Domenica, 02/09/2018 alle 21:05
Dunque vediamo un po' se riesco a dire le cose in maniera accettabile.
Partiamo dal fatto che, personalmente, scoprii l'autoerotismo molto presto, intorno ai quattro anni e, sebbene fossi un bimbetto, ricordo distintamente una fase della mia vita in cui il piacere che ricavavo era "asessuale" cioè puramente meccanico e del tutto scorrelato da pensieri relazionali. Poi , ad un certo punto, tra i nove e gli 11 anni, ancor prima dell'inizio della pubertà, cominciarono a presentarsi le fantasie erotico-relazionali in modo tale che, all'inizio della pubertà tra gli 11 ed i 12 anni diciamo che "i giochi eran già fatti". Ovviamente credo possiate capire che negli anni che seguirono la mia sessualità, in ragione dello sviluppo mentale in senso piagetiano e delle esperienze fatte, andò incontro ad arricchimenti ed elaborazioni sempre però all'interno di un determinato frame. Diciamo che non avevo fantasie di tipo sadomaso o priapico allora come continuo a non averne adesso.
Quando mi confrontai con questi due ragazzi sedicenti asessuali, entrambi mi dissero di essere stati un po' meno precoci di me, diciamo tra i sette ed i nove anni e, fino a lì, nessun problema ché la variabilità biologica esiste e ci sono anche casi di scoperta estremamente tardiva tra i sessuali. Quello che invece mi lasciò perplesso è che entrambi, dopo una fase puramente meccanica, avevano iniziato anch'essi a ricorrere a fantasie relazionali nell'autoerotismo, fantasie che contemplavano le coccole e gli atti di endearment nei termini che ci ha descritto Delirio ma con un'esclusione totale di ogni forma di genitalità.
Hence:
Se un asessuale ricorre a fantasie erotiche nella masturbazione si può definire asessuale per il solo fatto che le sue fantasie non includono una (oro)genitalità? Scusate ho ridotto all'osso ed ho fatto un po' i salti mortali. Se lo ritenete inaccettabile cancellate pure senza ritegno.

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RISPONDI
Lunedì, 03/09/2018 alle 08:47
"Se un asessuale ricorre a fantasie erotiche nella masturbazione si può definire asessuale per il solo fatto che le sue fantasie non includono una (oro)genitalità? "
Io sono asessuale e non ho più slcun tipo di fantasie erotiche. Di nessun tipo. Non mi eccito nè da sola nè in compagnia.
Se un asessuale ricorre a fantasie o si masturba è sempre un rapporto sessuale, con se stesso ok ma sempre di sesso si tratta.
Forse esiste una categoria a parte di qualcuno che non fa sesso con gli altri ma fa sesso da solo ed ha fantasie erotiche? Mi sto confondendo sempre di più su tutte queste situazioni.
Per me asessuale è del tutto privo di desideri o pensieri sessuali o fantasie.
"Se un asessuale ricorre a fantasie erotiche nella masturbazione si può definire asessuale per il solo fatto che le sue fantasie non includono una (oro)genitalità? "
Io sono asessuale e non ho più slcun tipo di fantasie erotiche. Di nessun tipo. Non mi eccito nè da sola nè in compagnia.
Se un asessuale ricorre a fantasie o si masturba è sempre un rapporto sessuale, con se stesso ok ma sempre di sesso si tratta.
Forse esiste una categoria a parte di qualcuno che non fa sesso con gli altri ma fa sesso da solo ed ha fantasie erotiche? Mi sto confondendo sempre di più su tutte queste situazioni.
Per me asessuale è del tutto privo di desideri o pensieri sessuali o fantasie.
Lunedì, 03/09/2018 alle 10:45
Dolcelunarosa wrote:
Io sono asessuale e non ho più slcun tipo di fantasie erotiche. Di nessun tipo. Non mi eccito nè da sola nè in compagnia.
Se un asessuale ricorre a fantasie o si masturba è sempre un rapporto sessuale, con se stesso ok ma sempre di sesso si tratta.
Forse esiste una categoria a parte di qualcuno che non fa sesso con gli altri ma fa sesso da solo ed ha fantasie erotiche? Mi sto confondendo sempre di più su tutte queste situazioni.
Per me asessuale è del tutto privo di desideri o pensieri sessuali o fantasie.
Eh, ho capito Daria ma, purtroppo, alle volte il diavolo sta nei dettagli.
Che tu non abbia *più* alcun tipo di fantasie erotiche è cosa che potrei condividere con te ma, per quanto sia di ben più vecchio, non lo sono ancora abbastanza da aver dimenticato quali fossero in precedenza e quali potrebbero all'occorrenza essere ancor oggi. E, curiosamente (?), anche la mia iposessualità è arrivata, insieme alla tua, su un piano mentale prima che fisico. Io sono ancora in grado di ottenere l'erezione anche se non più con l'urgenza, la rapidità e l'efficienza dei vent'anni ma, se tra un atto masturbatorio e l'altro ormai passan mesi, non è certamente per motivi morali(stici) ma perché ne è venuto a mancare lo stimolo. Tutto qui.
