Venerdì, 09/03/2018 alle 05:23
Mi chiamo Jessica e ho 29 anni. Bazzico i forum sull'asessualità da un bel pezzo, quindi è probabile che abbia già conosciuto alcuni di voi anni fa ma come spesso succede nella rete si frequenta per un po' per poi sparire e a più riprese apparire di nuovo come una sorta di miraggio. Le prime volte che ho provato ad approfondire il discorso asessualità ero molto piccola e al tempo, si trattava di un argomento davvero scomodo, anche nella rete. Le informazioni erano poche, quasi tutte in inglese e non c'era modo di avere un confronto "adulto" a ciò che sentivo capitarmi. Mi sono arrangiata, cercando di dare un senso alla mia natura. Non riuscendoci sempre e spesso alimentando un sentimento di alienazione dalla natura umana che tutt'oggi difficilmente mi abbandona. Non mi dispiace esser fatta a questo modo ma ho sempre l'impressione di essere percepita e percepire la realtà sensoriale altrui come attraverso un vetro opaco. Il sesso è incomprensibile per me e pur non provandone repulsione rimane un qualcosa di completamente avulso da ogni mia cellula. Comprendo bene come persone di altri orientamenti trovino così ostica la comprensione dell'asessualità perché è lo stesso per me all'inverso e sicuramente se si limitasse a questo non sarebbe neppure un problema. Quello che invece non riesco a tollerare è questa tendenza a negare a priori ciò che esce dai soliti canoni. Spesso, quando affermo di essere asessuale mi si risponde con frasi del tipo "non è possibile"; "mi stai prendendo in giro"; "non può essere la verità". E non so voi ma dal mio punto di vista, sarebbe davvero molto più accettabile del sano odio e dell'onesta discriminazione a questa forma di totale annichiliménto.

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Venerdì, 09/03/2018 alle 08:55
Benvenuta, dalla mia poca esperienza in quest'ambito confermo l'esistenza di questi tabù, con la divulgazione di questo mio orientamento sono riuscito a far rompere un'ottima relazione di 3 anni, nemmeno fosse peste nera. Il punto sta se risulti succube o meno di questa situazione, anche io ho la sensazione di essere su un piano differente (non superiore) a tutti gli altri, praticamente 2 dimensioni parallele che non condividono nulla, come 2 rette che non si incontrano mai. È una sensazione che mi accompagna da sempre, magari si riesce a trovare un modo per abbracciarla completamente, ancora non lo so.
Benvenuta, dalla mia poca esperienza in quest'ambito confermo l'esistenza di questi tabù, con la divulgazione di questo mio orientamento sono riuscito a far rompere un'ottima relazione di 3 anni, nemmeno fosse peste nera. Il punto sta se risulti succube o meno di questa situazione, anche io ho la sensazione di essere su un piano differente (non superiore) a tutti gli altri, praticamente 2 dimensioni parallele che non condividono nulla, come 2 rette che non si incontrano mai. È una sensazione che mi accompagna da sempre, magari si riesce a trovare un modo per abbracciarla completamente, ancora non lo so.
Venerdì, 09/03/2018 alle 22:47
Benvenuta tra noi Jessica.
Innanzitutto complimenti per la tua metafora del vetro opaco, mi ha colpito molto. E' semplice, intuitiva e allo stesso tempo perfettamente efficace.
Personalmente ho sempre vissuto il contrasto tra le percezioni del mondo di asessuali e sessuali come un dialogo tra due linguaggi diversi. E questo non sarebbe un problema, se comunque ci fosse la possibilità di costruire una comunicazione. Ma proprio perché, come dici tu, spesso ciò che siamo viene negato, per troppe persone il linguaggio delle nostre emozioni e sensazioni non è qualcosa che può essere ascoltato, compreso, imparato. Semplicemente non esiste. L'unico linguaggio è il loro, e siamo noi a doverci adeguare a parlarlo.
Mi dispiace che nonostante tutti questi anni tu non sia ancora riuscita a venire completamente a patti con la tua natura. Mi auguro che con il passare del tempo, nella speranza che la società (e noi per primi) riesca a fare più passi avanti che indietro su questo tema, queste tue apparizioni tra i meandri di internet possano offrirti nuovi spunti capaci di farti fare qualche passo avanti lungo questo cammino.
