Sabato, 17/06/2017 alle 04:41
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NON RISPONDERE
Ospite101
Sabato, 17/06/2017 alle 13:52
È proprio vero, il termine "amore" viene sempre usato in maniera impropria per riferirsi a tantissime cose che con l'amore non hanno mai nulla a che fare.
Credo che la maggior parte delle persone non conosca assolutamente il vero significato di questa parola (perché neanche i dizionari lo conoscono).
A proposito di questo, mi viene voglia di condividere un filmato contenente lo spezzone di un discorso sull'amore e sull'egoismo di uno dei più grandi maestri spirituali dei nostri tempi (che sicuramente tu, Astrale, già conosci):
https://www.youtube.com/watch?v=OupGfqN5PPk
Sebbene io non possa definirmi asessuale, ho sempre pensato che sesso e sentimento siano due cose completamente scollegate, e credo fermamente che puntare tutto sul sesso sminuisca tantissimo i legami tra esseri umani.
Molta gente parla di quanto il sesso sia importante dal punto di vista simbolico, per condividere l'intimità con la persona amata eccetera eccetera, ma poi guarda caso quando la qualità dei rapporti sessuali viene intaccata da fattori esterni tutta questa importanza simbolica della condivisione sembra sparire e ci si focalizza esclusivamente sulla soddisfazione dei propri sensi; quindi arrivano le scappatelle, i tradimenti e chi più ne ha più ne metta.
L'essere umano, inutile negarlo, ha ancora un lungo cammino da compiere sulla strada dell'evoluzione. Mi riferisco, ovviamente, all'evoluzione spirituale. Siamo ancora all'inizio del percorso, e questo è dimostrato dal fatto che siamo ancora fatti di materia, che siamo schiavi dell'istinto, che ci combattiamo l'un l'altro per il potere e per la ricchezza economica, che distruggiamo la natura per il nostro tornaconto, che uccidiamo per cibarci.
Tutto ciò sicuramente non è sbagliato, perché si tratta di meccanismi dopotutto naturali e la natura ha i suoi disegni ben precisi, ma credere che la realtà che percepiamo attraverso i cinque sensi sia tutto ciò che esiste, e che i miseri traguardi relativi all'esistenza terrena siano il fine ultimo dell'esistenza, è quantomeno infantile ed ingenuo.
È proprio vero, il termine "amore" viene sempre usato in maniera impropria per riferirsi a tantissime cose che con l'amore non hanno mai nulla a che fare.
Credo che la maggior parte delle persone non conosca assolutamente il vero significato di questa parola (perché neanche i dizionari lo conoscono).
A proposito di questo, mi viene voglia di condividere un filmato contenente lo spezzone di un discorso sull'amore e sull'egoismo di uno dei più grandi maestri spirituali dei nostri tempi (che sicuramente tu, Astrale, già conosci):
https://www.youtube.com/watch?v=OupGfqN5PPk
Sebbene io non possa definirmi asessuale, ho sempre pensato che sesso e sentimento siano due cose completamente scollegate, e credo fermamente che puntare tutto sul sesso sminuisca tantissimo i legami tra esseri umani.
Molta gente parla di quanto il sesso sia importante dal punto di vista simbolico, per condividere l'intimità con la persona amata eccetera eccetera, ma poi guarda caso quando la qualità dei rapporti sessuali viene intaccata da fattori esterni tutta questa importanza simbolica della condivisione sembra sparire e ci si focalizza esclusivamente sulla soddisfazione dei propri sensi; quindi arrivano le scappatelle, i tradimenti e chi più ne ha più ne metta.
L'essere umano, inutile negarlo, ha ancora un lungo cammino da compiere sulla strada dell'evoluzione. Mi riferisco, ovviamente, all'evoluzione spirituale. Siamo ancora all'inizio del percorso, e questo è dimostrato dal fatto che siamo ancora fatti di materia, che siamo schiavi dell'istinto, che ci combattiamo l'un l'altro per il potere e per la ricchezza economica, che distruggiamo la natura per il nostro tornaconto, che uccidiamo per cibarci.
