Mercoledì, 28/06/2017 alle 01:34
Salve. Stanotte per caso vedo in tv un documentario sugli asessuali e ne son rimasta colpita. Il motivo è che da 6 anni sto con un ragazzo che effettivamente risponde a tutte le prerogative di un asessuale. Non voglio essere indelicata o offensiva verso nessuno di voi ma per me son stati anni dolorosi. Sono giovane (28 anni) e per tutto questo tempo mi son sentita sbagliata. Gli chiedevo se avessi qualcosa che non va e lui nega, in effetti mi fa spesso complimenti e noto erezioni ma poi non ha mai il desiderio di un rapporto. Quando cerco di parlargliene si rivela chiuso, passa dalla totale negazione, della serie "io non ho nessun problema, son un uomo, siete voi a essere fissati tutti col sesso!" alla presa di coscienza senza esito, del tipo "so di avere delle mancanze con te ma il vero amore non si basa sul sesso, il mio è amore puro". Ed io sinceramente non so che fare. Ho pensato fosse gay ma nega, gli dissi una volta che è "assesuato" (senza nemmeno sapere che esistevano gli asessuali) e si è offeso, dicendo che lui il pene ce l'ha. Ogni volta che cerco di fargli notare le sue mancanze fa il figo dicendo "no ma guarda che io ti farei qui o ti farei la", ma poi son tutte sue fantasie per non ammettere di essere un asessuale. Io non so come farglielo ammettere, è una persona superba che vuol sentirsi perfetta e avrebbe pregiudizi verso gli asessuali. Ne ha già sui gay, sui neri, sugli ebrei... È molto severo nei giudizi. Io gli voglio bene ma non son certamente felice... Io non son asessuale e da 6 anni vivo una repressione che mi sta solo creando disagio e dolore. Tuttavia mi sento il colpa a lasciarlo perché mi fa sentire come se fossi meno profonda di lui solo perché ho bisogni. Inoltre la sua scarsa libido mi ha fatto passare ogni forma di desiderio possibile verso di lui.
Come potrei fare? Come fargli accettare ciò che è realmente?
Grazie

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NON RISPONDERE
Ospite101
Mercoledì, 28/06/2017 alle 22:03
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
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Sabato, 01/07/2017 alle 16:15
[quote="Astrale"]Ciao Passante,
innanzitutto mi viene spontaneo dirti che se tu stai con lui per un tuo bisogno personale come hai appena affermato, mi spiace ma non credo sia un vero Amore, perché dovresti stare con lui non per dei tuoi bisogni ma perché Ami lui così com'è.[/quote]
Scusa astrale ma io ci andrei un pochino coi piedi di piombo a fare ste uscite.
Sta ragazza, col solo venire qua ad informarsi sull'asessualità, sta dimostrando per lo meno di tenerci a questo ragazzo.
Immagino sia ben difficile per un sessuale poter solo immaginare che rapporto abbiamo noi col sesso, quindi credo che lei venga fuori da 6 lunghi anni passati a pensare di non essere abbastanza desiderabile da far venir voglia al suo lui di avere rapporti passionali.
L'aver visto il documentario, credo sia stata per lei una sorta di rivelazione su anni e anni di misteri e cose non chiare, che, magicamente, hanno finalmente cominciato a chiarirsi e a farle vedere, oltre la nebbia, i contorni di quello che ci può essere dietro l'atteggiamento del suo ragazzo.
Se per 6 anni è rimasta al suo fianco, nonostante la rinuncia al sesso, che, da quel che ho potuto constatare leggendo e rileggendo testimonianze sia di asex che di sex nel corso di questo anno, è una gran bella, enorme rinuncia, credo che un minimo di amore per lui lo provi.
Altrimenti non ci sarebbe stata così tanto tempo dietro ad uno che non le dava quel che voleva.
Appunto, credo sia rimasta al suo fianco perché in lui, al di là del sesso, abbia trovato tante altre caratteristiche compatibili col suo modo di essere
Per il resto, son pienamente d'accordo con te, non occorrono etichette per definire una persona, soprattutto una persona che Passante conosce da così tanto tempo.
