Giovedì, 20/02/2020 alle 00:45
Buonasera a tutti,
Sono una persona eterosessuale che ha da due anni una relazione. Il mio compagno sta attraversando una crisi legata alla sua sessualità. Questa crisi sta portando al nostro allontanamento e alla rottura del nostro rapporto. Sono qui per cercare di capire se lui possa essere un asessuato e se si che consigli potreste darmi per affrontare la nostra crisi. Ci amiamo molto, ma non desideriamo il sesso allo stesso modo. Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.

Discussioni attive
RISPONDI
Giovedì, 20/02/2020 alle 06:40
Ciao Penelope!La vera domanda è se lui è andato pian piano "spegnendosi" in questi 2 anni...L'asesssualità non è un malanno che si contrae per sfortuna,ma semplicemente un modo di vivere la propria sessualità e le relazioni.Probabilmente lui soffre fin dall'inizio della relazione, altrimenti è un fattore fisico ed un andrologo può aiutare a risolvere la situazione.personalmente posso dirti che sono un maschio etero asex ed ho avuto storie anche lunghe con ragazze sessualmente "attive"...se lui è veramente asex avrà sicuramente vissuto fin'ora grazie allo "spirito di sacrificio" votato al benessere del partner,io stesso l'ho fatto per anni! Ma è estremamente logorante.Mi sembra di capire che tra voi l'affetto è forte,quindi parlatevi il più possibile,ma attenti a non andare avanti a "compromessi", è deleterio..
se hai domande spara!
Ciao Penelope!La vera domanda è se lui è andato pian piano "spegnendosi" in questi 2 anni...L'asesssualità non è un malanno che si contrae per sfortuna,ma semplicemente un modo di vivere la propria sessualità e le relazioni.Probabilmente lui soffre fin dall'inizio della relazione, altrimenti è un fattore fisico ed un andrologo può aiutare a risolvere la situazione.personalmente posso dirti che sono un maschio etero asex ed ho avuto storie anche lunghe con ragazze sessualmente "attive"...se lui è veramente asex avrà sicuramente vissuto fin'ora grazie allo "spirito di sacrificio" votato al benessere del partner,io stesso l'ho fatto per anni! Ma è estremamente logorante.Mi sembra di capire che tra voi l'affetto è forte,quindi parlatevi il più possibile,ma attenti a non andare avanti a "compromessi", è deleterio..
se hai domande spara!
Giovedì, 20/02/2020 alle 08:58
Ciao andrepunk,
Intanto ti ringrazio per la celerità della tua risposta. Ovviamente non posso sapere la verità, ma hai scritto una cosa interessante. Non credo che il rapporto sia andato spegnendosi, perché sul piano sentimentale c'è tanta voglia di stare assieme, parlare, darsi il buongiorno, la buonanotte ed essere presenti l'uno per l'altro nelle difficoltà e gioie quotidiane. Io invece ho sempre avvertito come una sorta di 'sacrificio' nel farlo... mi spiego meglio... fin dall inizio, a parte rare volte che era lui a prendere l iniziativa, ho notato che c era come una forma di pigrizia o disinteresse nel farlo. A volte avevo proprio l impressione che lui cercasse di fare mille attività con me (certo piacevoli), per evitare quasi di ritrovarsi a letto con me o in situazioni intime. Io prima non gli dicevo niente per paura di ferirlo, ma ogni sua forma di rifiuto (sono stanco, ho sonno, domani devo lavorare, non è il momento) la prendevo e la prendo male. Sono arrivata a pensare di essere brutta, non femminile, non all altezza ... la mia autostima con lui è scesa a dismisura. Il fatto di ricevere complimenti e riscontri positivi tra amici ed amiche mi rasserenava.... relativizzavo. Alla fine è stato lui ad esplodere in una sorta di confessione liberatoria. Un giorno mi ha detto ' non so spiegarti cosa mi succede, ma ho riflettuto a lungo e sento che il sesso non sia una mia priorità, non so se è giusto portarti ad una vita senza sesso.... ' detta così mi sono sentita gelare... ho pensato ad una malattia, ad un trauma, al fatto che mi stesse dicendo di essere gay... non so. Eppure ho amici e due cugini gay (che lui conosce) e non vedo riscontri nei suoi modi di porsi con le donne. Mi ha detto che non si sente attratto dagli uomini.... ma non riesce ad eccitarsi (al punto di avere un erezione) quando stiamo assieme. Questa cosa mi ha mortificata.... anche se lo amo, la mia forza caratteriale non riesce a reggere più tutto questo... ci siamo quindi separati a malincuore dopo che abbiamo litigato perché io lo spingevo ad andare da un andrologo o un sessuologo. La sua risposta 'ci andrò quando me la sentirò ' mi sa di paura... come se lui in cuor suo ha già la risposta, ma non vuole dirsela... ecco mi sento presa in giro.