Circa il rapporto sessuale "con sé stessi" io mi son sempre basato sulle due semplicissime leggi fondamentali del sesso:
1. Bisogna essere almeno in due
2. Bisogna che piaccia ad entrambi, entrini... enplurimi
et de hoc satis
perché un rapporto sessuale "con sé stessi" non è un rapporto sessuale in atto ma soltanto in potenza.
Ciaone! ^_^
Dolcelunarosa wrote:
Io sono asessuale e non ho più slcun tipo di fantasie erotiche. Di nessun tipo. Non mi eccito nè da sola nè in compagnia.
Se un asessuale ricorre a fantasie o si masturba è sempre un rapporto sessuale, con se stesso ok ma sempre di sesso si tratta.
Forse esiste una categoria a parte di qualcuno che non fa sesso con gli altri ma fa sesso da solo ed ha fantasie erotiche? Mi sto confondendo sempre di più su tutte queste situazioni.
Per me asessuale è del tutto privo di desideri o pensieri sessuali o fantasie.
Eh, ho capito Daria ma, purtroppo, alle volte il diavolo sta nei dettagli.
Che tu non abbia *più* alcun tipo di fantasie erotiche è cosa che potrei condividere con te ma, per quanto sia di ben più vecchio, non lo sono ancora abbastanza da aver dimenticato quali fossero in precedenza e quali potrebbero all'occorrenza essere ancor oggi. E, curiosamente (?), anche la mia iposessualità è arrivata, insieme alla tua, su un piano mentale prima che fisico. Io sono ancora in grado di ottenere l'erezione anche se non più con l'urgenza, la rapidità e l'efficienza dei vent'anni ma, se tra un atto masturbatorio e l'altro ormai passan mesi, non è certamente per motivi morali(stici) ma perché ne è venuto a mancare lo stimolo. Tutto qui.
Circa il rapporto sessuale "con sé stessi" io mi son sempre basato sulle due semplicissime leggi fondamentali del sesso:
1. Bisogna essere almeno in due
2. Bisogna che piaccia ad entrambi, entrini... enplurimi
et de hoc satis
perché un rapporto sessuale "con sé stessi" non è un rapporto sessuale in atto ma soltanto in potenza.
Ciaone! ^_^
Martedì, 04/09/2018 alle 15:06
Scusate il ritardo nel rispondere, ma non avevo tanta voglia di fare discorsi seri!
Allora, diciamo che fra quello che dice Dolceluna e quello che dice Agis, credo che la verità stia un po' in mezzo.
Mi spiego meglio.
Da quello che ho potuto constatare parlando con varie persone asex, sia maschi che femmine, gli asessuali veri e propri non hanno alcuno stimolo alla sessualità, nemmeno a quella autonoma; in particolare, i maschi vivono la masturbazione come un semplice processo meccanico atto a risolvere l'esigenza fisica di "svuotamento".
Non ci sono fantasie e l'atto non è vissuto come un bisogno o una pulsione: per un asessuale la masturbazione è un'azione intrapresa per logica e non per necessità, atta ad ottenere un risultato fisiologico ben preciso (il famoso "svuotamento").
Anche io sono un esempio -femminile-, perché non ho e non ho mai avuto il minimo impulso o attrazione nemmeno verso il "fai da te": pensate che ho scoperto cosa fosse alla veneranda età di 15 anni e solo perché ne ho sentito parlare a scuola; scoprire che esistesse questa pratica non ha cambiato nulla, infatti ho continuato a non sentirne alcun bisogno e non avere alcun impulso che mi possa spingere ad attuarla.
In questo caso, come si può notare, c'è una mancanza totale della componente sessuale, dell'istinto sessuale, e si può parlare di asessualità completa.
Poi, come dice bene Agis, c'è un altro tipo di asessualità, anche se impropriamente detta, ma comunque accettabilissima, che riguarda l'interazione con gli altri: esistono persone che hanno una sessualità, ma che non la concepiscono come un qualcosa di condivisibile con qualcun altro e quindi la vivono in autonomia, attraverso autoerotismo e fantasie più o meno sessuali o sessualizzate.
Queste persone non sono asessuali veri e propri, perché la sessualità in loro è presente, ma sono comunque da includere nella categoria poiché, di fatto, non hanno alcun comportamento sessuale rivolto verso una realtà condivisa e interazionale. Hanno quindi un comportamento perfettamente asessuale nelle loro relazioni con gli altri, quindi direi proprio che rientrano nella categoria.