La cosa buona è che adesso sa che non è una stranezza o un qualche problema insito nella relazione fra lei e il suo ragazzo, ma semplicemente un modo di essere che prescinde il loro rapporto, ed in quanto tale non può essere risolto ne cambiato senza una qualche forma di violenza l'uno sull'altro, l'uno sull'Essenza dell'altro, per usare termini che ti piacciono e che piacciono tanto anche a me.
Passante, mi viene da dirti che se tu in questo ragazzo ritrovi ogni singola caratteristica che vorresti da un uomo, alla luce di quello che sai adesso, ovvero che non è colpa tua se lui non è incline al sesso, riflettici se quel che fare.
Pensa al vostro rapporto, se il sesso è l'unica mancanza che avverti, poi pensa se il sesso per te è troppo importante per rinunciarvi.
Pensa a quel che vuoi dalla tua vita.
Pensa se una relazione, forse meno condivisa, ma più passionale, potrebbe farti star meglio.
Che lui non si voglia etichettare, è possibile e non devi nemmeno costringerlo a farlo, magari, semplicemente, accenna all'argomento cercando qualche articolo su qualche rivista e lasciandolo in bella mostra, in modo che sia lui, di sua spontanea iniziativa ad indagare sull'asessualità, se vuol farlo.
Da come descrivi il suo modo di essere, non credo apprezzerebbe se fossi tu a dare un nome al suo orientamento.
Rifletti, prova a fare riflettere anche lui, in qualche modo soft, e poi, alla fine, le scelte restano quelle dette da Astrale: accettarsi come si è o lasciarsi liberi di cercare la felicità altrove.
[quote="Astrale"]Ciao Passante,
innanzitutto mi viene spontaneo dirti che se tu stai con lui per un tuo bisogno personale come hai appena affermato, mi spiace ma non credo sia un vero Amore, perché dovresti stare con lui non per dei tuoi bisogni ma perché Ami lui così com'è.[/quote]
Scusa astrale ma io ci andrei un pochino coi piedi di piombo a fare ste uscite.
Sta ragazza, col solo venire qua ad informarsi sull'asessualità, sta dimostrando per lo meno di tenerci a questo ragazzo.
Immagino sia ben difficile per un sessuale poter solo immaginare che rapporto abbiamo noi col sesso, quindi credo che lei venga fuori da 6 lunghi anni passati a pensare di non essere abbastanza desiderabile da far venir voglia al suo lui di avere rapporti passionali.
L'aver visto il documentario, credo sia stata per lei una sorta di rivelazione su anni e anni di misteri e cose non chiare, che, magicamente, hanno finalmente cominciato a chiarirsi e a farle vedere, oltre la nebbia, i contorni di quello che ci può essere dietro l'atteggiamento del suo ragazzo.
Se per 6 anni è rimasta al suo fianco, nonostante la rinuncia al sesso, che, da quel che ho potuto constatare leggendo e rileggendo testimonianze sia di asex che di sex nel corso di questo anno, è una gran bella, enorme rinuncia, credo che un minimo di amore per lui lo provi.
Altrimenti non ci sarebbe stata così tanto tempo dietro ad uno che non le dava quel che voleva.
Appunto, credo sia rimasta al suo fianco perché in lui, al di là del sesso, abbia trovato tante altre caratteristiche compatibili col suo modo di essere
Per il resto, son pienamente d'accordo con te, non occorrono etichette per definire una persona, soprattutto una persona che Passante conosce da così tanto tempo.
La cosa buona è che adesso sa che non è una stranezza o un qualche problema insito nella relazione fra lei e il suo ragazzo, ma semplicemente un modo di essere che prescinde il loro rapporto, ed in quanto tale non può essere risolto ne cambiato senza una qualche forma di violenza l'uno sull'altro, l'uno sull'Essenza dell'altro, per usare termini che ti piacciono e che piacciono tanto anche a me.

Passante, mi viene da dirti che se tu in questo ragazzo ritrovi ogni singola caratteristica che vorresti da un uomo, alla luce di quello che sai adesso, ovvero che non è colpa tua se lui non è incline al sesso, riflettici se quel che fare.
Pensa al vostro rapporto, se il sesso è l'unica mancanza che avverti, poi pensa se il sesso per te è troppo importante per rinunciarvi.
