227
Giovedì, 10/01/2019 alle 15:39
"I sacerdoti, i religiosi e le donne omosessuali, devono essere esortati a vivere pienamente il celibato e, soprattutto, ad essere squisitamente responsabili, cercando di non scandalizzare, vivendo una doppia vita, né le loro comunità né il santo popolo fedele di Dio. È meglio che lasciano il ministero o la loro vita consacrata piuttosto che vivere una doppia vita".
E' vero che il periodo sembra porre l'accento sull'omosessualità ma Io non credo che il Papa intendesse avallare rapporti eterosessuali all'interno del sacerdozio condannando invece quelli omosessuali. La Frase comincia con "I sacerdoti" - quindi gli uomini di chiesa in generale - solo dopo la virgola aggiunge religiosi e donne omosessuali, credo perché si tratta dei casi più eclatanti e frequenti (o per lo meno frequentemente pubblicizzati).
In sostanza penso che volesse dire "Sacerdoti e religiosi, se non siete in grado di vivere pienamente il celibato abbiate l'onestà e la coerenza di abbandonare il sacerdozio senza invece dare scandalo". Come a dire, vivete la vostra vita come vi pare, ma non nel sacerdozio.
Questo Papa non condanna l'omosessualità: lui stesso ha detto in un discorso riferito alla transessualità ed omosessualità: "Chi sono io per giudicare"?
"I sacerdoti, i religiosi e le donne omosessuali, devono essere esortati a vivere pienamente il celibato e, soprattutto, ad essere squisitamente responsabili, cercando di non scandalizzare, vivendo una doppia vita, né le loro comunità né il santo popolo fedele di Dio. È meglio che lasciano il ministero o la loro vita consacrata piuttosto che vivere una doppia vita".
E' vero che il periodo sembra porre l'accento sull'omosessualità ma Io non credo che il Papa intendesse avallare rapporti eterosessuali all'interno del sacerdozio condannando invece quelli omosessuali. La Frase comincia con "I sacerdoti" - quindi gli uomini di chiesa in generale - solo dopo la virgola aggiunge religiosi e donne omosessuali, credo perché si tratta dei casi più eclatanti e frequenti (o per lo meno frequentemente pubblicizzati).
In sostanza penso che volesse dire "Sacerdoti e religiosi, se non siete in grado di vivere pienamente il celibato abbiate l'onestà e la coerenza di abbandonare il sacerdozio senza invece dare scandalo". Come a dire, vivete la vostra vita come vi pare, ma non nel sacerdozio.
Questo Papa non condanna l'omosessualità: lui stesso ha detto in un discorso riferito alla transessualità ed omosessualità: "Chi sono io per giudicare"?
Ospite734
Giovedì, 10/01/2019 alle 18:20
Penso proprio che invece si ponga l'accento sulla condizione di omosessualità in sè e si dica che non è compatibile con la vita consacrata. In altre situazioni il Papa ha espresso chiaramente la sua visione rispetto all' omosessualità come disordine e malattia da curare (ne ha parlato in riferimento ai bambini che manifestano tendenze omosessuali); essendo molto accogliente e vicino alle persone in difficoltà esprime comunque solidarietà e sospensione del giudizio, ma permane una visione distorta dell'omosessualità (secondo me) e in fondo anche una forma di discriminazione.
Penso proprio che invece si ponga l'accento sulla condizione di omosessualità in sè e si dica che non è compatibile con la vita consacrata. In altre situazioni il Papa ha espresso chiaramente la sua visione rispetto all' omosessualità come disordine e malattia da curare (ne ha parlato in riferimento ai bambini che manifestano tendenze omosessuali); essendo molto accogliente e vicino alle persone in difficoltà esprime comunque solidarietà e sospensione del giudizio, ma permane una visione distorta dell'omosessualità (secondo me) e in fondo anche una forma di discriminazione.
Ospite227
Venerdì, 11/01/2019 alle 09:20
"Penso proprio che invece si ponga l'accento sulla condizione di omosessualità in se e si dica che non è compatibile con la vita consacrata"
Io leggo il suo intervento non come divieto al sacerdozio tout court ma come richiamo alla responsabilità: se non hai la solidità interiore per controllare i tuoi istinti (parla di vivere una doppia vita) è meglio che abbandoni la vita consacrata. E questo è applicabile agli omosessuali così come agli eterosessuali.
