Lunedì, 06/11/2017 alle 08:53
Tu non hai idea di quanto io ti capisca.
Quello che tu hai sperimentato adesso, io l'ho sperimentato ad inizio primavera, quando entrai in quel gruppo Facebook e mi trovai spiazzata di fronte a tanta intolleranza e assurdità.
Anche io venni accostata agli omofobi, oltre che hai fascisti, ovviamente senza alcun motivo, solo perché avevo espresso il mio dissenso verso un vittimismo morboso e traviante che dilagava, alimentato in prima persona dagli admins.
Addirittura, di me, pensarono ed espressero pubblicamente l'accusa che potessi essere in verità un uomo, perché probabilmente sembravo maschilista e dissero che ero il secondo account di un tizio, anche lui che non si trovava bene in quel posto perché esprimeva liberamente il suo pensiero, e che per questo è stato, oltre che bannato, anche diffamato pubblicamente.
Il discorso che fai sulle etichette, lo confermo in pieno: per loro è fondamentale attribuirsi più etichette possibili, a scapito poi della vera essenza della persona, che nemmeno 100 etichette potranno mai cogliere a pieno.
E sai qual'è il paradosso? Che tutte quelle definizioni che vengono proposte come scientifiche e come verità assolute, non hanno la minima approvazione scientifica.
Sono semplicemente state create da qualcuno, senza alcuna base a sostegno.
E a me sembra che tutte queste etichette nascano solo per creare ancora più divisione, perché ogni etichetta presume un differenziarsi dagli altri, crea ancora più divisione e stranezza, quando invece, paradossalmente, quello che serve all'asessualità è di essere considerata normale.
Seguendo una logica simile, di forgiare sempre più etichette e sempre più divisorie, capisci bene perché ogni anno ne saltano fuori di nuove: ognuno può tranquillamente creare la sua etichetta per farla calzare nel modo migliore possibile a quello che a lui piace in particolare nelle persone; ma è ovvio che ognuno, in una persona, apprezzerà caratteristiche diverse a seconda della sua scala d'importanza: ci può essere a chi interessa di più la bellezza, a chi qualche caratteristica particolare, a chi più l'empatia e la profondità del rapporto, a chi l'intelligenza...
Ma questo è ovvio e normale, tutti quanti hanno le loro priorità nella scelta del partner, non c'è nulla di strano, non c'è nulla da etichettare, secondo me.
Sono solo particolarità individuali, ed è logico che ogni individuo è unico ed avrà le sue caratteristiche, magari simili a qualcun altro, ma comunque irripetibili, dato che ognuno nasce diverso, fa esperienze diverse, ed è quindi diverso da chiunque altro.
Dovrebbero crearsi etichette personalizzate per ognuno, se ragioniamo a quel modo.
Proprio dall'amarezza nel constatare l'ideologia che alberga in quella comunità, proprio a fronte che, come me, anche altre persone si sono trovate profondamente male là dentro, sono nate le alternative, come questo forum e il gruppo Arcadia: non per fare la guerra a loro, che giustamente fanno quel che vogliono nella loro comunità e rispecchiano un tipo di ideologia, ma per creare una comunità anche per quegli asessuali che in quella non si trovano bene, non vogliono esserci accostati e che crediamo sia giusto abbiano, anche loro, una "casa".

Discussioni attive
NON RISPONDERE
Lunedì, 06/11/2017 alle 14:09
Delirio, quanto sei ingenua...
Ma veramente non hai capito COSA siano quei personaggi, o non lo vuoi dire? Credi veramente che siano solo maleducati?
Ti sei mai chiesta da dove venga tutto questo attivismo per un argomento che, con rispetto, non è che susciti tutto questo entusiasmo da giustificare tutto il polverone che alzano.
Chiediti il perché delle etichette sempre nuove e perché siano così autoreferenziali.
Delirio, quanto sei ingenua...
Ma veramente non hai capito COSA siano quei personaggi, o non lo vuoi dire? Credi veramente che siano solo maleducati?
Ti sei mai chiesta da dove venga tutto questo attivismo per un argomento che, con rispetto, non è che susciti tutto questo entusiasmo da giustificare tutto il polverone che alzano.
