Ciao a tutti,

ho spulciato il forum per cercare una risposta e/o un thread già aperto ma non l'ho trovato, quindi apro questo thread sperando di non essere ridondante.
Ho notato sia dalla mia esperienza sia da quella delle persone nel forum come vi sia un'enorme difficoltà a capire quello che prova una persona dell'altro "orientamento" a vivere una relazione senza sesso (per un sessuale) o fare sesso (per un asessuale).
Quello che volevo proporre dunque è quella di descrivere quello che si è provato durante il proprio "adeguamento" (raccontando emozioni e sensazioni positive, negative e neutre).
Gli asessuali si domandano: perchè una persona sarebbe disposta a lasciarmi per fare sesso?
E dall'altra parte i sessuali si domandano: perchè una persona preferirebbe lasciarmi che fare sesso con me?
Uno degli scopi di questo thread è rispondere a queste due domande.
Naturalmente anche all'interno della sessualità e dell'asessualità ci sono un numero infinito di sfumature e molti di noi hanno provato cose diverse nell'adeguarsi. Ciò nonostante penso sia comunque un utile mezzo per capire cosa prova l'altra parte in questa situazione, soprattutto se descrivono le proprie esperienze più persone dello stesso orientamento.
Inizio parlando per me che sono un ragazzo sessuale che ha avuto una relazione di 2 anni con una ragazza asessuale, per contribuire ma anche per far capire cosa intendo.
Inizio quindi raccontando quello che ho provato durante questo periodo di astinenza quasi totale:
1 La crescita del desiderio sessuale
Nel periodo di astinenza (durante la relazione) iniziai ad osservare un forte aumento del desiderio. Iniziai ad eccitarmi sempre più spesso e a provarci in contesti sempre più inopportuni. Iniziai gradualmente a diventare sempre più sessualmente recettivo e a fare richieste sempre più frequenti, che ovviamente venivano sempre rifiutate. Ma tali comportamenti erano solo in parte sotto il mio controllo razionale.
Posso descrivere il mio desiderio sessuale come il desiderio di mangiare schifezze: più una dieta è ferrea e duratura, più cresce il desiderio di mangiare schifezze. A volte tale desiderio è così forte da vincere sulla razionalità che alle volte ha un controllo solo parziale sulla decisione.
Nel desiderio sessuale è più complesso perchè la soddisfazione di tale desiderio richiede un patner e la sua soddisfazione a volte è in contrasto con la moralità (a differenza della nutella che è in contrasto solo con la dieta

2. La sensazione di immoralità
Il desiderio sessuale come ho detto porta a comportamenti a volte scorretti: io sono arrivato a non ascoltare la mia metà: procedere nonostante un "no" se questo non veniva detto con forza, lamentele, esercitare una pressione sempre più forte, ecc.
Tempo dopo sono sorte delle accuse da parte sua: mi ha detto che il più delle volte che ci è stata ci è stata perchè non sopportava più la mai pressione e che preferiva darmela pur di non dover più sopportare quella pressione. Altre volte mi ha dato del maniaco e io effettivamente mi vedevo come un maniaco. Ma oltre alle accuse esplicite ho iniziato a notare anche molte cose che non mi aveva detto. E oltre a quello iniziai a provar eil desiderio di tradire e a dispiacermene.
Così ho iniziato a provare un profondo senso di colpa costante. Ho provato il desiderio di perdere il desiderio, ma non ho mai perso il desiderio. Cominciai così ad entrare in una spirale di senso di colpa che però girava in un circolo vizioso in quanto continuavo comunque a comportarmi "male". Ciò che mi fece stare peggio in quel periodo non fu il desiderio sessuale in sè, quanto il senso di colpa costante.
Okay, ho descritto quello che ho provato io e i motivi per cui il sesso è stato capace di distruggere la mia relazione. Ora tocca a voi.