All'interno di questa categoria di persone che sono gli asessuali, i quali non vogliono assolutamente avere alcuna attività sessuale o sessualizzata con altri, ci stanno:
- gli asessuali a cui manca totalmente la componente sessuale ---> asessualità completa (insita nella vera e propria assenza dell'istinto sessuale)
- gli asessuali in cui la componente sessuale c'è, ma manca totalmente il desiderio che essa sia condivisa con gli altri ed essa viene quindi vissuta in autonomia -autoerotismo, fantasie- ---> asessualità sociale (insita nell'assenza della socialità sessuale)
Come dice Agis, la discriminante che distingue un asessuale da un non-asessuale è il desiderio o meno di una sessualità condivisa: se questo desiderio c'è, non si è asessuali.
Scusate il ritardo nel rispondere, ma non avevo tanta voglia di fare discorsi seri!

Allora, diciamo che fra quello che dice Dolceluna e quello che dice Agis, credo che la verità stia un po' in mezzo.
Mi spiego meglio.
Da quello che ho potuto constatare parlando con varie persone asex, sia maschi che femmine, gli asessuali veri e propri non hanno alcuno stimolo alla sessualità, nemmeno a quella autonoma; in particolare, i maschi vivono la masturbazione come un semplice processo meccanico atto a risolvere l'esigenza fisica di "svuotamento".
Non ci sono fantasie e l'atto non è vissuto come un bisogno o una pulsione: per un asessuale la masturbazione è un'azione intrapresa per logica e non per necessità, atta ad ottenere un risultato fisiologico ben preciso (il famoso "svuotamento").
Anche io sono un esempio -femminile-, perché non ho e non ho mai avuto il minimo impulso o attrazione nemmeno verso il "fai da te": pensate che ho scoperto cosa fosse alla veneranda età di 15 anni e solo perché ne ho sentito parlare a scuola; scoprire che esistesse questa pratica non ha cambiato nulla, infatti ho continuato a non sentirne alcun bisogno e non avere alcun impulso che mi possa spingere ad attuarla.
In questo caso, come si può notare, c'è una mancanza totale della componente sessuale, dell'istinto sessuale, e si può parlare di asessualità completa.
Poi, come dice bene Agis, c'è un altro tipo di asessualità, anche se impropriamente detta, ma comunque accettabilissima, che riguarda l'interazione con gli altri: esistono persone che hanno una sessualità, ma che non la concepiscono come un qualcosa di condivisibile con qualcun altro e quindi la vivono in autonomia, attraverso autoerotismo e fantasie più o meno sessuali o sessualizzate.
Queste persone non sono asessuali veri e propri, perché la sessualità in loro è presente, ma sono comunque da includere nella categoria poiché, di fatto, non hanno alcun comportamento sessuale rivolto verso una realtà condivisa e interazionale. Hanno quindi un comportamento perfettamente asessuale nelle loro relazioni con gli altri, quindi direi proprio che rientrano nella categoria.
All'interno di questa categoria di persone che sono gli asessuali, i quali non vogliono assolutamente avere alcuna attività sessuale o sessualizzata con altri, ci stanno:
- gli asessuali a cui manca totalmente la componente sessuale ---> asessualità completa (insita nella vera e propria assenza dell'istinto sessuale)
- gli asessuali in cui la componente sessuale c'è, ma manca totalmente il desiderio che essa sia condivisa con gli altri ed essa viene quindi vissuta in autonomia -autoerotismo, fantasie- ---> asessualità sociale (insita nell'assenza della socialità sessuale)
Come dice Agis, la discriminante che distingue un asessuale da un non-asessuale è il desiderio o meno di una sessualità condivisa: se questo desiderio c'è, non si è asessuali.
Martedì, 04/09/2018 alle 18:22
MI dichiaro soddisfatto in tutte le mie residue voglie (!
) e mi ha fatto piacere la tua spiegazione Delirio perché a questi ragazzi mi ero sentito di dire, pur nella mia ignoranza, che non mi sembravano asessuali in senso stretto ma piuttosto persone che avevano un turn-off se non un vero e proprio show-stopper per l'oro-genitalità nel suo complesso all'interno della relazione. A mio avviso non è poi così difficile capire il vissuto di un asessuale anche per un sessuale di non importa quale preferenza. Se si ha la fortuna di ricordare la fase prepubere di autoerotismo in cui il piacere era puramente meccanico per tutti basta pensare che un asessuale in senso stretto da quella fase non ci esca mai. Non è difficile neppure immaginare la condizione degli asessuali più relazionali. Durante la mia fase sessualmente attiva, nonostante la preferenza dichiarata, ho avuto in tre occasioni anche rapporti con donne per le quali non provavo un vero drive ma neppure repulsione finché non si arrivava ad una genitalità del rapporto per la quale provavo invece una preclusione severa. Per un asessuale relazionale direi che basta pensare che questa preclusione sia provata per la genitalità in generale a prescindere dal genere del/la partner. Right? 
MI dichiaro soddisfatto in tutte le mie residue voglie (!


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