Benvenuta tra noi Jessica.
Innanzitutto complimenti per la tua metafora del vetro opaco, mi ha colpito molto. E' semplice, intuitiva e allo stesso tempo perfettamente efficace.
Personalmente ho sempre vissuto il contrasto tra le percezioni del mondo di asessuali e sessuali come un dialogo tra due linguaggi diversi. E questo non sarebbe un problema, se comunque ci fosse la possibilità di costruire una comunicazione. Ma proprio perché, come dici tu, spesso ciò che siamo viene negato, per troppe persone il linguaggio delle nostre emozioni e sensazioni non è qualcosa che può essere ascoltato, compreso, imparato. Semplicemente non esiste. L'unico linguaggio è il loro, e siamo noi a doverci adeguare a parlarlo.
Mi dispiace che nonostante tutti questi anni tu non sia ancora riuscita a venire completamente a patti con la tua natura. Mi auguro che con il passare del tempo, nella speranza che la società (e noi per primi) riesca a fare più passi avanti che indietro su questo tema, queste tue apparizioni tra i meandri di internet possano offrirti nuovi spunti capaci di farti fare qualche passo avanti lungo questo cammino.
Sabato, 10/03/2018 alle 17:35
Vi ringrazio sia del benvenuto che del vostro pensiero. Condivido il discorso delle rette parallele, ma alla fine sai Rafamat ognuno di noi è slegato dall'universo del suo vicino in quanto individuo. L'idea che ci possano essere dei punti di contatto tra le persone è un' illusione. L'asessualità acuisce questa sensazione semplicemente perché costituisce la differenza più palese, quella più difficile da ignorare ma in realtà non ci capisce mai sul serio. Si può andare daccordo e vivere una vita serena e piena di affetti, ma si resta sempre e comunque soli con sé stessi fino alla fine. E nonostante tutto, nonostante questo possa sembrare triste e deprimente è anche la più grande ricchezza che possediamo perché ci rende universi complessi, da esplorare e conoscere. Credo che dopotutto, questo malessere generale che spesso trapela dagli scritti delle persone asessuali sia semplicemente una forma di consapevolezza. Probabilmente concentrare la mente su altro che non siano genitali ed affini lascia un sacco di tempo al cervello per pensare e farsi domande, per rendersi conto della natura delle cose e per lasciarsi prendere dallo sconforto quando il peso di tutto questo diventa troppo gravoso da portare da soli.
Vi ringrazio sia del benvenuto che del vostro pensiero. Condivido il discorso delle rette parallele, ma alla fine sai Rafamat ognuno di noi è slegato dall'universo del suo vicino in quanto individuo. L'idea che ci possano essere dei punti di contatto tra le persone è un' illusione. L'asessualità acuisce questa sensazione semplicemente perché costituisce la differenza più palese, quella più difficile da ignorare ma in realtà non ci capisce mai sul serio. Si può andare daccordo e vivere una vita serena e piena di affetti, ma si resta sempre e comunque soli con sé stessi fino alla fine. E nonostante tutto, nonostante questo possa sembrare triste e deprimente è anche la più grande ricchezza che possediamo perché ci rende universi complessi, da esplorare e conoscere. Credo che dopotutto, questo malessere generale che spesso trapela dagli scritti delle persone asessuali sia semplicemente una forma di consapevolezza. Probabilmente concentrare la mente su altro che non siano genitali ed affini lascia un sacco di tempo al cervello per pensare e farsi domande, per rendersi conto della natura delle cose e per lasciarsi prendere dallo sconforto quando il peso di tutto questo diventa troppo gravoso da portare da soli.
Sabato, 10/03/2018 alle 22:41
Gran bel punto di vista, in effetti ogni tanto mi piacerebbe mettere in pausa il cervello, è un po' pesante come situazione ma infatti di positivo c'è che ne ho/abbiamo guadagnato anche in complessità come dici giustamente. È abbastanza seccante vivere il quotidiano con gente che riconduce al sesso la felicità e un po' tutta la loro vita, risultando noiosi e monodimensionali.
