Sabato, 03/11/2018 alle 00:00
Premetto che sono asessuale e aromantica (o almeno credo). Sono un lupo solitario e per la maggior parte del tempo sto bene in compagnia di me stessa e basta, ma purtroppo ci sono giorni in cui mi sento più vulnerabile e la mia solitudine sembra soffocarmi. Vorrei avere qualcuno accanto in certi momenti. Immagino che sia una cosa che tutti i single hanno in comune in generale, ma per noi asessuali, secondo me, è ancora peggio. Voi come gestite questo problema?

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Ospite597
Sabato, 03/11/2018 alle 00:20
Per me è la stessa cosa... (Anche se non so se sono Aromantica) Sto bene con me stessa, amo la solitudine, ma ci sono dei momenti in cui vorrei avere qualcuno accanto, una persona con cui stringere o con cui ho già stretto un legame.
Da parte mia li gestisco davvero male questi momenti
il più delle volte sono triste o anche molto nervosa e arrabbiata e questo mi provoca un umore nero che fa scappare tutti

Posso sembrate una insensibile e anche apatica in certe volte... Me è tutto il contrario.
Mi attacco alle più piccolo sciocchezze per tirarmi su il morale.
Per fortuna che conosco persone che mi sopportano
mi chiedo come fanno
Per me è la stessa cosa... (Anche se non so se sono Aromantica) Sto bene con me stessa, amo la solitudine, ma ci sono dei momenti in cui vorrei avere qualcuno accanto, una persona con cui stringere o con cui ho già stretto un legame.
Da parte mia li gestisco davvero male questi momenti



Posso sembrate una insensibile e anche apatica in certe volte... Me è tutto il contrario.
Mi attacco alle più piccolo sciocchezze per tirarmi su il morale.
Per fortuna che conosco persone che mi sopportano



Domenica, 04/11/2018 alle 03:10
Ciao! Mi rivedo abbastanza in quello che dici, con la differenza che quando mi sento solo non ho la voglia di avere una persona accanto, ma semplicemente mi sento solo. Questo senso di solitudine è una cosa che ancora non capisco, perché da un lato la solitudine è una condizione che cerco attivamente. Dall'altro però ogni tanto mi senso solo. Ultimamente stavo pensando che forse il problema non è tanto il fatto che io sia solo, ma il paragonarmi alle altre persone, che solitamente hanno una vita sociale attiva. Insomma, sarebbe più un problema di aspettative sociali.
Ciao! Mi rivedo abbastanza in quello che dici, con la differenza che quando mi sento solo non ho la voglia di avere una persona accanto, ma semplicemente mi sento solo. Questo senso di solitudine è una cosa che ancora non capisco, perché da un lato la solitudine è una condizione che cerco attivamente. Dall'altro però ogni tanto mi senso solo. Ultimamente stavo pensando che forse il problema non è tanto il fatto che io sia solo, ma il paragonarmi alle altre persone, che solitamente hanno una vita sociale attiva. Insomma, sarebbe più un problema di aspettative sociali.
Lunedì, 05/11/2018 alle 11:49
Ciao a tutt*,
anch'io non amo "la gente", nel senso che, se posso stare da solo, preferisco. Stare con la gente solo per stare con la gente mi annoia tremendamente e mi causa, in qualche modo, stress.
Credo ci siano due discorsi da fare parallelamente. Il primo è relativo alle definizioni di "solitudine" e "stare con gli altri", il secondo è relativo al "come stare con gli altri per non stare soli", "come contrastare la solitudine".
Ora c'è da capire se con "solitudine" si intende il completo isolamento, se ci si sente soli da ogni punto di vista o se, invece, ci si sente soli perché "non c'è una persona al nostro fianco": una persona cólla quale condividere dei momenti. Che questa persona sia accanto per motivi di amore o di affetto o di amicizia, poco importa. "Stare con gli altri" invece si può intendere in due modi: [def. 1] stare con delle persone più o meno conosciute così tanto per stare insieme (per andare al pub, in discoteca, per fare compere, etc., ossia senza un obiettivo realmente unificante ed utile) o [def. 2] se si sta con delle persone col reale scopo di stare insieme a loro per conoscerle (non amorosamente parlando!) e con degli obiettivi specifici (volontariato, p.e.).
In somma, anch'io mi sento solo, talvolta, ma cerco di modificare la definizione socialmente molto diffusa di stare in compagnia [def. 1] con una definizione nettamente più ristretta (in termini di numero di persone), profonda (dal punto di vista della reale conoscenza dei soggetti) e proficua (come utilità sociale, p.e.). E tutte queste parole sono per dirti, in soldoni, che non ci si deve basare sulla definizione di "stare in compagnia" che la società (o la moltitudine) utilizza, ossia passare del tempo senza scopo con le persone, bensì si deve adeguare la definizione a come si è in grado di vivere la socializzazione. Ti esorto a provare a introdurti in attività e hobby che ti rendano attiva ed utile per gli altri e che, al contempo, ti costringano a non restare isolata dal mondo umano. Per esempio: un corso teatrale, una associazione di volontariato in qualcosa che non ti dispiace e una associazione culturale. E quando ti sentirai sola, potrai realmente pensare che non sei sola!
Buon inizio di settimana!

