Venerdì, 22/09/2017 alle 22:28
Be', io sinceramente credo che moltissimi di questi "neologismi" lascino un po' il tempo che trovano, nel senso che mi sembra di riscontrare un'esagerata ostinazione riguardo alla volontà di schematizzare ed etichettare qualsiasi sfumatura del comportamento umano.
Credo che, spesso, sarebbe più sano esclamare un semplice "sono fatto così" piuttosto che mettersi a coniare febbrilmente termini pretendendo altresì di dar loro una parvenza di autorevolezza scientifica.
Detto ciò, personalmente sono convinto che esistano persone che sono interessate al sesso e persone che - per i più svariati motivi - non lo sono (oppure lo sono in maniera davvero molto limitata).
Tutto il resto potrebbe essere soltanto una serie di parole e speculazioni.

Stando a ciò che hai raccontato di te stessa, credo che tu sia - in linea di principio - capace di provare sentimenti romantici (e infatti in passato li hai desiderati, anche se in maniera puramente teorica), ma non hai avuto la fortuna di riscontrare, nelle persone che hai conosciuto, determinati elementi che potessero far scaturire un'attrazione di natura sentimentale.
Io penso che il meccanismo dell'attrazione romantica sia molto più complesso rispetto a quello dell'attrazione sessuale, che è basato, in genere, soltanto sull'istinto riproduttivo comandato dai relativi ormoni. Per questo motivo, è probabile che per gli asessuali sia molto più difficile provare interesse sentimentale nei confronti di un'altra persona. In altre parole, è probabile che un asessuale sia più selettivo rispetto a un "non asessuale" medio.
Questa riflessione era già stata proposta dall'utente Delirio. Puoi leggere la discussione, dal titolo "Le aspettative di un asessuale: non ci accontentiamo?", nella sezione "Sentimenti e relazioni".
