Mercoledì, 30/05/2018 alle 20:38
Anche due ore
Devo ancora docciarmi e mangiare

Discussioni attive
NON RISPONDERE
Mercoledì, 30/05/2018 alle 22:40
Rifuggo.
Rifuggo da certe giornate no come si trattasse di un nido di vespe.
Mi tuffo su percorsi alternativi, alterni, attivi, giusto per non incontrarle.
Quando scorgo in lontananza ad una biforcazione il cartello "Strada del NonÈGiornata" metto la freccia, freno e sfreccio dritto nell'altra direzione.
Perché le strade che portano a NonÈGiornata sono strade senza uscita, strade buie, strette che se ci metti la ruota male sei per terra e se hai una moto pesante sono rogne.
Rogne per te e per la moto.
Solo una cosa potrebbe convincermi ad entrare in una strada del NonÈGiornata.
Lacrime.
O una donna seduta su una valigia che fa autostop, con una valigia più grossa di lei, con una valigia che non sai come abbia potuto chiudere, con una valigia piena di cartine che portano a NonÈGiornata.
O un biglietto che dice "io sono qua, non ho niente da fare stasera, passi a prendermi?"
Allora la sabbia, il ghiaccio, la pioggia e l'olio fanno meno paura.
Se mi sbuccio so che sopravviverò.
Se la moto si graffia, cavolo, è solo una moto.
Se buco... Dio benedica chi ha inventato le bombolette.
E allora si, allora si mi addentro nel buio con le luci accese, un po' attento e un po' no, un po' lento e un po' no.
Che le valigie piene, a volte, son lì lì per scoppiare.
Altrimenti giro, cambio strada, direzione.
C'è un cartello che dice OggiÈGiornata.
La mia prossima direzione, la mia meta successiva.
Guardo bene attraverso il buio.
Nessuna valigia enorme, nessuno che fa autostop.
Non ho ricevuto alcun biglietto.
Rifuggo.
Rifuggo.
Rifuggo da certe giornate no come si trattasse di un nido di vespe.
Mi tuffo su percorsi alternativi, alterni, attivi, giusto per non incontrarle.
Quando scorgo in lontananza ad una biforcazione il cartello "Strada del NonÈGiornata" metto la freccia, freno e sfreccio dritto nell'altra direzione.
Perché le strade che portano a NonÈGiornata sono strade senza uscita, strade buie, strette che se ci metti la ruota male sei per terra e se hai una moto pesante sono rogne.
Rogne per te e per la moto.
Solo una cosa potrebbe convincermi ad entrare in una strada del NonÈGiornata.
Lacrime.
O una donna seduta su una valigia che fa autostop, con una valigia più grossa di lei, con una valigia che non sai come abbia potuto chiudere, con una valigia piena di cartine che portano a NonÈGiornata.
O un biglietto che dice "io sono qua, non ho niente da fare stasera, passi a prendermi?"
Allora la sabbia, il ghiaccio, la pioggia e l'olio fanno meno paura.
Se mi sbuccio so che sopravviverò.
Se la moto si graffia, cavolo, è solo una moto.
Se buco... Dio benedica chi ha inventato le bombolette.
E allora si, allora si mi addentro nel buio con le luci accese, un po' attento e un po' no, un po' lento e un po' no.
Che le valigie piene, a volte, son lì lì per scoppiare.
Altrimenti giro, cambio strada, direzione.
C'è un cartello che dice OggiÈGiornata.
La mia prossima direzione, la mia meta successiva.
Guardo bene attraverso il buio.
Nessuna valigia enorme, nessuno che fa autostop.
Non ho ricevuto alcun biglietto.
Rifuggo.
Ospite899
Mercoledì, 30/05/2018 alle 23:40
ok apriamo un horror aromantico!!
ok apriamo un horror aromantico!!
NON RISPONDERE