Pensa a quel che vuoi dalla tua vita.
Pensa se una relazione, forse meno condivisa, ma più passionale, potrebbe farti star meglio.
Che lui non si voglia etichettare, è possibile e non devi nemmeno costringerlo a farlo, magari, semplicemente, accenna all'argomento cercando qualche articolo su qualche rivista e lasciandolo in bella mostra, in modo che sia lui, di sua spontanea iniziativa ad indagare sull'asessualità, se vuol farlo.
Da come descrivi il suo modo di essere, non credo apprezzerebbe se fossi tu a dare un nome al suo orientamento.
Rifletti, prova a fare riflettere anche lui, in qualche modo soft, e poi, alla fine, le scelte restano quelle dette da Astrale: accettarsi come si è o lasciarsi liberi di cercare la felicità altrove.
Sabato, 01/07/2017 alle 23:08
Ciao Passante!
Io ho vissuto un'esperienza molto simile alla tua (persino nella durata di 6 anni) ma dal lato opposto, ovvero quello del ragazzo asessuale. E' da qualche giorno che mi chiedo se darti un parere basato su ciò che ho vissuto potrebbe aiutarti a capire meglio cosa fare...anche se molti dettagli sembrano assomigliarsi, da come descrivi il tuo ragazzo mi pare che lui abbia un modo di pensare completamente opposto al mio.
Nonostante questo voglio provarci lo stesso. Tu stai cercando di informarti per capirlo meglio e affrontare le vostre differenze, che è una fortuna che io non ho avuto, e di fronte a tanta buona volontà spero di poter contribuire almeno un pochino.
Innanzitutto, tu mi sembri molto determinata a fargli accettare forzatamente l'etichetta di asessuale. Ti sconsiglio completamente questo approccio.
Nel momento in cui una persona esprime i sentimenti nel modo che sente più spontaneo, soprattutto se si trova in una situazione che considera stabile e tranquilla, convincerla a ingabbiarli in una definizione creata da qualcun altro è inutile. Si concentrerebbe sulle differenze e rifiuterebbe di essere definito asessuale.
In questo caso anche metterlo di fronte a materiale informativo sul tema non so quanto potrebbe servire, soprattutto visto che la maggior parte viene da fonti contro di cui lui ha dei profondi pregiudizi. Bisognerebbe farne una selezione accurata per evitare di ottenere l'effetto opposto.
Ma alla fine dietro ad ogni etichetta o definizione ci sono dei concetti molto più semplici e neutri. Quindi se vuoi parlarne con lui ti consiglio di dimenticare tutta la terminologia che hai appreso da quel documentario, per quanto utile sia, e cercare di reinterpretare ciò che hai capito attraverso parole e ideali che per lui siano più familiari.
Ora, come potete fare per parlare di questo tema?
Per quanto possa sembrare strano, quando una persona sessuale e un asex parlano di amore lo fanno utilizzando dei "linguaggi" diversi. Per fare un esempio, se tu gli dici che non ti senti abbastanza amata e che ti manca qualcosa è naturale che la sua prima reazione sia difensiva. Se lui ti ama con tutto sé stesso in quel momento non capirà qual'è la mancanza di cui parli e si sentirà come se tu stia negando il valore dei suoi sentimenti. Poi magari riflettendoci con calma si renderà conto che ci sono state alcune mancanze e cercherà di rimediare, ma non sono le mancanze che pensi tu. Anche nei suoi tentativi di venirti incontro e renderti felice si baserà sulla sua sensibilità, in base a cui il sesso ha un'importanza veramente molto bassa.
Quindi parlargli come se ci fosse qualcosa che non va in lui difficilmente funziona, anche con le persone più di buona volontà. Cercare di fargli capire velatamente le cose è altrettanto inutile, perché comunque interpreterà tutto attraverso il suo modo di pensare.
Perciò quale può essere una soluzione? Io credo che esprimere in modo preciso e diretto ciò che si desidera possa essere un buon inizio. Non una frase generica come "mi sento poco amata perché non facciamo sesso", ma piuttosto, proprio durante i momenti di intimità, dire chiaramente "vorrei che tu ora facessi questo". Insomma, dovresti provare in qualche modo a guidarlo ad esprimere l'affetto nel modo che tu ti aspetti.
