Lunedì, 16/03/2020 alle 12:10
Se a mettere in discussione la tua asessualita fosse una persona di cui hai piena fiducia e che quindi sta in una cerchia di persone che ti conoscono?
Come si può reagire se una persona che conosci mette in dubbio cio che sei e ti fa sentire a disagio?
Metto in campo una delle mie esperienze, mio padre, estremante convinto che per stare nella società e creare rapporti di amicizia si dovesse avere una vita sessuale attiva, un giorno insieme a mia sorella, quando mi hanno trovato sola, hanno deciso che fosse il momento di attaccare, si attaccare, perchè così mi sono sentita. Avevo già una relazione ben avviata con una ragazza e la mia avversione per il sesso l'hanno sempre notata e criticata, ma questo non impedii a mio padre di rivolgermi delle parole che mi fecero male, testuali parole: "devi trovare un uomo, uscire e magari farci qualcosa" più che eloquente direi, a dare man forte in quel momento mia sorella aggiunse: "se vuoi uno che ti vuole conoscere io te lo presento anche oggi" .... rimasi traumatizzata e non usciii per giorni di casa, non parlai con nessuno per giorni, tanto meno riferii questa conversazione. Mi sono sentita tradita e ferita in quel momento, anche se di episodi c'è ne sono stati tanti e diversi ho sempre continuato a vivere la mia vita come volevo io, senza avere invasioni nel mio privato.
Io mi chiedo, come reagireste voi in una situazione simile, in cui, viene messo in discussione il vostro essere?
Non vi chiedo come avreste reagito al posto mio, ma di immergervi in una situazionein cui, in un momento delicato della vostra vita, stavate cercando di dare risposte alle domande sul vostro orientamento e/o sul sesso, qualcuno che vi conosceva avesse voluto proiettare su di voi il suo modo di viviere e il suo pensiero, come è sucesso a me.

Discussioni attive
RISPONDI
Lunedì, 16/03/2020 alle 12:48
Ciao Claudia, ho iniziato una discussione simile però nel mio caso era con un'estranea. Se vuoi comunque sentiti libera di leggerla per trovare magari altri spunti
Venendo al tuo caso, vorrei prima un chiarimento: ti sei sentita ferita perché eri sicura di ciò sei, ma i tuoi famigliari non volevano accettarlo, o perché eri confusa e anziché cercare di aiutarti a capirti volevano solo plasmarti con le loro idee?
Perché nel primo caso, se le tue convinzioni sono ferme, per quanto possa far male, dovresti riuscire a ignorare (guarda te lo dice una che fino a ieri avrebbe dato di matto sentendosi dire queste cose, però grazie agli interventi in quella discussione che ti citavo ha capito che forse non è il modo migliore di reagire). Invece nel secondo caso, beh non mi sembra molto carino ciò che ti hanno detto (con tutto il rispetto ovviamente) soprattutto il "te lo presento io" e il fatto che ci dovevi fare per forza qualcosa...mah...capisco perché tu possa esserti sentita ferita.
Oltretutto, perdonami, che connessione ci sarebbe tra il sesso e la vita in società e l'amicizia?
Io penso che suggerimenti, critiche costruttive, punti di vista diversi (se esposti con calma), vadano ascoltati per capirsi meglio. Le imposizioni però vanno lasciate perdere.
Comunque, se dovessi avere ancora qualche dubbio su te stessa, una volta su un un forum di psicologia c'era un post di un utente che concludeva così il suo pensiero "...nessuno potrà mai darti una risposta migliore di quella che tu puoi dare a te stessa". Anche se l'argomento non c'entrava niente con l'asessualità, penso sia una frase molto efficace applicabile alla sfera personale in generale.
Spero di esserti stata un pochino d'aiuto e se qualcosa non fosse chiaro chiedi pure ^_^
Ciao Claudia, ho iniziato una discussione simile però nel mio caso era con un'estranea. Se vuoi comunque sentiti libera di leggerla per trovare magari altri spunti

Venendo al tuo caso, vorrei prima un chiarimento: ti sei sentita ferita perché eri sicura di ciò sei, ma i tuoi famigliari non volevano accettarlo, o perché eri confusa e anziché cercare di aiutarti a capirti volevano solo plasmarti con le loro idee?
Perché nel primo caso, se le tue convinzioni sono ferme, per quanto possa far male, dovresti riuscire a ignorare (guarda te lo dice una che fino a ieri avrebbe dato di matto sentendosi dire queste cose, però grazie agli interventi in quella discussione che ti citavo ha capito che forse non è il modo migliore di reagire). Invece nel secondo caso, beh non mi sembra molto carino ciò che ti hanno detto (con tutto il rispetto ovviamente) soprattutto il "te lo presento io" e il fatto che ci dovevi fare per forza qualcosa...mah...capisco perché tu possa esserti sentita ferita.
Oltretutto, perdonami, che connessione ci sarebbe tra il sesso e la vita in società e l'amicizia?