Dai, non è sostenibile che lui reputi accettabile la pedofilia o l'adulterio se praticati da eterosessuali.
Poi per carità, non seguo il Papa tanto da ricordare ogni sua posizione, può darsi che in altre occasioni si sia espresso come hai ricordato tu e che in linea generale reputi l'omosessualità una malattia ed una aberrazione.
Sarebbe interessante leggere qualche sua risposta ad una domanda esplicita in tal senso.
"Penso proprio che invece si ponga l'accento sulla condizione di omosessualità in se e si dica che non è compatibile con la vita consacrata"
Io leggo il suo intervento non come divieto al sacerdozio tout court ma come richiamo alla responsabilità: se non hai la solidità interiore per controllare i tuoi istinti (parla di vivere una doppia vita) è meglio che abbandoni la vita consacrata. E questo è applicabile agli omosessuali così come agli eterosessuali.
Dai, non è sostenibile che lui reputi accettabile la pedofilia o l'adulterio se praticati da eterosessuali.
Poi per carità, non seguo il Papa tanto da ricordare ogni sua posizione, può darsi che in altre occasioni si sia espresso come hai ricordato tu e che in linea generale reputi l'omosessualità una malattia ed una aberrazione.
Sarebbe interessante leggere qualche sua risposta ad una domanda esplicita in tal senso.
Ospite734
Venerdì, 11/01/2019 alle 13:38
Non ho mai pensato che il Papa accetti pedofilia o adulterio se praticati da eterosessuali. Non è questo che intendevo dire. Però tra una persona omosessuale (uomo o donna che sia) motivata e sinceramente desiderosa di ricevere i "voti religiosi" ed una persona nelle stesse condizioni ma eterosessuale, la prima non ha la possibilità di accedervi, mentre la seconda sì. Poi è chiaro che ad entrambe sarebbe richiesto il rispetto del voto di castità... ma penso che non ci sia una reale differenza nella difficoltà che si può presentare nel rispetto della castità, se uno è omosessuale o eterosessuale. Cambia la visione di base: essere omosessuale di per sè produce "scandalo" agli occhi della Chiesa. E la domanda a cui risponde il Papa era comunque specifica, riguardava proprio l'omosessualità.
Non ho mai pensato che il Papa accetti pedofilia o adulterio se praticati da eterosessuali. Non è questo che intendevo dire. Però tra una persona omosessuale (uomo o donna che sia) motivata e sinceramente desiderosa di ricevere i "voti religiosi" ed una persona nelle stesse condizioni ma eterosessuale, la prima non ha la possibilità di accedervi, mentre la seconda sì. Poi è chiaro che ad entrambe sarebbe richiesto il rispetto del voto di castità... ma penso che non ci sia una reale differenza nella difficoltà che si può presentare nel rispetto della castità, se uno è omosessuale o eterosessuale. Cambia la visione di base: essere omosessuale di per sè produce "scandalo" agli occhi della Chiesa. E la domanda a cui risponde il Papa era comunque specifica, riguardava proprio l'omosessualità.
Ospite227
Venerdì, 11/01/2019 alle 16:19
Ho cercato un po ed ho infine trovato un articolo della Stampa - forse era quello cui ti riferivi - riassuntivo della posizione del Papa e della Chiesa circa l'omosessualità. In sostanza rispetto per la condizione ma meglio non farli accedere al sacerdozio. E' come dici tu.
Personalmente però non mi stupisco molto di questa posizione: la Chiesa è soggetta ad un condizionamento culturale che essa stessa ha fondato ed occorrerà molto tempo ancora perché li superi. Bisogna però riconoscere che dei lenti progressi ci sono: fino a non molto tempo fa la Chiesa condannava apertamente l'omosessualità in quanto tale. Adesso per lo meno riconosce che vada rispettata, anche se la considera una patologia. Cioè: l'omosessuale non è colpevole della propria natura, perciò anche se questa viene considerata incompatibile con l'ordine naturale, non va giudicato e condannato per essa. E' pur sempre un passo avanti non credi?
Ho cercato un po ed ho infine trovato un articolo della Stampa - forse era quello cui ti riferivi - riassuntivo della posizione del Papa e della Chiesa circa l'omosessualità. In sostanza rispetto per la condizione ma meglio non farli accedere al sacerdozio. E' come dici tu.