Poi non è detto che funzioni, però l'asessualità ha molte sfumature. Magari scopri che anche senza provare attrazione sessuale lui non ha problemi ad esaudire alcuni tuoi desideri. Oppure potrebbe dirti di no, e a quel punto dovreste parlarne e capire perché, magari per alcune cose prova proprio repulsione. Ma penso che l'importante sia non affrontare il problema a partire da qualcosa di tanto grosso come il concetto di sesso in generale, ma piuttosto dai singoli gesti di amore che ti aspetti.
In generale ciò che serve è instaurare la comunicazione che adesso manca. Io ho proposto il modo che credo avrebbe funzionato per me, ma visto che ragiono in modo opposto rispetto al tuo ragazzo potrebbe non essere il metodo giusto.
Senza comunicazione purtroppo non c'è molto da fare. Se invece riuscirete a superare questa barriera avrete i mezzi migliori per dedicarvi a quella riflessione di cui ti ha già parlato chi ti ha risposto prima di me. Esiste un punto di incontro che permette ad entrambi di vivere una relazione felice? Oppure le differenze sono qualcosa di così irremovibile che esaudire i desideri fondamentali di uno significa causare necessariamente sofferenza all'altro?
Io spero che voi riusciate a salvare questo vostro rapporto. State insieme da molti anni e, per usare una citazione celebre, "è il tempo che dedichi alla tua rosa che la rende cosi importante".
Però purtroppo esistono anche situazioni dove le incompatibilità sono talmente grandi da non avere soluzione, dove andare ognuno per la propria strada è l'unico modo per non continuare a farsi del male. L'importante è cercare di affrontare il problema apertamente, e soprattutto insieme, prima di arrivare a questo punto.
Ciao Passante!
Io ho vissuto un'esperienza molto simile alla tua (persino nella durata di 6 anni) ma dal lato opposto, ovvero quello del ragazzo asessuale. E' da qualche giorno che mi chiedo se darti un parere basato su ciò che ho vissuto potrebbe aiutarti a capire meglio cosa fare...anche se molti dettagli sembrano assomigliarsi, da come descrivi il tuo ragazzo mi pare che lui abbia un modo di pensare completamente opposto al mio.
Nonostante questo voglio provarci lo stesso. Tu stai cercando di informarti per capirlo meglio e affrontare le vostre differenze, che è una fortuna che io non ho avuto, e di fronte a tanta buona volontà spero di poter contribuire almeno un pochino.
Innanzitutto, tu mi sembri molto determinata a fargli accettare forzatamente l'etichetta di asessuale. Ti sconsiglio completamente questo approccio.
Nel momento in cui una persona esprime i sentimenti nel modo che sente più spontaneo, soprattutto se si trova in una situazione che considera stabile e tranquilla, convincerla a ingabbiarli in una definizione creata da qualcun altro è inutile. Si concentrerebbe sulle differenze e rifiuterebbe di essere definito asessuale.
In questo caso anche metterlo di fronte a materiale informativo sul tema non so quanto potrebbe servire, soprattutto visto che la maggior parte viene da fonti contro di cui lui ha dei profondi pregiudizi. Bisognerebbe farne una selezione accurata per evitare di ottenere l'effetto opposto.
Ma alla fine dietro ad ogni etichetta o definizione ci sono dei concetti molto più semplici e neutri. Quindi se vuoi parlarne con lui ti consiglio di dimenticare tutta la terminologia che hai appreso da quel documentario, per quanto utile sia, e cercare di reinterpretare ciò che hai capito attraverso parole e ideali che per lui siano più familiari.
Ora, come potete fare per parlare di questo tema?
Per quanto possa sembrare strano, quando una persona sessuale e un asex parlano di amore lo fanno utilizzando dei "linguaggi" diversi. Per fare un esempio, se tu gli dici che non ti senti abbastanza amata e che ti manca qualcosa è naturale che la sua prima reazione sia difensiva. Se lui ti ama con tutto sé stesso in quel momento non capirà qual'è la mancanza di cui parli e si sentirà come se tu stia negando il valore dei suoi sentimenti. Poi magari riflettendoci con calma si renderà conto che ci sono state alcune mancanze e cercherà di rimediare, ma non sono le mancanze che pensi tu. Anche nei suoi tentativi di venirti incontro e renderti felice si baserà sulla sua sensibilità, in base a cui il sesso ha un'importanza veramente molto bassa.