Io penso che suggerimenti, critiche costruttive, punti di vista diversi (se esposti con calma), vadano ascoltati per capirsi meglio. Le imposizioni però vanno lasciate perdere.
Comunque, se dovessi avere ancora qualche dubbio su te stessa, una volta su un un forum di psicologia c'era un post di un utente che concludeva così il suo pensiero "...nessuno potrà mai darti una risposta migliore di quella che tu puoi dare a te stessa". Anche se l'argomento non c'entrava niente con l'asessualità, penso sia una frase molto efficace applicabile alla sfera personale in generale.
Spero di esserti stata un pochino d'aiuto e se qualcosa non fosse chiaro chiedi pure ^_^
Lunedì, 16/03/2020 alle 13:21
Concordo con BlueOcean12, a infastidirmi non sarebbe tanto che la mia condizione venga messa in discussione quanto non trovo accettabile essere forzati o controllati, anche dalla famiglia; Ma questo sarebbbe in tutta probabilità sintomo un problema ben più radicato.
Anche qualora queste imposizioni siano fatte con le migliori delle intenzioni, il più delle volte fanno più danni che altro; Si fa quel che si può: trovare il modo di pretendere che le proprie esigenze siano prese in considerazione, costi quel che costi.
Concordo con BlueOcean12, a infastidirmi non sarebbe tanto che la mia condizione venga messa in discussione quanto non trovo accettabile essere forzati o controllati, anche dalla famiglia; Ma questo sarebbbe in tutta probabilità sintomo un problema ben più radicato.
Anche qualora queste imposizioni siano fatte con le migliori delle intenzioni, il più delle volte fanno più danni che altro; Si fa quel che si può: trovare il modo di pretendere che le proprie esigenze siano prese in considerazione, costi quel che costi.
Lunedì, 16/03/2020 alle 14:33
Si ho letto la discussione ed è grazie a te che ho posto le domande
mi sono chiesta com reagirebbero le persone se la cosa avenisse in campo familiare.
Mi sono sentita ferita perchè ero sicura di ciò che sono, anche se non mi capivo appieno, più che altro era la forzatura ad un modello di persona che non mi rispecchiava ed il persistere nella convinzione di imporre qualcosa che non ero. Non mi ha cambiato in nulla, solo che ho perso un pochino di stima nei loro confronti, io ho continuato a vivere la mia vita con il mio modo di essere e di ciò che dicevano ne ho fatto ben poco conto, perchè le parole dopo un po perdevano anche d'interesse. Il gesto di volermi presentare qualcuno era reale e lo è stato per più di una volta, ma dopo la prima volta traumatizzante non sortiva alcun effetto e forse ci marciavano su insistendo per questo, anche se ho spiegato che non mi interessava la questione, dopo 2/3 volte ho rinunciato e lasciato perdere le spiegazioni.
I dubbi di essere asessuale li ho avuti da prima di questi episodi, più che altro sono stati un crescendo di conferme più che di dubbi, sono sempre stata sicura di ciò che sono e questo forse che pesava loro, che il sesso non avesse nessun peso nella mia vita, come forse incideva nella loro e nel loro pensiero.
Essere ferma nel mio pensiero e sicura del mio essere li destabilizzava, ci sono arrivata dopo aver avuto il primo episodio, per questo risultavano essere solo fastidiosi e non mi lasciavo neanche toccare dalle parole e i gesti che facevano.
Secondo loro una ragazza che ha una vita sessuale attiva è socialmente libera di vivere i rapporti senza farsi troppi problemi, di avere approcci più aperti e una vita più libera. Il che non ha senso, cosa che ho ribadito in quelle poche volte che ci ho provato, però per loro era così.
Si, mi fa sempre piacere leggere ogni pensiero e parere
Si ho letto la discussione ed è grazie a te che ho posto le domande