Personalmente però non mi stupisco molto di questa posizione: la Chiesa è soggetta ad un condizionamento culturale che essa stessa ha fondato ed occorrerà molto tempo ancora perché li superi. Bisogna però riconoscere che dei lenti progressi ci sono: fino a non molto tempo fa la Chiesa condannava apertamente l'omosessualità in quanto tale. Adesso per lo meno riconosce che vada rispettata, anche se la considera una patologia. Cioè: l'omosessuale non è colpevole della propria natura, perciò anche se questa viene considerata incompatibile con l'ordine naturale, non va giudicato e condannato per essa. E' pur sempre un passo avanti non credi?
Ospite734
Venerdì, 11/01/2019 alle 17:23
Certo, passi avanti ne sono stati fatti. Papa Francesco per certi aspetti è molto "innovativo" soprattutto negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni. Trovo che poi ci siano alcune incoerenze soprattutto nelle scelte che riguardano i reali cambiamenti dell'istituzione (non so se è il termine giusto). Di fatto alcune posizioni non si spostano. Eppure volenti o nolenti dovranno correre un po' di più rispetto ai cambiamenti, altrimenti penso che il rischio sia che a breve la Chiesa si "estinguerà", se non altro per mancanza di vocazioni.
Certo, passi avanti ne sono stati fatti. Papa Francesco per certi aspetti è molto "innovativo" soprattutto negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni. Trovo che poi ci siano alcune incoerenze soprattutto nelle scelte che riguardano i reali cambiamenti dell'istituzione (non so se è il termine giusto). Di fatto alcune posizioni non si spostano. Eppure volenti o nolenti dovranno correre un po' di più rispetto ai cambiamenti, altrimenti penso che il rischio sia che a breve la Chiesa si "estinguerà", se non altro per mancanza di vocazioni.
Domenica, 13/01/2019 alle 15:00
Nel 2019 l'Istituzione Chiesa Cattolica discrimina ancora gli individui omosessuali in quanto omosessuali (sacerdoti o meno). Discrimina le persone "en bloc" in quanto omosessuali, cioè per una specifica ed inscindibile parte della loro personalità (e che nessuno sceglie come il colore della pelle), quindi discrimina l'individuo per una parte costitutiva della personalità, dando come unica chance di redenzione all'occhio divino l'astenersi dal manifestarla pubblicamente (secondo il discutibile principio "se non si vede, non esiste"). La Chiesa Cattolica discrimina chi ha un orientamento omosessuale quando invoca la Psichiatria per i bambini (quindi non necessariamente aspiranti sacerdoti) che manifestano questo orientamento (parole pronunciate dal Pontefice stesso). Invocare una disciplina medica per validare un dettame religioso è un passo deliberatamente molto pericoloso poiché vuole (ripeto vuole) insinuare ancora nell'opinione pubblica cattolica la tesi che l'omosessualità sia intrinsecamente una malattia o un difetto e, come tale, "curabile" con approccio medico. Sulla base di queste affermazioni del Pontefice non riesco a vedere dei grandi passi in avanti, semmai vedo un moonwalk fatto ad arte. Peccato che la risposta della SIP (Società Italiana di Psichiatria) a questa "chiamata in campo" teologica non sia stata altrettanto pubblicizzata. Per capirci, ma credo che lo sappiano già in tanti qui, la Psichiatria a livello mondiale ha derubricato l'omosessualità come disturbo nel 1973, quasi 50 anni fa, quindi gli psichiatri / psicologi di oggi (salvo patetici casi isolati e che non operano secondo deontologia medica) non ci pensano proprio "a correggere" l'orientamento omosessuale dei bambini (e degli adulti ovviamente). Vero è che la società Italiana è mediamente più secolarizzata di 50 anni fa e oggi si può crescere in contesti sociali in linea di massima più rispettosi e tolleranti delle diversità, quali che siano (incluse le disabilità). Quindi, oggi, se un individuo discrimina o arriva ad aggredirne un altro per il suo orientamento sessuale o per un'altra caratteristica "socialmente minoritaria" lo fa il più delle volte per sua libera scelta e non perché glielo ha imposto la Chiesa o qualsiasi altra Istituzione poiché - è già stato detto più volte - la libertà di aderire o meno ad un credo religioso è stata precedentemente conquistata (un traguardo oggi dato per scontato nel mondo occidentale). La cosa odiosa è la tolleranza o addirittura talvolta la giustificazione dell'opinione pubblica (cattolica e laica) verso gli atti di violenza omofobica o di genere (non è off-topic menzionare anche la violenza sulle donne ritenute, in quanto tali, responsabili delle aggressioni che ricevono, magari perché ubriache o da sole per strada o perché in una relazione "che si sono scelte loro"). Il minimo comune denominatore è questo "sottobosco socio-culturale" tradizionalista e reazionario, non univocamente imputabile alla Chiesa, che ha però avuto peso nel formare il sistema di valori dei genitori di ieri che hanno generato i genitori di oggi. In Europa il sistema educativo italiano era e - penso - sia ancora uno dei migliori per quanto riguarda la formazione media e superiore, ma ancora tralascia il settore specifico dell'educazione della sfera sentimentale e sessuale. Questo è un grosso problema.