Chiediti il perché delle etichette sempre nuove e perché siano così autoreferenziali.
Lunedì, 06/11/2017 alle 14:31
1) Quali personaggi?
2) Cosa sono quei personaggi?
3) Da dove viene l'attivismo e il polverone per un argomento ingiustificato? E qual'è l'argomento ingiustificato?
4) Perché le etichette sempre nuove e autoreferenziali?
1) Quali personaggi?
2) Cosa sono quei personaggi?
3) Da dove viene l'attivismo e il polverone per un argomento ingiustificato? E qual'è l'argomento ingiustificato?
4) Perché le etichette sempre nuove e autoreferenziali?
Ospite101
Lunedì, 06/11/2017 alle 17:25
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Ospite101
Lunedì, 06/11/2017 alle 17:42
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Ospite101
Lunedì, 06/11/2017 alle 19:02
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Martedì, 07/11/2017 alle 17:31
Tornando all'argomento principale, volevo farvi una domanda cattiva: ma secondo voi la vicinanza dei gruppi asessuali ai gruppi LGBT ha portato più o meno visibilità agli asessuali?
Escludendo le considerazioni personali, ovviamente. Cercate di dividere fatti e opinioni.
Insomma: se questi (che non ci stanno tanto simpatici, giusto?) vanno al gay pride con le bandiere e fanno le presentazioni nei gruppi LGTB, portano dei benefici a tutti gli asessuali, anche a quelli che non sono d'accordo?
Oppure fanno l'effetto opposto?
Tornando all'argomento principale, volevo farvi una domanda cattiva: ma secondo voi la vicinanza dei gruppi asessuali ai gruppi LGBT ha portato più o meno visibilità agli asessuali?
Escludendo le considerazioni personali, ovviamente. Cercate di dividere fatti e opinioni.
Insomma: se questi (che non ci stanno tanto simpatici, giusto?) vanno al gay pride con le bandiere e fanno le presentazioni nei gruppi LGTB, portano dei benefici a tutti gli asessuali, anche a quelli che non sono d'accordo?
Oppure fanno l'effetto opposto?
Martedì, 07/11/2017 alle 19:27
Sono due domande distinte.
La prima è "la vicinanza ai gruppi LGBT della comunità asessuale, ha portato visibilità alla stessa?"
La risposta è, senza dubbio, sì.
La seconda domanda è "ha portato benefici a tutti gli asessuali?"
La risposta è, senza dubbio, no.
Sono due domande distinte.
La prima è "la vicinanza ai gruppi LGBT della comunità asessuale, ha portato visibilità alla stessa?"
La risposta è, senza dubbio, sì.
La seconda domanda è "ha portato benefici a tutti gli asessuali?"
La risposta è, senza dubbio, no.
Domenica, 12/11/2017 alle 14:14
Beh, direi che essendo io attratta sia da uomini che donne, almeno a livello "sentimentale" ovviamente, non posso dire di non essere "parte" della comunità LGBT, anche se ne sono in parte relativamente diciamo: non ho intenzione di diventarne "membro attivo", di promuoverla in continuazione, di partecipare a parate o di sbandierarlo ai quattro venti, se è questo che intendi. Ma il mio è più un fatto di essere una persona molto riservata e di non avere tutto questo bisogno di avere "diritti", come il matrimonio o cose simili.
Se fossi attratta sentimentalmente solo da persone del mio sesso opposto, probabilmente me ne sentirei ancor meno parte, ma non smetterei mai comunque di sostenere la comunità.
Beh, direi che essendo io attratta sia da uomini che donne, almeno a livello "sentimentale" ovviamente, non posso dire di non essere "parte" della comunità LGBT, anche se ne sono in parte relativamente diciamo: non ho intenzione di diventarne "membro attivo", di promuoverla in continuazione, di partecipare a parate o di sbandierarlo ai quattro venti, se è questo che intendi. Ma il mio è più un fatto di essere una persona molto riservata e di non avere tutto questo bisogno di avere "diritti", come il matrimonio o cose simili.
Se fossi attratta sentimentalmente solo da persone del mio sesso opposto, probabilmente me ne sentirei ancor meno parte, ma non smetterei mai comunque di sostenere la comunità.
NON RISPONDERE