Mi sono sentita ferita perchè ero sicura di ciò che sono, anche se non mi capivo appieno, più che altro era la forzatura ad un modello di persona che non mi rispecchiava ed il persistere nella convinzione di imporre qualcosa che non ero. Non mi ha cambiato in nulla, solo che ho perso un pochino di stima nei loro confronti, io ho continuato a vivere la mia vita con il mio modo di essere e di ciò che dicevano ne ho fatto ben poco conto, perchè le parole dopo un po perdevano anche d'interesse. Il gesto di volermi presentare qualcuno era reale e lo è stato per più di una volta, ma dopo la prima volta traumatizzante non sortiva alcun effetto e forse ci marciavano su insistendo per questo, anche se ho spiegato che non mi interessava la questione, dopo 2/3 volte ho rinunciato e lasciato perdere le spiegazioni.
I dubbi di essere asessuale li ho avuti da prima di questi episodi, più che altro sono stati un crescendo di conferme più che di dubbi, sono sempre stata sicura di ciò che sono e questo forse che pesava loro, che il sesso non avesse nessun peso nella mia vita, come forse incideva nella loro e nel loro pensiero.
Essere ferma nel mio pensiero e sicura del mio essere li destabilizzava, ci sono arrivata dopo aver avuto il primo episodio, per questo risultavano essere solo fastidiosi e non mi lasciavo neanche toccare dalle parole e i gesti che facevano.
Secondo loro una ragazza che ha una vita sessuale attiva è socialmente libera di vivere i rapporti senza farsi troppi problemi, di avere approcci più aperti e una vita più libera. Il che non ha senso, cosa che ho ribadito in quelle poche volte che ci ho provato, però per loro era così.
Si, mi fa sempre piacere leggere ogni pensiero e parere

Ospite2158
Lunedì, 16/03/2020 alle 17:18
Mi dispiace davvero per la tua situazione.
Io intanto gli direi che il sesso con l'amicizia non ha niente a che fare. Poi dipende molto dall'interlocutore: se è una persona disponibile, spiegherei quello che sento, altrimenti lascerei perdere, non ne vale la pena farsi venire il sangue amaro.
La frase "ti presento qualcuno, con cui puoi farci qualcosa" è molto stupida, sembra pronunciata da qualche mio ex compagno di classe, non da una persona matura e non merita nessuna risposta.
Mi dispiace davvero per la tua situazione.
Io intanto gli direi che il sesso con l'amicizia non ha niente a che fare. Poi dipende molto dall'interlocutore: se è una persona disponibile, spiegherei quello che sento, altrimenti lascerei perdere, non ne vale la pena farsi venire il sangue amaro.
La frase "ti presento qualcuno, con cui puoi farci qualcosa" è molto stupida, sembra pronunciata da qualche mio ex compagno di classe, non da una persona matura e non merita nessuna risposta.
Lunedì, 16/03/2020 alle 17:45
Ah okok, mi fa piacere
Certo, capisco. Allora non posso fare altro che consigliarti di continuare per la tua strada nella speranza che i tuoi parenti riescano ad accettarti, prima o poi, anche se sei diversa da loro. Se non dovessero riuscirci pazienza, il tuo dovere principale resta verso te stessa (cit. Mulan...mi pare
) e cercando di cambiare per loro andresti contro te stessa, quindi non ne uscirebbe niente di buono (non sto suggerendo che tu voglia cambiare è solo un esempio).
Quindi avere una vita sessuale attiva è simbolo di emancipazione per una donna? Non è del tutto falso (basti pensare che tra i sessuali l'uomo che va con più donne è figo e la donna che va con più uomini è una poco di buono), ma limitare il concetto alla sfera sessuale lo trovo riduttivo. Dipende anche, e forse soprattutto, dalla personalità, da come ti poni, dalle scelte che fai, dalla visione che hai della vita ecc.
Al prossimo post
Ah okok, mi fa piacere

Certo, capisco. Allora non posso fare altro che consigliarti di continuare per la tua strada nella speranza che i tuoi parenti riescano ad accettarti, prima o poi, anche se sei diversa da loro. Se non dovessero riuscirci pazienza, il tuo dovere principale resta verso te stessa (cit. Mulan...mi pare

Quindi avere una vita sessuale attiva è simbolo di emancipazione per una donna? Non è del tutto falso (basti pensare che tra i sessuali l'uomo che va con più donne è figo e la donna che va con più uomini è una poco di buono), ma limitare il concetto alla sfera sessuale lo trovo riduttivo. Dipende anche, e forse soprattutto, dalla personalità, da come ti poni, dalle scelte che fai, dalla visione che hai della vita ecc.
Al prossimo post

