Sabato, 25/12/2021 alle 17:44
Natale chiusi in casa fa brutti scherzi, uno di questi è decidere di provare cose nuove. Non sono abituata a siti di incontri, anzi, sono più una che ama conoscere persone in giro, e spero di non fare un errore a postare qui (ma anche se fosse - ehi, esperienze nuove).
Premetto che nonostante il mio generale disinteresse per il tango orizzontale (sottolineo generale, perché non sono "sex repulsed" ma più indifferente che altro alla cosa - dopo rielaboro), sono piuttosto espansiva, e per me abbracciare le persone o accoccolarmi con loro o "flirtare" è normale: sono più dimostrazioni di affetto e del fatto che sono a mio agio con una persona, visto che la mia mente non va automaticamente a pensare a doppi fini. Il che mi complica la vita, in quanto spesso mi ritrovo in situazioni in cui l'altra persona pensa che ci stia provando, che voglia o andarci a letto o iniziare una relazione. No. Nope.
Ho problemi a fidarmi delle amicizie perché la costante nella mia vita è sempre: conosco una persona, mi sta simpatica, diventiamo amiche/amici, lei/lui insiste che vuole conoscermi meglio e io ci casco sempre, inizio ad aprirmi e a fidarmi e ad affezionarmi, ad un certo punto loro mi dicono "guarda, ti vedo come più di un'amica", io rispondo che ci tengo tantissimo a loro ma che non provo nulla per loro in quel senso, e bam, addio, mi cancellano dalla loro vita come se non valessi niente come persona ma che il mio valore era solo come potenziale interesse romantico. Le amicizie più lunghe ed importanti della mia vita sono finite così.
Non ne sono sicura, ma penso di essere aromantica, o quanto meno poli. Per me amare una persona è diverso dall'esserne innamorati, ed essere aromantica non vuol dire essere incapaci di sentimenti, anzi. Io mi affeziono facilmente, voglio bene alle persone, un bene dell'anima, ma non sono mai gelosa delle loro amicizie o delle loro cotte: non sono innamorata di loro in quella maniera chimicamente morbosa ed ossessiva che si vede in televisione.
Un esempio sciocco che posso fare è che uno ama i propri genitori, i propri amici, e non esiste che venga messo di fronte alla scelta del "puoi voler bene solo ad uno di loro".
Mi rendo conto che questa presentazione sia ben più lunga del normale, ma se qualcuno su questo sito prova anche solo qualcosa di simile, e ha voglia di "flirtare", chiacchierare, o di vedersi con quella leggerezza delle prime amicizie - quelle impulsive, viscerali del "mi piaci, giochiamo assieme" delle elementari, senza obblighi o aspettative, e pieni di voglia di vivere ed essere felici - piedi di voglia di sentirsi liberi e di condividere qualla libertà con qualcuno, scrivetemi pure.
Tre premesse:
1) nonostante non li dimostri minimamente, ho 30 anni, e parlare con qualcuno sotto i 20 o sopra i 40 potrebbe essere strano. Fisicamente sono 1.65, e direi che sono in forma e mi piaccio, ma se poi non piaccio a voi non è colpa mia se non avete buongusto - battute a parte, per me la confidenza è tutto, e l'aspetto fisico in se è ampiamente secondario alla capacità di una persona di saper apprezzare e valorizzare se stessa.
2) ho anticipato che sono sex positive - in realtà non è così semplice. Per me il contatto fisico è importante: adoro flirtare, adoro abbracciare e toccare le persone in maniera casuale e mi piace molto baciare. Quello che per me non è minimamente essenziale - passatemi la rozzezza del termine -, è che ad un certo punto entrino in gioco i genitali. In generale, per me il sesso è indifferente: quello che mi piace è la sensazione di vicinanza e di complicità con una persona ma, da un lato, ho anche un apprezzamento per il power play, per "giocare" con una persona in maniera un po' più kinky, se così vogliamo dire, e ho un lato un po' dominante ma non è minimamente automatico che entrino in gioco le parti intime, anzi, se si può evitare meglio.
3) quando qualcuno mi chiede perché non mi trovo un ragazzo/a la mia risposta generale è che sono troppo indipendente per legarmi a qualcuno. Non so quanto sia la mia personalità, il mio probabile aromanticismo, o la mia insofferenza con il concetto moderno di monogamia che taglia ogni interesse esterno e/o personale per fare del compagno/a il centro della propria esistenza, ma per me è fondamentale avere una vita e degli interessi a prescindere - o anche di non averne, ma di non pretendere che una persona annulli o sminuisca se stessa ed il suo potenziale per fare spazio a qualcuno.
Mi rendo conto di aver parlato forse troppo e di aver sollevato non poche perplessità sul "cosa ci fai su questo sito se hai scritto praticamente un'apologia all'indipendenza relazionale?". Bella domanda. Perché mi piacciono le relazioni. Mi piacciolo le persone. Ma ho difficoltà con le pretese di tipo fisico e mentale che spesso ne conseguono.
Incrociando le dita con la statistica, spero di non essere l'unica in queste condizioni, o di incontrare qualcuno di aperto mentalmente.
Un abbraccio sincero-

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