Bene, bene ci speravo anch'io ^_^ e, tra l'altro, nulla sembrerebbe neppure ostare al fatto che pure un/a sociologo/a potrebbe essere asociale. Da ex-sessuale ho rilevato che mi è riuscito più semplice parlar di sesso qui che non in altri luoghi che, almeno in teoria, avrebbero dovuto essere più adatti all'argomento. In via puramente ipotetica può essere che una maggior distanza tra soggetto ed oggetto di studio neutralizzi possibili conflitti d'interesse e consenta di portare avanti ipotesi costruttive più eterodosse rispetto a quelle ammissibili all'interno di determinati establishments. A livello di definizioni assiomatico/fondative l'inquadramento che vi viene dato in proposito è quello dell'OMS?