Quindi parlargli come se ci fosse qualcosa che non va in lui difficilmente funziona, anche con le persone più di buona volontà. Cercare di fargli capire velatamente le cose è altrettanto inutile, perché comunque interpreterà tutto attraverso il suo modo di pensare.
Perciò quale può essere una soluzione? Io credo che esprimere in modo preciso e diretto ciò che si desidera possa essere un buon inizio. Non una frase generica come "mi sento poco amata perché non facciamo sesso", ma piuttosto, proprio durante i momenti di intimità, dire chiaramente "vorrei che tu ora facessi questo". Insomma, dovresti provare in qualche modo a guidarlo ad esprimere l'affetto nel modo che tu ti aspetti.
Poi non è detto che funzioni, però l'asessualità ha molte sfumature. Magari scopri che anche senza provare attrazione sessuale lui non ha problemi ad esaudire alcuni tuoi desideri. Oppure potrebbe dirti di no, e a quel punto dovreste parlarne e capire perché, magari per alcune cose prova proprio repulsione. Ma penso che l'importante sia non affrontare il problema a partire da qualcosa di tanto grosso come il concetto di sesso in generale, ma piuttosto dai singoli gesti di amore che ti aspetti.
In generale ciò che serve è instaurare la comunicazione che adesso manca. Io ho proposto il modo che credo avrebbe funzionato per me, ma visto che ragiono in modo opposto rispetto al tuo ragazzo potrebbe non essere il metodo giusto.
Senza comunicazione purtroppo non c'è molto da fare. Se invece riuscirete a superare questa barriera avrete i mezzi migliori per dedicarvi a quella riflessione di cui ti ha già parlato chi ti ha risposto prima di me. Esiste un punto di incontro che permette ad entrambi di vivere una relazione felice? Oppure le differenze sono qualcosa di così irremovibile che esaudire i desideri fondamentali di uno significa causare necessariamente sofferenza all'altro?
Io spero che voi riusciate a salvare questo vostro rapporto. State insieme da molti anni e, per usare una citazione celebre, "è il tempo che dedichi alla tua rosa che la rende cosi importante".
Però purtroppo esistono anche situazioni dove le incompatibilità sono talmente grandi da non avere soluzione, dove andare ognuno per la propria strada è l'unico modo per non continuare a farsi del male. L'importante è cercare di affrontare il problema apertamente, e soprattutto insieme, prima di arrivare a questo punto.
Ospite101
Venerdì, 07/07/2017 alle 22:13
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Ospite101
Venerdì, 07/07/2017 alle 22:31
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Domenica, 09/07/2017 alle 20:17
Ciao Astrale!
Sono d'accordo sul fatto che nessuno dei due deve andare contro alla sua indole per compiacere l'altro, ma noi non abbiamo una idea completa di quale sia l'indole di questo ragazzo. Lui non è qui a esporci il suo punto di vista. L'asessualità può avere diverse sfumature, e in alcune di esse il desiderio sessuale può manifestarsi entro determinati limiti e condizioni. Su questo forum si sono presentate diverse persone che hanno lasciato testimonianze di questo tipo. Quindi penso che dare per scontato che si tratti di un rifiuto completo della sessualità e rompere un rapporto così importante prima di avere chiarito questo aspetto sia un po' troppo prematuro.
Ovviamente gli unici che possono provare a capire pienamente di cosa si tratta sono Passante e il suo ragazzo, comunicando apertamente. Ma questa comunicazione al momento manca. Quello che ho proposto io è, basandomi sulla mia esperienza, un modo che potrebbe aiutare a superare questa barriera.