Tutto ciò sicuramente non è sbagliato, perché si tratta di meccanismi dopotutto naturali e la natura ha i suoi disegni ben precisi, ma credere che la realtà che percepiamo attraverso i cinque sensi sia tutto ciò che esiste, e che i miseri traguardi relativi all'esistenza terrena siano il fine ultimo dell'esistenza, è quantomeno infantile ed ingenuo.

Ospite101
Sabato, 17/06/2017 alle 15:03
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Sabato, 17/06/2017 alle 16:41
Gli obblighi di qualsiasi tipo, soprattutto quando riguardano la propria sfera personale, sarebbero da bandire...
Anche a me l'espressione "doveri coniugali" fa venire i brividi... e l'idea che un'autorità esterna possa penetrare in qualche modo nella sfera più intima di una persona è terrificante...
Riguardo alla natura e alle deviazioni di essa, be', il discorso secondo me è parecchio complesso perché lo stesso essere umano, con tutti i suoi comportamenti e i suoi pensieri, che siano deviati o meno, è comunque parte della natura... penso che il concetto di "natura", per come lo percepiamo noi, sia parecchio limitato: in altre parole penso che, per definizione, non possa esistere nulla di veramente "contronatura", e che anche le deviazioni della natura siano comunque natura, considerando come natura il "tutto".
Tra l'altro, possiamo osservare parecchi comportamenti "deviati" anche negli animali (si pensi, per esempio, alla pedofilia o all'incesto); eppure gli animali non decidono in maniera cosciente, ma seguono l'istinto fornito loro dalla natura.
Ciò non significa ovviamente che certi comportamenti, quando messi in atto da individui dotati di raziocinio, siano giusti o giustificabili, proprio perché la capacità di capire i danni causati da essi dovrebbe essere in grado, da sola, di fungere da freno; però rimane il fatto che, spesso, "natura" e "morale umana" non coincidano.
Io penso, più che altro, che l'esistenza materiale sia solo una fase (anche piuttosto illusoria) dell'esistenza intesa in senso più ampio e "universale". Secondo questa prospettiva, in effetti, la natura che percepiamo non è necessariamente vera, o meglio non è per forza l'espressione più vera della natura stessa.
Per tornare a sesso e asessualità credo che comunque, a prescindere da tutto ciò, una cosa sia sicura: dacché l'essere umano ha avuto coscienza di sé, il suo rapporto col sesso è stato particolarmente morboso, poiché si è sempre data ad esso un'importanza esagerata, di stampo ossessivo direi.
Questa tendenza ha avuto un effetto deleterio su buona parte dei comportamenti umani, dando vita a tantissime problematiche collaterali che col tempo si sono irradiate un po' a tutti gli ambiti dell'esistenza, anche a quelli che oggi ci paiono più distanti da sesso e sessualità.
Gli obblighi di qualsiasi tipo, soprattutto quando riguardano la propria sfera personale, sarebbero da bandire...
Anche a me l'espressione "doveri coniugali" fa venire i brividi... e l'idea che un'autorità esterna possa penetrare in qualche modo nella sfera più intima di una persona è terrificante...
Riguardo alla natura e alle deviazioni di essa, be', il discorso secondo me è parecchio complesso perché lo stesso essere umano, con tutti i suoi comportamenti e i suoi pensieri, che siano deviati o meno, è comunque parte della natura... penso che il concetto di "natura", per come lo percepiamo noi, sia parecchio limitato: in altre parole penso che, per definizione, non possa esistere nulla di veramente "contronatura", e che anche le deviazioni della natura siano comunque natura, considerando come natura il "tutto".
Tra l'altro, possiamo osservare parecchi comportamenti "deviati" anche negli animali (si pensi, per esempio, alla pedofilia o all'incesto); eppure gli animali non decidono in maniera cosciente, ma seguono l'istinto fornito loro dalla natura.
