Lunedì, 16/03/2020 alle 17:13
Perdonami, non intendevo assolutamente dire che fossi un robot, ci mancherebbe, solo che dai tuoi ragionamenti mi sei sembrato molto razionale e quindi temevo che potessi non considerare le emozioni, ma evidentemente mi sbagliavo. (Tra l'altro ripeto, l'essere razionali è una qualità che ammiro molto).
Hai ragione, bisogna restare lucidi quanto più possibile per trarre qualcosa di buono anche da situazioni come queste.
Sì, forse quello che cerco è il rispetto. Il piacere a tutti posso assicurarti che è sempre stato l'ultimo dei miei problemi (oltretutto mi sembra un desiderio difficilmente realizzabile, per chi volesse provarci) e il mondo so che purtroppo non è tutto rose e fiori. Però io il rispetto lo vorrei, ma non solo per me, bensì per tutti quanti. Non dico assolutamente il condividere per forza qualcosa, però l'accettare che, in ogni ambito, ci siano realtà, pensieri, desideri, idee diversi dai propri e rispettarli quello sì, lo vorrei. Mi rendo conto che è pura utopia, però nel mio piccolo ci provo a mandare un certo tipo di messaggio. E per questo quando trovo soggetti del genere non perdo occasione per farglielo notare.
Scusami, allora il "farsi una risata" l'ho interpretato male io. Sì, adoro analizzare sia me stessa che l'esterno e trovo sia utile mettersi in discussione (anche se penso che qualche cardine uno lo debba avere), quindi non rifuggo dal confronto e neanche dal litigio se serve...non sono mai stata una che si tiene le cose dentro, nel bene e nel male.
Certo, sicuramente una tastiera non esprimerà mai al 100% cosa vuoi realmente trasmettere, quindi può essere che io abbia esagerato con l'immagine degli esperimenti...
Però allora a maggior ragione andrebbe fatta più attenzione secondo me, perché è più facile rischiare di veicolare un messaggio diverso da quello che si vuole, dato che manca la parte principale della conversazione, ovvero l'interazione di persona.
Per quanto riguarda la parte della compassione ci avevo pensato anche io: siccome altri utenti l'avevano già "attaccata" io, in realtà, volevo provare a guardare la cosa da un altro punto di vista. Il suo. Effettivamente poteva sembrare un tentativo, sicuramente mal riuscito, di esprimere una sorta di tristezza per la mancanza di quell'attrazione per lei così bella ed essenziale. Quindi, nel primo commento di risposta, mi sono messa nei suoi panni dicendole che capivo il suo punto di vista e ho provato a descriverle ciò che sentivo, quasi per rassicurarla che dopotutto si viveva bene lo stesso. Lei però poi non mi ha confermato se fosse o meno un dispiacere "genuino" e se ne è uscita con tutto il resto. Allora mi sono incavolata.
Oppure messa nei termini dell'autogiustificarsi come condizione perfetta effettivamente cambia molto...cioè lei potrebbe aver detto quelle cose perché insicura o destabilizzata dal fatto che altri riuscissero a vivere senza un qualcosa che per lei invece è un pilastro. Di conseguenza le sue parole perdono di autorevolezza perché derivanti da una sua percezione e non da chissà quale verità assoluta. Io invece l'ho subito interpretata come un sentirsi superiore a noi quando magari si sentiva inferiore e per questo voleva smontarci...ho inteso bene?
A me piace dire "ci sono nata" perché non mi so dare altra spiegazione, però giustamente niente è fisso e immutabile e quindi potrebbe essere utile farsi qualche domanda anche su questo aspetto

Comunque hai un'incredibile capacità di analisi

ti faccio i miei complimenti! E ti ringrazio davvero tanto per avermi dato nuovi spunti di riflessione e per avermi fatto vedere una stessa situazione da angolazioni diverse ^_^