Le espressioni di affetto sono parte della vita quotidiana di ogni coppia, sono tra gli elementi che più di ogni altro possono rendere speciale o frustrante il tempo passato insieme. Ma ognuno esprime l'affetto in modo diverso, con una sensibilità diversa. Io penso che in ogni coppia si debba parlare di questo importante dettaglio a un certo punto, se non altro per capire appieno il punto di vista dell'altra persona. Altrimenti anche sensibilità molto simili possono far nascere contrasti, magari per colpa di qualche fraintendimento facilmente risolvibile.
Mi rendo conto che usare un termine come "guidare" da parte mia è stata una scelta sbagliata, perché fa pensare a un rapporto poco equilibrato dove una persona da gli ordini e l'altra esegue. Ovviamente non intendo niente di simile. Ciò a cui pensavo era semplicemente una comunicazione più propositiva e più precisa. Niente concetti vaghi, niente messaggi che si concentrano solo su ciò che manca...solo affrontare i piccoli problemi uno alla volta spiegando anche che cosa ci si aspetta per risolverli, tutto qui.
Poi io sono certo che di fronte a certe proposte lui risponderà di no, anche io lo farei. Però c'è un'enorme differenza tra un "no" preciso detto sapendo chiaramente il punto di vista dell'altra persona e un "no" generico pronunciato senza avere nemmeno un'idea chiara di quale sia il problema. Nel migliore dei casi permette di capire come portare avanti il rapporto, mentre nel peggiore fa la differenza tra un rapporto concluso serenamente perché ci si è resi conto di certe compatibilità incolmabili e un rapporto finito male tra incomprensioni e rimpianti.
Ciao Astrale!
Sono d'accordo sul fatto che nessuno dei due deve andare contro alla sua indole per compiacere l'altro, ma noi non abbiamo una idea completa di quale sia l'indole di questo ragazzo. Lui non è qui a esporci il suo punto di vista. L'asessualità può avere diverse sfumature, e in alcune di esse il desiderio sessuale può manifestarsi entro determinati limiti e condizioni. Su questo forum si sono presentate diverse persone che hanno lasciato testimonianze di questo tipo. Quindi penso che dare per scontato che si tratti di un rifiuto completo della sessualità e rompere un rapporto così importante prima di avere chiarito questo aspetto sia un po' troppo prematuro.
Ovviamente gli unici che possono provare a capire pienamente di cosa si tratta sono Passante e il suo ragazzo, comunicando apertamente. Ma questa comunicazione al momento manca. Quello che ho proposto io è, basandomi sulla mia esperienza, un modo che potrebbe aiutare a superare questa barriera.
Le espressioni di affetto sono parte della vita quotidiana di ogni coppia, sono tra gli elementi che più di ogni altro possono rendere speciale o frustrante il tempo passato insieme. Ma ognuno esprime l'affetto in modo diverso, con una sensibilità diversa. Io penso che in ogni coppia si debba parlare di questo importante dettaglio a un certo punto, se non altro per capire appieno il punto di vista dell'altra persona. Altrimenti anche sensibilità molto simili possono far nascere contrasti, magari per colpa di qualche fraintendimento facilmente risolvibile.
Mi rendo conto che usare un termine come "guidare" da parte mia è stata una scelta sbagliata, perché fa pensare a un rapporto poco equilibrato dove una persona da gli ordini e l'altra esegue. Ovviamente non intendo niente di simile. Ciò a cui pensavo era semplicemente una comunicazione più propositiva e più precisa. Niente concetti vaghi, niente messaggi che si concentrano solo su ciò che manca...solo affrontare i piccoli problemi uno alla volta spiegando anche che cosa ci si aspetta per risolverli, tutto qui.
Poi io sono certo che di fronte a certe proposte lui risponderà di no, anche io lo farei. Però c'è un'enorme differenza tra un "no" preciso detto sapendo chiaramente il punto di vista dell'altra persona e un "no" generico pronunciato senza avere nemmeno un'idea chiara di quale sia il problema. Nel migliore dei casi permette di capire come portare avanti il rapporto, mentre nel peggiore fa la differenza tra un rapporto concluso serenamente perché ci si è resi conto di certe compatibilità incolmabili e un rapporto finito male tra incomprensioni e rimpianti.