Ciò non significa ovviamente che certi comportamenti, quando messi in atto da individui dotati di raziocinio, siano giusti o giustificabili, proprio perché la capacità di capire i danni causati da essi dovrebbe essere in grado, da sola, di fungere da freno; però rimane il fatto che, spesso, "natura" e "morale umana" non coincidano.
Io penso, più che altro, che l'esistenza materiale sia solo una fase (anche piuttosto illusoria) dell'esistenza intesa in senso più ampio e "universale". Secondo questa prospettiva, in effetti, la natura che percepiamo non è necessariamente vera, o meglio non è per forza l'espressione più vera della natura stessa.
Per tornare a sesso e asessualità credo che comunque, a prescindere da tutto ciò, una cosa sia sicura: dacché l'essere umano ha avuto coscienza di sé, il suo rapporto col sesso è stato particolarmente morboso, poiché si è sempre data ad esso un'importanza esagerata, di stampo ossessivo direi.
Questa tendenza ha avuto un effetto deleterio su buona parte dei comportamenti umani, dando vita a tantissime problematiche collaterali che col tempo si sono irradiate un po' a tutti gli ambiti dell'esistenza, anche a quelli che oggi ci paiono più distanti da sesso e sessualità.
Sabato, 17/06/2017 alle 19:56
Anche questa discussione è piena di riflessioni interessanti
Nel complesso sono d'accordo, infatti ho sempre cercato di costruire con gli altri dei rapporti alla pari. E non parlo solo di amore, un discorso simile andrebbe fatto anche per l'amicizia. Una vera condivisione è tra le cose più belle che esistono. Ognuno porta in dono ciò che ama e accoglie in modo aperto ciò che l'altra persona porge. Ciò che già unisce diventa più bello mentre le piccole differenze sono un'occasione per arricchirsi e conoscersi meglio. E poi si comincia a scoprire qualcosa di nuovo insieme, e queste cose diventano sempre di più, rafforzando la complicità e rendendo spontaneo il desiderio di far crescere un simile legame.
Sfortunatamente però molti individui costruiscono, anche senza volerlo, delle relazioni asimmetriche. In particolare quando si cerca di colmare i propri vuoti attraverso un'altra persona si instaura un rapporto di "utilità" che non porta mai a niente di buono.
Per quanto l'idea di avere qualcuno accanto che ci completi possa sembrare romantica, nella mia esperienza (vissuta sia come completato che come completatore) è una base estremamente fragile e poco sana su cui basare un rapporto. Innanzitutto perché pone le due persone in un contesto di inferiorità/superiorità che non fa certamente bene. E poi perché si inserisce nella relazione la pretesa che l'altra persona dia qualcosa e si collega il suo valore come compagna prevalentemente a questo aspetto.
Ma se l'altro non è in grado di fornire ciò che si pretende? Allora diventa "inutile". Anche se per un po' la relazione può continuare a vivacchiare su altro, appena si presenta nella vita l'occasione di ricevere quanto desiderato da un'altra persona il rischio che crolli tutto è molto alto.
Poi può capitare spontaneamente che due persone che si amano si "completino" a vicenda sotto alcuni aspetti. Non c'è niente di strano, anzi, è piacevole. Però rendere qualcosa di simile il fulcro della relazione può causare numerosi problemi. Non bisogna mai dimenticare che dall'altra parte c'è una persona che va amata come tale, non come "distributore automatico" di qualcosa che ci serve. Amare non è una valvola di sfogo per i propri bisogni egoistici, è molto ma molto di più.
