Martedì, 21/12/2021 alle 19:53
Come fate a convivere con la vostra asessualità? A me viene voglia di buttarmi di sotto ogni giorno, vorrei solo essere normale, e non posso esserlo. Vivo costantemente nell'invidia verso gli altri, non riesco ad uscire di casa, non mi va di socializzare, non ne ho il motivo, fossi normale avrei almeno l'esigenza del rimorchio, nemmeno quella. Vedo le vite di chi mi sta attorno evolversi, gente che sta insieme, si fidanza, convive, si sposa, viaggia, fa esperienze, mette su famiglia. A me tocca un continuo di ragazze che scappano, con le più squallide delle scuse, senza il coraggio di dirti in faccia che per quanto bene stiano con te non si sentono apprezzate e soddisfatte pienamente, ma d'altronde come biasimarle, chi mai si diverte con un giocattolo rotto. La risposta è nessuno, ogni tanto qualcuno ti raccoglie per pena, gioca un po' con te ma si rende conto in fretta che non è la stessa cosa, si annoia e ti rimette dove ti ha trovato. L'istinto di sopravvivenza umana ha sempre la meglio, ma ogni giorno mi sveglio e odio rendermi conto di essere ancora vivo, dentro mi sento morire schiacciato, come se mi parcheggiassero sopra un furgone della Durex. Faccio i complimenti a tutti coloro i quali nonostante la loro sfigatissima e ingiusta condizione asessuale riescono a sorridere, farsene una ragione, e vivere come qualunque altro essere umano "sorridendo alla vita". Io non ce la faccio, la vivo come una malattia, lo sviluppo della sfera sessuale che fa cilecca, si inceppa e va a puttane, e a te resta un cervello asettico e guasto da portare in giro

Discussioni attive
NON RISPONDERE
Martedì, 21/12/2021 alle 20:19
Ciao! Un piccolo appunto: in teoria se vissuto in modo egodistonico (quindi che arreca fastidio) potrebbe esserci sotto una problematica, che andrebbe analizzata con la psicoterapia.. ? se vuoi scrivimi in privato!
Ciao! Un piccolo appunto: in teoria se vissuto in modo egodistonico (quindi che arreca fastidio) potrebbe esserci sotto una problematica, che andrebbe analizzata con la psicoterapia.. ? se vuoi scrivimi in privato!
Martedì, 21/12/2021 alle 21:00
Sono stato da una psicologa, una sessuologa e un urologo. Non ho niente che non va. Fisicsmente e mentalmente è tutto maledettamente sano. Magari fosse altrimenti, almeno saprei come porre rimedio
Sono stato da una psicologa, una sessuologa e un urologo. Non ho niente che non va. Fisicsmente e mentalmente è tutto maledettamente sano. Magari fosse altrimenti, almeno saprei come porre rimedio
Martedì, 21/12/2021 alle 21:20
Ci sono altri e altre così, personalmente preferisco essere asessuale che senza una gamba, per fare un esempio stupido. C'è di peggio...
E si può stare anche da soli in caso, ti consiglio di iniziare a lavorarci sennò non esci dal tunnel, tanto o trovi una ragazza asex pure lei, o comunque poco interessata o le altre son una perdita di tempo, non per colpa tua ma per una sessualità su due piani diversi.
Chi sia giusto o sbagliato nessuno può dirlo, sicuramente ad oggi lo scarso numero di "noi" ci mette in posizione di inferiorità appunto numerica, ipoteticamente se fosse stato anche solo 30/70 staremmo parlando di altro, ma purtroppo non è così.
Ci sono altri e altre così, personalmente preferisco essere asessuale che senza una gamba, per fare un esempio stupido. C'è di peggio...
E si può stare anche da soli in caso, ti consiglio di iniziare a lavorarci sennò non esci dal tunnel, tanto o trovi una ragazza asex pure lei, o comunque poco interessata o le altre son una perdita di tempo, non per colpa tua ma per una sessualità su due piani diversi.
Chi sia giusto o sbagliato nessuno può dirlo, sicuramente ad oggi lo scarso numero di "noi" ci mette in posizione di inferiorità appunto numerica, ipoteticamente se fosse stato anche solo 30/70 staremmo parlando di altro, ma purtroppo non è così.
Ospite3431
Mercoledì, 22/12/2021 alle 05:31
In base a quel che scrivi non credo che il problema sia l'asessualità, indagherei più a fondo. Sembra quasi che tu voglia trovare un colpevole per i tuoi insuccessi amorosi, mentre in realtà i fattori che subentrano all'interno delle dinamiche di interazione sono molteplici. Tenta di creare un buon rapporto con te stesso invece di proiettarti in uno schema di "normalità" che non esiste.
In base a quel che scrivi non credo che il problema sia l'asessualità, indagherei più a fondo. Sembra quasi che tu voglia trovare un colpevole per i tuoi insuccessi amorosi, mentre in realtà i fattori che subentrano all'interno delle dinamiche di interazione sono molteplici. Tenta di creare un buon rapporto con te stesso invece di proiettarti in uno schema di "normalità" che non esiste.