Ciao a tutt*,
anch'io non amo "la gente", nel senso che, se posso stare da solo, preferisco. Stare con la gente solo per stare con la gente mi annoia tremendamente e mi causa, in qualche modo, stress.
Credo ci siano due discorsi da fare parallelamente. Il primo è relativo alle definizioni di "solitudine" e "stare con gli altri", il secondo è relativo al "come stare con gli altri per non stare soli", "come contrastare la solitudine".
Ora c'è da capire se con "solitudine" si intende il completo isolamento, se ci si sente soli da ogni punto di vista o se, invece, ci si sente soli perché "non c'è una persona al nostro fianco": una persona cólla quale condividere dei momenti. Che questa persona sia accanto per motivi di amore o di affetto o di amicizia, poco importa. "Stare con gli altri" invece si può intendere in due modi: [def. 1] stare con delle persone più o meno conosciute così tanto per stare insieme (per andare al pub, in discoteca, per fare compere, etc., ossia senza un obiettivo realmente unificante ed utile) o [def. 2] se si sta con delle persone col reale scopo di stare insieme a loro per conoscerle (non amorosamente parlando!) e con degli obiettivi specifici (volontariato, p.e.).
In somma, anch'io mi sento solo, talvolta, ma cerco di modificare la definizione socialmente molto diffusa di stare in compagnia [def. 1] con una definizione nettamente più ristretta (in termini di numero di persone), profonda (dal punto di vista della reale conoscenza dei soggetti) e proficua (come utilità sociale, p.e.). E tutte queste parole sono per dirti, in soldoni, che non ci si deve basare sulla definizione di "stare in compagnia" che la società (o la moltitudine) utilizza, ossia passare del tempo senza scopo con le persone, bensì si deve adeguare la definizione a come si è in grado di vivere la socializzazione. Ti esorto a provare a introdurti in attività e hobby che ti rendano attiva ed utile per gli altri e che, al contempo, ti costringano a non restare isolata dal mondo umano. Per esempio: un corso teatrale, una associazione di volontariato in qualcosa che non ti dispiace e una associazione culturale. E quando ti sentirai sola, potrai realmente pensare che non sei sola!
Buon inizio di settimana!


