Ciao a tutti! Frequento da un po' questo forum ma non mi sono mai presentato come si deve.
Mi sono avvicinato al mondo dell'asessualità soltanto pochi mesi fa, dopo la fine di una relazione molto lunga e per me molto importante. In realtà non ho ancora ben chiaro quale sfumatura di asessualità mi rispecchi di più, probabilmente sono nella zona grigia...ma non importa, non ho fretta di scegliere un'etichetta. Ciò che conta è che leggendo le esperienze della comunità asessuale ho trovato tantissimi punti in comune con la mia sensibilità e finalmente mi sono sentito meno solo.
Prima di allora sono stato probabilmente un po' ingenuo. Vedevo tante coppie intorno a me dare un'enorme importanza al sesso, ma mi sembrava un modo vuoto e superficiale di vivere una relazione, e visto che simili legami si spezzavano in fretta questa idea si radicava dentro di me con sempre maggiore convinzione. Ero sicuro che il vero amore fosse qualcosa di completamente diverso.
Per me amare significava condivisione, complicità, cercare di costruire una quotidianità felice attraverso le piccole cose. Significava andare in giro mano nella mano a scoprire insieme luoghi nuovi, parlare dei nostri interessi, guardare un film abbracciati. Significava tante coccole, esprimendo l'affetto in ogni modo che scaturiva dal cuore. Ma del sesso non sentivo proprio il bisogno. Non lo desideravo, lo vedevo come qualcosa che in un futuro distante si sarebbe potuto aggiungere ad un rapporto con fondamenta già solide, non una necessità immediata. Non pensavo davvero che per gli altri potesse avere un'importanza così immensa.
Mi sono gradualmente reso conto che le cose non stavano così attraverso le relazioni che ho vissuto. Le prime sono state talmente brevi da farmi venire solo qualche vago dubbio, alla fine pensavo semplicemente di non aver ancora trovato la persona giusta. Ma l'ultima no, l'ultima è durata sei anni, era partita benissimo e l'ho vista degradarsi anno dopo anno proprio a causa della mia diversa idea di amare.
L'assenza di sesso veniva interpretata come una mancanza di interesse, come se senza questo aspetto i miei sentimenti fossero incompleti. La mia ragazza ne faceva una questione di autostima, ne soffriva così tanto che il suo amore ha iniziato a spegnersi gradualmente giorno dopo giorno. Quando me ne ha parlato ho deciso di venirle incontro, pur di renderla felice ho provato ad avere rapporti con lei. Ma purtroppo senza desiderio per me diventava presto doloroso, e anche se mi sono impegnato numerose volte ad esaudire ogni sua richiesta alla fine non c'era modo di vivere insieme quel torrente di sensazioni che lei si aspettava. Per quanto io fossi aperto a cercare un punto di incontro, alla fine ho scoperto che lei si era già trovata un altro ragazzo e tutto quanto è finito.
Rompere questa relazione mi ha fatto soffrire e pensare, ma forse la cosa che più mi ha colpito è come tutti gli amici che avevo si sono schierati dalla sua parte. Perché insomma, se non si è bravi a letto non si ha valore come uomini, mi hanno fatto capire. Per loro era giusto e naturale che fosse finita così.
Quindi, ritrovatomi completamente solo, ho riflettuto tanto. Era stata colpa mia? Ero ancora troppo timido? Avevo qualche blocco psicologico? Ero malato? Ma alla fine ho scoperto l'esistenza della comunità asessuale e ho capito che per fortuna non c'è nulla che non va in me. Sono giusto così e devo solo andare fiero del mio modo di amare. Se lo negassi sarebbe come distruggere una parte importantissima di me stesso, senza la quale io non sarei più io.
Alla fine, per quanto la situazione sia ancora difficile, questa brutta esperienza si è trasformata in un cammino positivo per raggiungere una maggiore consapevolezza

Sono davvero felice di avervi trovati. Spero tanto che sostenendoci a vicenda riusciremo tutti a vivere in modo più sereno questa nostra meravigliosa diversità.
A rileggerci presto!