Gran bel punto di vista, in effetti ogni tanto mi piacerebbe mettere in pausa il cervello, è un po' pesante come situazione ma infatti di positivo c'è che ne ho/abbiamo guadagnato anche in complessità come dici giustamente. È abbastanza seccante vivere il quotidiano con gente che riconduce al sesso la felicità e un po' tutta la loro vita, risultando noiosi e monodimensionali.
Domenica, 11/03/2018 alle 12:22
Ciao Anouchka! Forse è difficile comprendere l'asessualità da parte di una fetta di persone sessuali, ma non generalizzerei troppo. Alla fine l'esperienza del relazionarsi con altre persone fa parte del bagaglio di conoscenze di chiunque e non con tutti quelli che incontri vuoi andare a letto. Quello che forse le persone che hai incontrato non capiscono è come sia possibile non trovare mai, o quasi mai, attraente nessuno. A questo punto, se hanno voglia di ascoltare, si può spiegare la situazione. Questo vale per tutto però, non solo per la sessualità, puoi capire qualcosa solo se sei disposto a farlo.
Non sono nemmeno troppo convinto che si possa delegare alla mancanza di attività sessuale la causa della solitudine degli asessuali. Anche tra i sessuali le relazioni basate sul sesso non tirano avanti per molto, e le relazioni non basate sul sesso durano poco di più
Sarebbe interessante capire quanto durano le relazioni tra asessuali però!
Ciao Anouchka! Forse è difficile comprendere l'asessualità da parte di una fetta di persone sessuali, ma non generalizzerei troppo. Alla fine l'esperienza del relazionarsi con altre persone fa parte del bagaglio di conoscenze di chiunque e non con tutti quelli che incontri vuoi andare a letto. Quello che forse le persone che hai incontrato non capiscono è come sia possibile non trovare mai, o quasi mai, attraente nessuno. A questo punto, se hanno voglia di ascoltare, si può spiegare la situazione. Questo vale per tutto però, non solo per la sessualità, puoi capire qualcosa solo se sei disposto a farlo.
Non sono nemmeno troppo convinto che si possa delegare alla mancanza di attività sessuale la causa della solitudine degli asessuali. Anche tra i sessuali le relazioni basate sul sesso non tirano avanti per molto, e le relazioni non basate sul sesso durano poco di più

Domenica, 11/03/2018 alle 14:43
Bè...Volpe, non ho mai detto che la colpa della solitudine degli asessuali sia il non far sesso. Il testo specificava tutta un'altra cosa^^
Ma a parte questo, hai ragione sul fatto che bisognerebbe approfondire il discorso, è interessante ma non è che siamo una comunità di persone che ha modo di incontrarsi spesso sul suolo italiano. L'occassione di guardarsi in faccia, conoscersi e farsi un'idea di come la gente effettivamente vive certe situazioni praticamente non c'è. Si, internet...magari all'inizio può essere un buon compromesso, ma alla lunga...
Bè...Volpe, non ho mai detto che la colpa della solitudine degli asessuali sia il non far sesso. Il testo specificava tutta un'altra cosa^^
Ma a parte questo, hai ragione sul fatto che bisognerebbe approfondire il discorso, è interessante ma non è che siamo una comunità di persone che ha modo di incontrarsi spesso sul suolo italiano. L'occassione di guardarsi in faccia, conoscersi e farsi un'idea di come la gente effettivamente vive certe situazioni praticamente non c'è. Si, internet...magari all'inizio può essere un buon compromesso, ma alla lunga...
Ospite227
Domenica, 11/03/2018 alle 18:37
Circa l'incontrarsi avrei due paroline da dire al riguardo, ma penso che mi asterrò
Circa l'incontrarsi avrei due paroline da dire al riguardo, ma penso che mi asterrò

Lunedì, 12/03/2018 alle 17:42
Benvenuta Jessica. Concordo.
La solitudine ci accompagna dal primo giorno di vita fino all'ultimo. Non è triste è semplicemente vivere in pieno se stessi e di conseguenza donare il meglio agli altri, quando, come ed a chi vogliamo.
Il valore della solitudine sta nel saperla gestire.
Benvenuta Jessica. Concordo.
La solitudine ci accompagna dal primo giorno di vita fino all'ultimo. Non è triste è semplicemente vivere in pieno se stessi e di conseguenza donare il meglio agli altri, quando, come ed a chi vogliamo.
Il valore della solitudine sta nel saperla gestire.
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