Sabato, 10/11/2018 alle 15:48
Io sto totalmente bene da solo se una cosa che abbiamo in comune noi asessuali è la solitudine.Poi ho la famiglia vicino sai come gestisco la solitudine ? Parlo con amici al telefono ma io pero vado pure all università basta che rimani in attività
Io sto totalmente bene da solo se una cosa che abbiamo in comune noi asessuali è la solitudine.Poi ho la famiglia vicino sai come gestisco la solitudine ? Parlo con amici al telefono ma io pero vado pure all università basta che rimani in attività
Ospite597
Sabato, 10/11/2018 alle 17:29
Penso che da un punto di vista esistenziale tutti gli esseri umani si sentono soli. Si nasce soli e soli si morirà, tutti i rapporti che viviamo sono mere illusioni basate sull'usarsi vicendevolmente, non c'è nulla di reale in tutto ciò.
Mi riferisco al tipo di solitudine che si prova quando non puoi uscire con i tuoi amici perché sono tutti accoppiati e faresti il terzo, quinto o settimo incomodo; quando tutti possono andare a fare viaggi, al cinema, alle fiere, ai concerti e tu sei solo come un cane a casa perché gli amici, appunto, hanno già persone che per loro sono più importanti e a cui dedicano il loro tempo.
Per esempio i concerti sono per me una cosa essenziale e non ho mai avuto qualcuno con cui andarci, ho sempre costretto quel poveraccio di mio padre che li odia. A volte quando ho bisogno di uscire esco con mia madre perché appunto non ho nessuno e mi accorgo che quando sto con quei pochi amici che ho mi sento a disagio, non ascoltata, non capita, preferisco stare da sola. E di amici ne ho cambiati tanti, non è un problema di trovare le persone giuste perché tanto il 99% della gente mi fa schifo e l'1% non è detto che abbia in comune qualcosa con me e che i nostri caratteri siano affini, quindi per me ogni nuovo amico altro non è che la versione 2.0 del precedente.
Scusate per questo piccolo sfogo, ma penso di non essere l'unica a provare queste emozioni contraddittorie.
Penso che da un punto di vista esistenziale tutti gli esseri umani si sentono soli. Si nasce soli e soli si morirà, tutti i rapporti che viviamo sono mere illusioni basate sull'usarsi vicendevolmente, non c'è nulla di reale in tutto ciò.
Mi riferisco al tipo di solitudine che si prova quando non puoi uscire con i tuoi amici perché sono tutti accoppiati e faresti il terzo, quinto o settimo incomodo; quando tutti possono andare a fare viaggi, al cinema, alle fiere, ai concerti e tu sei solo come un cane a casa perché gli amici, appunto, hanno già persone che per loro sono più importanti e a cui dedicano il loro tempo.
Per esempio i concerti sono per me una cosa essenziale e non ho mai avuto qualcuno con cui andarci, ho sempre costretto quel poveraccio di mio padre che li odia. A volte quando ho bisogno di uscire esco con mia madre perché appunto non ho nessuno e mi accorgo che quando sto con quei pochi amici che ho mi sento a disagio, non ascoltata, non capita, preferisco stare da sola. E di amici ne ho cambiati tanti, non è un problema di trovare le persone giuste perché tanto il 99% della gente mi fa schifo e l'1% non è detto che abbia in comune qualcosa con me e che i nostri caratteri siano affini, quindi per me ogni nuovo amico altro non è che la versione 2.0 del precedente.
Scusate per questo piccolo sfogo, ma penso di non essere l'unica a provare queste emozioni contraddittorie.
Sabato, 10/11/2018 alle 17:59
Ti capisco jade io sono proprio solo a parte un amico gli altri tutti fidanzati però vado all università la maggior parte delle ragazze è fidanzata aggiungerei tutte forse. Ma comunque per noi asessuali è normale la solitudine se vuoi tanto uscire trovati un compagno asessuale come te o un amico/a che ti capisca saluti
Ti capisco jade io sono proprio solo a parte un amico gli altri tutti fidanzati però vado all università la maggior parte delle ragazze è fidanzata aggiungerei tutte forse. Ma comunque per noi asessuali è normale la solitudine se vuoi tanto uscire trovati un compagno asessuale come te o un amico/a che ti capisca saluti
Lunedì, 12/11/2018 alle 01:07
Come gestisco la solitudine? Non gestendola.
Quando vado a fare passeggiate in montagna, finisco spesso col chiamare qualcuno.
Se sto a casa da solo, cerco di inebetirmi con videogames o serie tv.
Comunque, in qualche modo, il tempo passa...
Come gestisco la solitudine? Non gestendola.
Quando vado a fare passeggiate in montagna, finisco spesso col chiamare qualcuno.
Se sto a casa da solo, cerco di inebetirmi con videogames o serie tv.
Comunque, in qualche modo, il tempo passa...
Ospite1177
Lunedì, 12/11/2018 alle 10:23
Personalmente se il tempo lo permette vado a farmi una corsa in mezzo al bosco o a giocare in riva al fiume coi cani.
Se il tempo non me lo permette mi faccio un tea caldo, mi munisco di coperta e controller e cazzeggio un po' sui videogiochi.
Personalmente se il tempo lo permette vado a farmi una corsa in mezzo al bosco o a giocare in riva al fiume coi cani.
Se il tempo non me lo permette mi faccio un tea caldo, mi munisco di coperta e controller e cazzeggio un po' sui videogiochi.
Sabato, 24/11/2018 alle 23:10
Personalmente convivo con reciproca soddisfazione con un gatto. Dunque non incorro mai in una situazione di solitudine in quanto il gatto ha modo di impegnarmi nel corso della giornata. Non parla... ma per questo non rappresenta assolutamente un problema. I gatti comunicano in altri modi. Per me la convivenza con il gatto rappresente la condizione ottimale.
Personalmente convivo con reciproca soddisfazione con un gatto. Dunque non incorro mai in una situazione di solitudine in quanto il gatto ha modo di impegnarmi nel corso della giornata. Non parla... ma per questo non rappresenta assolutamente un problema. I gatti comunicano in altri modi. Per me la convivenza con il gatto rappresente la condizione ottimale.
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