Sono una ragazza di 19 anni di Roma. Mi ci è voluto davvero un po' per capire di essere ace, immaginatevi per accettarlo! Ma facciamo uno step indietro: ho avuto diversi ragazzi, verso i quali non ho mai provato attrazione sessuale (anzi, non pensavo neanche che esistesse quella cosa, hahaha, quando le mie amiche dicevano guardando tipi che neanche conoscevano che volevano farci cose, io non mi capacitavo di come fosse possibile), ma solo quello che credevo essere amore e che ora come ora non ho idea di cosa sia stato, forse un misto di attrazione platonica e sensuale, in alcuni casi anche estetica. Ma per quanto riguarda l'attrazione romantica, non so se l'ho mai provata. Le mie "cotte" (o meglio "squishes", così vengono chiamate dagli aromantici) in realtà non avevano niente di amoroso, ma più di platonico (proiettavo in loro le mie illusioni e fingevo di amarli, quando in realtà amavo solo quello che non mi ero resa conto essere il riflesso di me stessa che avevo appunto proiettato nei miei partner). Detto ciò, non ho idea se sono aromantica, lithromantica, aroflux o chissà che cosa, mentre per l'asessualità sono sicura al 200% ormai, per quanto riguarda l'aromanticismo non ne ho idea perché ho una visione del mondo schopenhaueriana (detto in poche parole, penso che l'amore sia legato solo ed esclusivamente alla riproduzione e che quindi sia una mera illusione) e ritengo che in questa prospettiva sia difficile innamorarmi veramente o cose simili. (Scusatemi se faccio tante parentesi hahahah).
Ritornando al discorso dell'asessualità, per farla breve, ho avuto esperienze intime disastrose, nelle quali sentivo di trovarmi totalmente fuori posto, di star facendo la cosa sbagliata. Con il tempo ho detto al mio penultimo ragazzo, il primo e anche l'ultimo con cui ho avuto una specie di storia seria, di pensare di essere asessuale. Ha cercato in tutti i modi di convincermi del contrario, ma il fatto che io con lui in un anno di relazione non avessi mai sperimentato piacere parlava chiaro. La storia è finita per altri motivi, c'è stato anche un altro ragazzo poi, con cui non sono mai andata fino in fondo, dopodiché ho deciso di chiudere con questo tipo di relazioni del tutto inutili e insensate, soprattutto perché non capivo più cosa provavo davvero.
Con il tempo ho fatto coming out un po' con tutti (tranne che con la mia famiglia, non mi sento e penso che non mi sentirò mai abbastanza pronta), con i miei amici è stato davvero facile dato che non mi è mai importato il loro parere, ma nel momento in cui hanno iniziato a prendermi in giro, a chiamarmi "asessuata" o "stranasessuale", a dire le solite frasi del tipo "Non hai incontrato quello giusto", "Quelli con cui stavi non erano abbastanza belli/capaci", "Sei solo un po' tardiva", "Sei confusa" e via dicendo ci sono stata male e ho avuto difficoltà ad accettarmi. Ancora adesso ne ho, ma sono più consapevole di me stessa, dei miei limiti.
Spero che la mia esperienza vi sia stata utile, che alcuni di voi si riconoscano in essa.
Tanti saluti, Jade