Venerdì, 14/07/2017 alle 01:21
Ciao a tutti. Vi scrivo perché ne sento il bisogno e perché solo tra di noi possiamo capirci. Sono uscita con un ragazzo. Non mj capita quasi mai di uscire sola con un ragazzo, tranne se inizio a frequentarlo(e magari sul fatto che non é mia abitudine uscire sola con un ragazzo non mi capirete, poi non so').Volevo vedere se magari conoscendolo potevo instaurare un rapporto solido e romantico. Ma a 32 anni anche questa volta, già da subito ho capito che lui voleva al primo appuntamento baciarmi senza nemmeno conoscerci di più, perché ci vedevamo solo a un corso. Ho voluto parlare di questo gruppo a lui e da quel momento ha iniziato a cambiare faccia e l' ho visto turbato e poi mi ha detto che a questa cosa non é tanto favorevole. Adesso che sono a casa mi sento demoralizzata, delusa e piango perché ci speravo che magari era la volta buona. E ci tengo tanto a una storia, ad avere qualcuno al mio fianco perché mio padre non vive sotto il mio stesso tetto e a parte mia madre e mio padre gli altri miei parenti sono assenti. Scusate il mio sfogo ma questa società sessuo-centrica mi sta stancando. Siamo veramente in pochi...e non credo di avere occasione di trovare una persona da amare che sia asessuale come me dove vivo io. Buonanotte
Ciao a tutti. Vi scrivo perché ne sento il bisogno e perché solo tra di noi possiamo capirci. Sono uscita con un ragazzo. Non mj capita quasi mai di uscire sola con un ragazzo, tranne se inizio a frequentarlo(e magari sul fatto che non é mia abitudine uscire sola con un ragazzo non mi capirete, poi non so').Volevo vedere se magari conoscendolo potevo instaurare un rapporto solido e romantico. Ma a 32 anni anche questa volta, già da subito ho capito che lui voleva al primo appuntamento baciarmi senza nemmeno conoscerci di più, perché ci vedevamo solo a un corso. Ho voluto parlare di questo gruppo a lui e da quel momento ha iniziato a cambiare faccia e l' ho visto turbato e poi mi ha detto che a questa cosa non é tanto favorevole. Adesso che sono a casa mi sento demoralizzata, delusa e piango perché ci speravo che magari era la volta buona. E ci tengo tanto a una storia, ad avere qualcuno al mio fianco perché mio padre non vive sotto il mio stesso tetto e a parte mia madre e mio padre gli altri miei parenti sono assenti. Scusate il mio sfogo ma questa società sessuo-centrica mi sta stancando. Siamo veramente in pochi...e non credo di avere occasione di trovare una persona da amare che sia asessuale come me dove vivo io. Buonanotte
Sabato, 15/07/2017 alle 19:25
Ciao Rugiada,
mi dispiace molto per la brutta esperienza che hai vissuto. Purtroppo rifiuti di questo tipo sono molto comuni per chi dichiara la propria asessualità, e fanno sempre un male tremendo. Leggendo la tua storia si capisce molto bene quanto profondamente sei stata ferita.
Ciò che mi ha rattristato di più è come quel ragazzo abbia immediatamente perso ogni interesse a conoscerti. Tu sei stata onesta con lui, ti sei comportata nel modo migliore, hai spiegato chiaramente come vivi l'amore fin dall'inizio per evitare fraintendimenti. E lui invece ti ha alzato subito un muro davanti, come se tutto ciò che sei e che saresti potuta essere non contasse niente in confronto al sesso.
E' comprensibile che tu sia così demoralizzata.
A volte noi asessuali pensiamo che se una persona impara a conoscerci bene, se si innamora di noi, può venire incontro a questa nostra natura, rispettandola o permettendo di trovare un compromesso accettabile per entrambi. Ma come può accadere se il solo fatto di essere asessuali ci impedisce di iniziare una relazione? Come si fa se non ci viene concesso il tempo e la possibilità di farci conoscere, di mostrare ciò che abbiamo dentro?
Poi ho la tua stessa età, quindi posso capire cosa significa anche questo aspetto. Vivere la propria asessualità in questo momento della nostra vita porta con sé alcuni pensieri che ci fanno sentire ogni possibile speranza sempre più stretta, più limitata. E soprattutto ci fa pensare molto ad alcuni lati cupi del futuro che sembrano sempre più vicini.