Venerdì, 27/03/2020 alle 00:52
Ciao,
è triste sì questo atteggiamento dei tuoi famigliari. L'asessualità da molti non è conosciuta e pertanto non compresa: è un argomento di cui non se ne sente praticamente mai parlare. Perciò inizialmente può creare un certo stupore nell'interlocutore. Dato che appunto c'è molta ignoranza (nel senso proprio di ignorare, non conoscere) è comprensibile che sia necessario un attimo spiegare cosa voglia dire questo e come si sente verso la sessualità. Tuttavia se poi non lo capiscono/accettano sono solo cavoli loro.
Assecondare desideri di altri che non corrispondono ai nostri porta solo infelicità.
Ciao,
è triste sì questo atteggiamento dei tuoi famigliari. L'asessualità da molti non è conosciuta e pertanto non compresa: è un argomento di cui non se ne sente praticamente mai parlare. Perciò inizialmente può creare un certo stupore nell'interlocutore. Dato che appunto c'è molta ignoranza (nel senso proprio di ignorare, non conoscere) è comprensibile che sia necessario un attimo spiegare cosa voglia dire questo e come si sente verso la sessualità. Tuttavia se poi non lo capiscono/accettano sono solo cavoli loro.
Assecondare desideri di altri che non corrispondono ai nostri porta solo infelicità.
Mercoledì, 08/04/2020 alle 22:58
Claudia
Leggendo quello che hai scritto mi chiedo
Hai sentito disaggio e rabbia perché avevi un bisogno di accettazione di ciò che sei e di comprensione?
E al contempo ti sentivi triste e delusa perché in un momento in cui stavi facendo un percorso che nutriva il tuo far chiarezza in te per arrivare ad accettarti e comprendere avevi bisogno di sostegno e cura e non di critiche?
Alla fine ti senti delusa perché per te è importante essere ascoltata, compresa e iconosciuta per ciò che sei?
Ti chiedo queste cose per un mio bisogno di chiarezza e perché vorrei empatizare con i tuoi sentimenti e bisogni non con quelli che immagino io.
Grazie matteo
Claudia
Leggendo quello che hai scritto mi chiedo
Hai sentito disaggio e rabbia perché avevi un bisogno di accettazione di ciò che sei e di comprensione?
E al contempo ti sentivi triste e delusa perché in un momento in cui stavi facendo un percorso che nutriva il tuo far chiarezza in te per arrivare ad accettarti e comprendere avevi bisogno di sostegno e cura e non di critiche?
Alla fine ti senti delusa perché per te è importante essere ascoltata, compresa e iconosciuta per ciò che sei?
Ti chiedo queste cose per un mio bisogno di chiarezza e perché vorrei empatizare con i tuoi sentimenti e bisogni non con quelli che immagino io.
Grazie matteo
Venerdì, 10/04/2020 alle 17:55
Ciao Matteo
Ho sentito disagio quando dopo aver tentato di far capire la mia natura, hanno continuato a persistere nel loro intento, il disagio quindi nasce qualora mi trovo a parlare con persone che non solo sono ignorati e lo vogliono restare, quindi ogni dialogo finisce per essere vuoto di comprensione e logica.
La rabbia anche se non mi appartiene nasce e muore anche nel momento in cui una persona tenta di plasmare la tua vita in base a ciò che crede giusto e con questo l'imposizione ad una vita inconciliabile con la natura che ho.
Il bisogno di accettazione devo essere sincera non l'ho mai cercato ne voluto, sin dalle prime esperienze, quindi il mio era solo rendere partecipi persone a cui tenevo della mia vita.
Mi sono sentita delusa perchè non hanno ceduto all'ignoranza neanche per una minima voglia di comprendere ciò che sono, lasciando quindi che interferisse nel rapporto affettivo.
Grazie a te
Ciao Matteo
Ho sentito disagio quando dopo aver tentato di far capire la mia natura, hanno continuato a persistere nel loro intento, il disagio quindi nasce qualora mi trovo a parlare con persone che non solo sono ignorati e lo vogliono restare, quindi ogni dialogo finisce per essere vuoto di comprensione e logica.
La rabbia anche se non mi appartiene nasce e muore anche nel momento in cui una persona tenta di plasmare la tua vita in base a ciò che crede giusto e con questo l'imposizione ad una vita inconciliabile con la natura che ho.
Il bisogno di accettazione devo essere sincera non l'ho mai cercato ne voluto, sin dalle prime esperienze, quindi il mio era solo rendere partecipi persone a cui tenevo della mia vita.
Mi sono sentita delusa perchè non hanno ceduto all'ignoranza neanche per una minima voglia di comprendere ciò che sono, lasciando quindi che interferisse nel rapporto affettivo.
Grazie a te
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