Mercoledì, 22/12/2021 alle 07:34
"L'insuccesso amoroso" è dato dal fatto che chi sta con me viene vissuto sessualmente con lo stesso interesse ed entusiasmo di un catalogo di arredo giardino, chiaro? Va sempre tutto alla grande, ma se manca quello, alla lunga la cosa scema, ogni volta. So esattamente perché sto così, ho chiesto come state voi, come convivete con la vostra condizione. No, tutti professori e scienziati esperti, come se mi conosceste. Sono anni che ci vado dietro, e dagli esperti veri ci sono andato, pagando, per farmi analizzare a capire qual era il problema. La mia asessualita è il problema, e non riesco ad accettarlo. Ringrazio per l'interesse avuto finora nel cercare di darmi una mano, ma ho chiesto un'altra cosa
"L'insuccesso amoroso" è dato dal fatto che chi sta con me viene vissuto sessualmente con lo stesso interesse ed entusiasmo di un catalogo di arredo giardino, chiaro? Va sempre tutto alla grande, ma se manca quello, alla lunga la cosa scema, ogni volta. So esattamente perché sto così, ho chiesto come state voi, come convivete con la vostra condizione. No, tutti professori e scienziati esperti, come se mi conosceste. Sono anni che ci vado dietro, e dagli esperti veri ci sono andato, pagando, per farmi analizzare a capire qual era il problema. La mia asessualita è il problema, e non riesco ad accettarlo. Ringrazio per l'interesse avuto finora nel cercare di darmi una mano, ma ho chiesto un'altra cosa
Ospite3431
Mercoledì, 22/12/2021 alle 10:55
Io non cerco di aiutarti, non sono il tuo psicoterapeuta. Ti rispondo in maniera adeguata rispetto a ciò che esprimi, perché la tua frustrazione è tossica e si manifesta con pensieri nocivi. Inoltre non mi pare che haha durante il tuo testo iniziale tu abbia coinvolto persone esterne in un confronto civile, ti sei dato ad osservazioni del tutto inappropriate e ad una domanda retorica iniziale che nella tua mente sarebbe difficile concepire altre risposte.
Io non cerco di aiutarti, non sono il tuo psicoterapeuta. Ti rispondo in maniera adeguata rispetto a ciò che esprimi, perché la tua frustrazione è tossica e si manifesta con pensieri nocivi. Inoltre non mi pare che haha durante il tuo testo iniziale tu abbia coinvolto persone esterne in un confronto civile, ti sei dato ad osservazioni del tutto inappropriate e ad una domanda retorica iniziale che nella tua mente sarebbe difficile concepire altre risposte.
Mercoledì, 22/12/2021 alle 18:38
Mi sembra che tu dia per scontato che essere allosessuali equivalga automaticamente a trovare la persona giusta. Ci sono un sacco di persone che pur essendo "normali" sono sole, infelici e insoddisfatte. Se il problema nelle tue relazioni è il sesso non credo abbia senso frequentare ragazze non asessuali.
Mi sembra che tu dia per scontato che essere allosessuali equivalga automaticamente a trovare la persona giusta. Ci sono un sacco di persone che pur essendo "normali" sono sole, infelici e insoddisfatte. Se il problema nelle tue relazioni è il sesso non credo abbia senso frequentare ragazze non asessuali.
Giovedì, 10/02/2022 alle 15:51
Ho scoperto da poco di essere grigio sessuale e sono contento.
Anche io non ho una vita sociale ma non è di sicuro per la mia sessualità, ma perché sono io il primo che deve conoscersi!
Ho scoperto da poco di essere grigio sessuale e sono contento.
Anche io non ho una vita sociale ma non è di sicuro per la mia sessualità, ma perché sono io il primo che deve conoscersi!
Lunedì, 14/02/2022 alle 14:42
Ciao Michele.