Quindi cosa fare? Mi sembra quasi superficiale dirti di farti forza e non arrenderti, ma lo faccio lo stesso, perché sono convinto che non abbiamo altra scelta. E' importante imparare ad amarsi indipendentemente dagli altri e diventare capaci di andare avanti da soli, ma questo difficilmente potrà cancellare il desiderio profondo di aver qualcosa di più, di sentire qualcuno al proprio fianco. E non è nemmeno giusto rinunciarci, tu hai il pieno diritto di trovare qualcuno che ti ami per ciò che sei.
Sarà frustrante, sarà doloroso, a volte sembrerà insopportabile, lo so. Ma se un asessuale vuole raggiungere questa luce credo che non ci sia altra strada. Tu esisti, noi esistiamo, qualcuno abbastanza aperto di mente da amare un asessuale esisterà per forza. L'unica cosa che si può fare è continuare a cercare senza perdere la speranza. E' solo quando si rinuncia che si perde ogni possibilità.
Non lasciarti schiacciare da questa brutta situazione, tu vali sicuramente di più di qualunque persona che ti tratta così.
Ti auguro di ritrovare al più presto un po' di serenità.
Ciao Rugiada,
mi dispiace molto per la brutta esperienza che hai vissuto. Purtroppo rifiuti di questo tipo sono molto comuni per chi dichiara la propria asessualità, e fanno sempre un male tremendo. Leggendo la tua storia si capisce molto bene quanto profondamente sei stata ferita.
Ciò che mi ha rattristato di più è come quel ragazzo abbia immediatamente perso ogni interesse a conoscerti. Tu sei stata onesta con lui, ti sei comportata nel modo migliore, hai spiegato chiaramente come vivi l'amore fin dall'inizio per evitare fraintendimenti. E lui invece ti ha alzato subito un muro davanti, come se tutto ciò che sei e che saresti potuta essere non contasse niente in confronto al sesso.
E' comprensibile che tu sia così demoralizzata.
A volte noi asessuali pensiamo che se una persona impara a conoscerci bene, se si innamora di noi, può venire incontro a questa nostra natura, rispettandola o permettendo di trovare un compromesso accettabile per entrambi. Ma come può accadere se il solo fatto di essere asessuali ci impedisce di iniziare una relazione? Come si fa se non ci viene concesso il tempo e la possibilità di farci conoscere, di mostrare ciò che abbiamo dentro?
Poi ho la tua stessa età, quindi posso capire cosa significa anche questo aspetto. Vivere la propria asessualità in questo momento della nostra vita porta con sé alcuni pensieri che ci fanno sentire ogni possibile speranza sempre più stretta, più limitata. E soprattutto ci fa pensare molto ad alcuni lati cupi del futuro che sembrano sempre più vicini.
Quindi cosa fare? Mi sembra quasi superficiale dirti di farti forza e non arrenderti, ma lo faccio lo stesso, perché sono convinto che non abbiamo altra scelta. E' importante imparare ad amarsi indipendentemente dagli altri e diventare capaci di andare avanti da soli, ma questo difficilmente potrà cancellare il desiderio profondo di aver qualcosa di più, di sentire qualcuno al proprio fianco. E non è nemmeno giusto rinunciarci, tu hai il pieno diritto di trovare qualcuno che ti ami per ciò che sei.
Sarà frustrante, sarà doloroso, a volte sembrerà insopportabile, lo so. Ma se un asessuale vuole raggiungere questa luce credo che non ci sia altra strada. Tu esisti, noi esistiamo, qualcuno abbastanza aperto di mente da amare un asessuale esisterà per forza. L'unica cosa che si può fare è continuare a cercare senza perdere la speranza. E' solo quando si rinuncia che si perde ogni possibilità.
Non lasciarti schiacciare da questa brutta situazione, tu vali sicuramente di più di qualunque persona che ti tratta così.
Ti auguro di ritrovare al più presto un po' di serenità.
Mercoledì, 19/07/2017 alle 15:54
Grazie mille Nubes. Queste parole mi sono da sostegno. Una buona giornata
Grazie mille Nubes. Queste parole mi sono da sostegno. Una buona giornata
NON RISPONDERE