Tanti fraintendimenti di questo tipo si potrebbero risolvere se solo ci fosse un dialogo aperto all'inizio. La comunicazione è fondamentale, mentre invece dare per scontato qualcosa o cercare di scoprirlo per vie traverse può portare a fare errori molto grossi. Però in generale, anche se dovesse capitare la fortuna di incontrare qualcuno che colma una nostra mancanza, è meglio comunque basare l'amore su altro. Non si sa mai, magari in futuro per motivi al di fuori del controllo di entrambi non potrà più farlo, e sarebbe solo più doloroso se tutto finisse per un motivo simile.
Ho tenuto apposta fuori dal discorso il sesso perché trovo la questione molto più universale. Tra un partner che rompe la relazione perché non sente i propri ormoni soddisfatti e un amico che sparisce da un giorno all'altro perché non gli servi più trovo poca differenza. C'è dietro un problema molto più generale su come vengono vissuti tutti i tipi di relazione.
Anche questa discussione è piena di riflessioni interessanti

Nel complesso sono d'accordo, infatti ho sempre cercato di costruire con gli altri dei rapporti alla pari. E non parlo solo di amore, un discorso simile andrebbe fatto anche per l'amicizia. Una vera condivisione è tra le cose più belle che esistono. Ognuno porta in dono ciò che ama e accoglie in modo aperto ciò che l'altra persona porge. Ciò che già unisce diventa più bello mentre le piccole differenze sono un'occasione per arricchirsi e conoscersi meglio. E poi si comincia a scoprire qualcosa di nuovo insieme, e queste cose diventano sempre di più, rafforzando la complicità e rendendo spontaneo il desiderio di far crescere un simile legame.
Sfortunatamente però molti individui costruiscono, anche senza volerlo, delle relazioni asimmetriche. In particolare quando si cerca di colmare i propri vuoti attraverso un'altra persona si instaura un rapporto di "utilità" che non porta mai a niente di buono.
Per quanto l'idea di avere qualcuno accanto che ci completi possa sembrare romantica, nella mia esperienza (vissuta sia come completato che come completatore) è una base estremamente fragile e poco sana su cui basare un rapporto. Innanzitutto perché pone le due persone in un contesto di inferiorità/superiorità che non fa certamente bene. E poi perché si inserisce nella relazione la pretesa che l'altra persona dia qualcosa e si collega il suo valore come compagna prevalentemente a questo aspetto.
Ma se l'altro non è in grado di fornire ciò che si pretende? Allora diventa "inutile". Anche se per un po' la relazione può continuare a vivacchiare su altro, appena si presenta nella vita l'occasione di ricevere quanto desiderato da un'altra persona il rischio che crolli tutto è molto alto.
Poi può capitare spontaneamente che due persone che si amano si "completino" a vicenda sotto alcuni aspetti. Non c'è niente di strano, anzi, è piacevole. Però rendere qualcosa di simile il fulcro della relazione può causare numerosi problemi. Non bisogna mai dimenticare che dall'altra parte c'è una persona che va amata come tale, non come "distributore automatico" di qualcosa che ci serve. Amare non è una valvola di sfogo per i propri bisogni egoistici, è molto ma molto di più.
Tanti fraintendimenti di questo tipo si potrebbero risolvere se solo ci fosse un dialogo aperto all'inizio. La comunicazione è fondamentale, mentre invece dare per scontato qualcosa o cercare di scoprirlo per vie traverse può portare a fare errori molto grossi. Però in generale, anche se dovesse capitare la fortuna di incontrare qualcuno che colma una nostra mancanza, è meglio comunque basare l'amore su altro. Non si sa mai, magari in futuro per motivi al di fuori del controllo di entrambi non potrà più farlo, e sarebbe solo più doloroso se tutto finisse per un motivo simile.
Ho tenuto apposta fuori dal discorso il sesso perché trovo la questione molto più universale. Tra un partner che rompe la relazione perché non sente i propri ormoni soddisfatti e un amico che sparisce da un giorno all'altro perché non gli servi più trovo poca differenza. C'è dietro un problema molto più generale su come vengono vissuti tutti i tipi di relazione.
Ospite101
Sabato, 17/06/2017 alle 21:48
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
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