Rispondo alla tua domanda ribattendo a questa tua frase: "Faccio i complimenti a tutti coloro i quali nonostante la loro sfigatissima e ingiusta condizione asessuale riescono a sorridere, farsene una ragione, e vivere come qualunque altro essere umano "sorridendo alla vita""
Innanzitutto la nostra condizione non è né sfigata né ingiusta: è. La connotazione negativa è una sfumatura che gli si può dare o meno a seconda di come la si vive. Per quel che mi riguarda, io non "me ne faccio una ragione", non è che mi sono rassegnata alla mia condizione, che non reputo né ingiusta né sfigata, anzi: io mi trovo bene nella mia condizione, perché sono fatta così e non mi dà problemi. Quello che mi dava problemi è l'amatonormativity: la gente si aspetta che tutti ad un certo punto debbano trovare un partner romantico, debbano sposarsi e fare figli e questa cosa, alla lunga, rischia di fare un gran lavaggio del cervello a tutti e, quindi, se esci dallo schema, sei reputato anomalo e/o sfigato. Beh, non è così: noi ace esistiamo e funzioniamo così e in questo non c'è niente di male. Nel momento in cui mi sono resa conto che l'amatonormativity è solo quello che la maggior parte delle persone pensa che sia giusto, ma non lo è necessariamente, è stata una specie di liberazione, perché è stato un rendersi conto che io non ho nulla che non va, sono gli altri che sono inchiodati nelle loro idee fisse, nonché un rendersi conto che, appunto, in realtà non era la mia condizione a mettermi a disagio, ma la connotazione negativa che ne dà la società. Eliminata tale connotazione, la cosa ha smesso di crearmi problemi. Io sto bene senza sesso, non lo cerco e non lo voglio: mi metterebbe a disagio il doverlo fare, non mi mette a disagio il non farlo. E' come se qualcuno mi costringesse ad andare in discoteca (che mi fa schifo): mi sentirei un pesce fuor d'acqua, mi romperei le scatole e passerei una serata infelice. Non andarci non mi crea disagio "perché gli altri lo fanno": chi se ne frega, a me non piace e non lo faccio, se agli altri piace, che lo facciano loro, a me non interessa. Idem per il sesso.
Quoto inoltre Blu777: "allo" non significa "felice". Ci sono tanti allo che hanno rapporti sessuali attivamente, si sposano, fanno figli e poi sono completamente infelici e, magari, muoiono pure soli (poi capitano gli scapoloni convinti che muoiono circondati dall'affetto dei nipoti e/o amici perché si sono creati delle reti di relazioni diverse da quelle che la società normalmente vede come le uniche possibili). Io conosco tanti allo che si sono fatti e si fanno tutt'ora le loro esperienze e sono infelici e non di rado osservano che avrebbero fatto meglio a non fare certe esperienze. Quindi il fare sesso non è la chiave per la felicità, esattamente come l'asessualità non è la via per l'infelicità.
Spero di aver risposto alla tua domanda
Ciao!
Ciao Michele.
Rispondo alla tua domanda ribattendo a questa tua frase: "Faccio i complimenti a tutti coloro i quali nonostante la loro sfigatissima e ingiusta condizione asessuale riescono a sorridere, farsene una ragione, e vivere come qualunque altro essere umano "sorridendo alla vita""
Innanzitutto la nostra condizione non è né sfigata né ingiusta: è. La connotazione negativa è una sfumatura che gli si può dare o meno a seconda di come la si vive. Per quel che mi riguarda, io non "me ne faccio una ragione", non è che mi sono rassegnata alla mia condizione, che non reputo né ingiusta né sfigata, anzi: io mi trovo bene nella mia condizione, perché sono fatta così e non mi dà problemi. Quello che mi dava problemi è l'amatonormativity: la gente si aspetta che tutti ad un certo punto debbano trovare un partner romantico, debbano sposarsi e fare figli e questa cosa, alla lunga, rischia di fare un gran lavaggio del cervello a tutti e, quindi, se esci dallo schema, sei reputato anomalo e/o sfigato. Beh, non è così: noi ace esistiamo e funzioniamo così e in questo non c'è niente di male. Nel momento in cui mi sono resa conto che l'amatonormativity è solo quello che la maggior parte delle persone pensa che sia giusto, ma non lo è necessariamente, è stata una specie di liberazione, perché è stato un rendersi conto che io non ho nulla che non va, sono gli altri che sono inchiodati nelle loro idee fisse, nonché un rendersi conto che, appunto, in realtà non era la mia condizione a mettermi a disagio, ma la connotazione negativa che ne dà la società. Eliminata tale connotazione, la cosa ha smesso di crearmi problemi. Io sto bene senza sesso, non lo cerco e non lo voglio: mi metterebbe a disagio il doverlo fare, non mi mette a disagio il non farlo. E' come se qualcuno mi costringesse ad andare in discoteca (che mi fa schifo): mi sentirei un pesce fuor d'acqua, mi romperei le scatole e passerei una serata infelice. Non andarci non mi crea disagio "perché gli altri lo fanno": chi se ne frega, a me non piace e non lo faccio, se agli altri piace, che lo facciano loro, a me non interessa. Idem per il sesso.
Quoto inoltre Blu777: "allo" non significa "felice". Ci sono tanti allo che hanno rapporti sessuali attivamente, si sposano, fanno figli e poi sono completamente infelici e, magari, muoiono pure soli (poi capitano gli scapoloni convinti che muoiono circondati dall'affetto dei nipoti e/o amici perché si sono creati delle reti di relazioni diverse da quelle che la società normalmente vede come le uniche possibili). Io conosco tanti allo che si sono fatti e si fanno tutt'ora le loro esperienze e sono infelici e non di rado osservano che avrebbero fatto meglio a non fare certe esperienze. Quindi il fare sesso non è la chiave per la felicità, esattamente come l'asessualità non è la via per l'infelicità.
Spero di aver risposto alla tua domanda

Ciao!
NON RISPONDERE