Venerdì, 28/08/2020 alle 22:09
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.

Discussioni attive
NON RISPONDERE
Ospite364
Venerdì, 28/08/2020 alle 23:19
A me di sicuro manca. Tendo a razionalizzare ogni cosa e a diffidare , se non disprezzare i sentimenti, empatia in primis. Non capirò mai l'utile nell'immedesimarsi nell'altro/a, ne provare le stesse cose. È irrazionale e poco redditizio. Porta a soffrire. Vale la pena soffrire , o meglio rischiare di soffrire per l'altro ?
A me di sicuro manca. Tendo a razionalizzare ogni cosa e a diffidare , se non disprezzare i sentimenti, empatia in primis. Non capirò mai l'utile nell'immedesimarsi nell'altro/a, ne provare le stesse cose. È irrazionale e poco redditizio. Porta a soffrire. Vale la pena soffrire , o meglio rischiare di soffrire per l'altro ?
Ospite364
Sabato, 29/08/2020 alle 00:27
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Sabato, 29/08/2020 alle 12:24
L'empatia è fondamentale nel rapporto con gli altri.
Io sono una persona molto introversa - prima lo ero di più, adesso ho cominciato un po' ad aprirmi e sforzarmi - che quindi ha difficoltà ad esprimere con chiarezza i propri sentimenti e stati d'animo.
Al tempo stesso mi ritengo molto empatico, pertanto molto spesso il mio immedesimarsi in ciò che provano gli altri (a volte mi capita anche banalmente leggendo o vedendo qualcosa, di felice o di drammatico: mi ritrovo a commuovermi senza riuscire a trattenermi) mi porta ad avere su di me un carico emotivo eccessivo. Quindi sì, ci sono anche i contro a volte, ma essere in grado di arrivare a "capire" l'altro ti aiuta anche nel rispettarlo.
Ovviamente dipende molto anche dal tipo di relazione che hai con l'altra persona.
@Abaco92: secondo me non c'entra nulla la razionalità con tutto questo. Io stesso ragiono molto sulla più piccola questione, ma questo non significa escludere i sentimenti o l'empatia. Secondo me il fare di tutto per "soffrire" il meno possibile rende il nostro vivere sterile. Però ognuno di noi è diverso, e quindi deve fare le scelte che ritiene più opportune per stare in pace con se stesso.
L'empatia è fondamentale nel rapporto con gli altri.
Io sono una persona molto introversa - prima lo ero di più, adesso ho cominciato un po' ad aprirmi e sforzarmi - che quindi ha difficoltà ad esprimere con chiarezza i propri sentimenti e stati d'animo.
Al tempo stesso mi ritengo molto empatico, pertanto molto spesso il mio immedesimarsi in ciò che provano gli altri (a volte mi capita anche banalmente leggendo o vedendo qualcosa, di felice o di drammatico: mi ritrovo a commuovermi senza riuscire a trattenermi) mi porta ad avere su di me un carico emotivo eccessivo. Quindi sì, ci sono anche i contro a volte, ma essere in grado di arrivare a "capire" l'altro ti aiuta anche nel rispettarlo.
Ovviamente dipende molto anche dal tipo di relazione che hai con l'altra persona.
@Abaco92: secondo me non c'entra nulla la razionalità con tutto questo. Io stesso ragiono molto sulla più piccola questione, ma questo non significa escludere i sentimenti o l'empatia. Secondo me il fare di tutto per "soffrire" il meno possibile rende il nostro vivere sterile. Però ognuno di noi è diverso, e quindi deve fare le scelte che ritiene più opportune per stare in pace con se stesso.
Domenica, 30/08/2020 alle 15:04
Anch'io credo che l'empatia sia fondamentale in ogni tipo di rapporto interpersonale. Non necessariamente fino al punto di sentire emotivamente ciò che provano gli altri, quello è un tratto caratteriale che difficilmente può essere forzato in chi non lo possiede. Ma tutti possiamo in qualche modo esercitarci ad essere più empatici, cercando di immedesimarci nelle esperienze altrui, provando a capire le loro sensazioni e le radici dei loro comportamenti. Possibilmente tenendo conto della loro unicità, senza proiettare su di loro i nostri pregiudizi o addirittura noi stessi.