Nel 2019 l'Istituzione Chiesa Cattolica discrimina ancora gli individui omosessuali in quanto omosessuali (sacerdoti o meno). Discrimina le persone "en bloc" in quanto omosessuali, cioè per una specifica ed inscindibile parte della loro personalità (e che nessuno sceglie come il colore della pelle), quindi discrimina l'individuo per una parte costitutiva della personalità, dando come unica chance di redenzione all'occhio divino l'astenersi dal manifestarla pubblicamente (secondo il discutibile principio "se non si vede, non esiste"). La Chiesa Cattolica discrimina chi ha un orientamento omosessuale quando invoca la Psichiatria per i bambini (quindi non necessariamente aspiranti sacerdoti) che manifestano questo orientamento (parole pronunciate dal Pontefice stesso). Invocare una disciplina medica per validare un dettame religioso è un passo deliberatamente molto pericoloso poiché vuole (ripeto vuole) insinuare ancora nell'opinione pubblica cattolica la tesi che l'omosessualità sia intrinsecamente una malattia o un difetto e, come tale, "curabile" con approccio medico. Sulla base di queste affermazioni del Pontefice non riesco a vedere dei grandi passi in avanti, semmai vedo un moonwalk fatto ad arte. Peccato che la risposta della SIP (Società Italiana di Psichiatria) a questa "chiamata in campo" teologica non sia stata altrettanto pubblicizzata. Per capirci, ma credo che lo sappiano già in tanti qui, la Psichiatria a livello mondiale ha derubricato l'omosessualità come disturbo nel 1973, quasi 50 anni fa, quindi gli psichiatri / psicologi di oggi (salvo patetici casi isolati e che non operano secondo deontologia medica) non ci pensano proprio "a correggere" l'orientamento omosessuale dei bambini (e degli adulti ovviamente). Vero è che la società Italiana è mediamente più secolarizzata di 50 anni fa e oggi si può crescere in contesti sociali in linea di massima più rispettosi e tolleranti delle diversità, quali che siano (incluse le disabilità). Quindi, oggi, se un individuo discrimina o arriva ad aggredirne un altro per il suo orientamento sessuale o per un'altra caratteristica "socialmente minoritaria" lo fa il più delle volte per sua libera scelta e non perché glielo ha imposto la Chiesa o qualsiasi altra Istituzione poiché - è già stato detto più volte - la libertà di aderire o meno ad un credo religioso è stata precedentemente conquistata (un traguardo oggi dato per scontato nel mondo occidentale). La cosa odiosa è la tolleranza o addirittura talvolta la giustificazione dell'opinione pubblica (cattolica e laica) verso gli atti di violenza omofobica o di genere (non è off-topic menzionare anche la violenza sulle donne ritenute, in quanto tali, responsabili delle aggressioni che ricevono, magari perché ubriache o da sole per strada o perché in una relazione "che si sono scelte loro"). Il minimo comune denominatore è questo "sottobosco socio-culturale" tradizionalista e reazionario, non univocamente imputabile alla Chiesa, che ha però avuto peso nel formare il sistema di valori dei genitori di ieri che hanno generato i genitori di oggi. In Europa il sistema educativo italiano era e - penso - sia ancora uno dei migliori per quanto riguarda la formazione media e superiore, ma ancora tralascia il settore specifico dell'educazione della sfera sentimentale e sessuale. Questo è un grosso problema.
Domenica, 13/01/2019 alle 22:34
Certamente la chiesa non è infallibile; Ma sicura la psichiatria a livello mondiale sia infallibile nonché incontaminata dall'ideologia?
Certamente la chiesa non è infallibile; Ma sicura la psichiatria a livello mondiale sia infallibile nonché incontaminata dall'ideologia?
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