In un certo senso ognuno di noi parla un linguaggio diverso. Formalmente il modo in cui ci esprimiamo ed agiamo può avere molto in comune, però dietro c'è tutto un mondo di significati che nascono da ciò che viviamo e pensiamo, e che per noi sono così spontanei da sembrarci quasi scontati, ma per gli altri sono molto spesso invisibili. E' da questo che nascono tanti fraintendimenti. Anche esprimere questi significati a parole spesso non basta, visto che comunque le parole vengono filtrate e reinterpretate attraverso sensibilità diverse. Solo coltivando l'empatia ci si può avvicinare a capirsi davvero reciprocamente, a percepire pienamente chi (e cosa) ci circonda, costruendo quel tipo di connessioni emotive speciali che danno calore alla nostra vita.
Più un rapporto diventa profondo più questo elemento diventa irrinunciabile, ma anche nei piccoli incontri casuali di tutti i giorni un po' di empatia in più non può fare male. Poi magari quello che capiamo non ci piace e non ci sentiamo motivati ad interrogarci oltre, ci sta. Ma provare a metterci nei panni degli altri prima di giudicarli aiuta tanto a vivere più serenamente, evitando scontri completamente inutili. O anche senza voler approfondire troppo ogni sconosciuto, cercare di essere almeno consapevoli dell'impatto che i nostri comportamenti hanno sugli altri (anche qui per davvero, non in qualche fantasia autoassolutoria) può essere un ottimo esercizio di empatia, e aiutarci poco alla volta a diventare un pochino migliori.
Anch'io credo che l'empatia sia fondamentale in ogni tipo di rapporto interpersonale. Non necessariamente fino al punto di sentire emotivamente ciò che provano gli altri, quello è un tratto caratteriale che difficilmente può essere forzato in chi non lo possiede. Ma tutti possiamo in qualche modo esercitarci ad essere più empatici, cercando di immedesimarci nelle esperienze altrui, provando a capire le loro sensazioni e le radici dei loro comportamenti. Possibilmente tenendo conto della loro unicità, senza proiettare su di loro i nostri pregiudizi o addirittura noi stessi.
In un certo senso ognuno di noi parla un linguaggio diverso. Formalmente il modo in cui ci esprimiamo ed agiamo può avere molto in comune, però dietro c'è tutto un mondo di significati che nascono da ciò che viviamo e pensiamo, e che per noi sono così spontanei da sembrarci quasi scontati, ma per gli altri sono molto spesso invisibili. E' da questo che nascono tanti fraintendimenti. Anche esprimere questi significati a parole spesso non basta, visto che comunque le parole vengono filtrate e reinterpretate attraverso sensibilità diverse. Solo coltivando l'empatia ci si può avvicinare a capirsi davvero reciprocamente, a percepire pienamente chi (e cosa) ci circonda, costruendo quel tipo di connessioni emotive speciali che danno calore alla nostra vita.
Più un rapporto diventa profondo più questo elemento diventa irrinunciabile, ma anche nei piccoli incontri casuali di tutti i giorni un po' di empatia in più non può fare male. Poi magari quello che capiamo non ci piace e non ci sentiamo motivati ad interrogarci oltre, ci sta. Ma provare a metterci nei panni degli altri prima di giudicarli aiuta tanto a vivere più serenamente, evitando scontri completamente inutili. O anche senza voler approfondire troppo ogni sconosciuto, cercare di essere almeno consapevoli dell'impatto che i nostri comportamenti hanno sugli altri (anche qui per davvero, non in qualche fantasia autoassolutoria) può essere un ottimo esercizio di empatia, e aiutarci poco alla volta a diventare un pochino migliori.
NON RISPONDERE