Ciao andrepunk,
Intanto ti ringrazio per la celerità della tua risposta. Ovviamente non posso sapere la verità, ma hai scritto una cosa interessante. Non credo che il rapporto sia andato spegnendosi, perché sul piano sentimentale c'è tanta voglia di stare assieme, parlare, darsi il buongiorno, la buonanotte ed essere presenti l'uno per l'altro nelle difficoltà e gioie quotidiane. Io invece ho sempre avvertito come una sorta di 'sacrificio' nel farlo... mi spiego meglio... fin dall inizio, a parte rare volte che era lui a prendere l iniziativa, ho notato che c era come una forma di pigrizia o disinteresse nel farlo. A volte avevo proprio l impressione che lui cercasse di fare mille attività con me (certo piacevoli), per evitare quasi di ritrovarsi a letto con me o in situazioni intime. Io prima non gli dicevo niente per paura di ferirlo, ma ogni sua forma di rifiuto (sono stanco, ho sonno, domani devo lavorare, non è il momento) la prendevo e la prendo male. Sono arrivata a pensare di essere brutta, non femminile, non all altezza ... la mia autostima con lui è scesa a dismisura. Il fatto di ricevere complimenti e riscontri positivi tra amici ed amiche mi rasserenava.... relativizzavo. Alla fine è stato lui ad esplodere in una sorta di confessione liberatoria. Un giorno mi ha detto ' non so spiegarti cosa mi succede, ma ho riflettuto a lungo e sento che il sesso non sia una mia priorità, non so se è giusto portarti ad una vita senza sesso.... ' detta così mi sono sentita gelare... ho pensato ad una malattia, ad un trauma, al fatto che mi stesse dicendo di essere gay... non so. Eppure ho amici e due cugini gay (che lui conosce) e non vedo riscontri nei suoi modi di porsi con le donne. Mi ha detto che non si sente attratto dagli uomini.... ma non riesce ad eccitarsi (al punto di avere un erezione) quando stiamo assieme. Questa cosa mi ha mortificata.... anche se lo amo, la mia forza caratteriale non riesce a reggere più tutto questo... ci siamo quindi separati a malincuore dopo che abbiamo litigato perché io lo spingevo ad andare da un andrologo o un sessuologo. La sua risposta 'ci andrò quando me la sentirò ' mi sa di paura... come se lui in cuor suo ha già la risposta, ma non vuole dirsela... ecco mi sento presa in giro.
Giovedì, 20/02/2020 alle 10:09
Sarò brutale, quindi se non hai lo stomaco forte, non leggere oltre questo mio commento.
Da quello che ho letto emerge molto egoismo da parte tua. Non stai minimamente osservando la situazione dal punto di vista di un uomo che sta metabolizzando la propria asessualità in una relazione con una donna alla quale vuole bene e in un contesto culturale fortemente sessualizzato e maschilista, in cui da ogni dove arriva l'insinuazione "non sei normale". Il fatto che lui sia riuscito a confessartelo è stato un grande gesto di fiducia nei tuoi confronti, e di rispetto, altro che presa in giro! Non immagini nemmeno come si possa sentire sbagliato e frustrato, insicuro, e consigliargli di farsi vedere da uno specialista (per cosa? Per "curarsi"?) è stata una grande indelicatezza, per non parlare delle insinuazioni sulla sua ipotetica omosessualità. Inoltre credo che lui non ti volesse mentire, ma fosse (e sia) solo molto confuso e combattuto tra la mancanza di istinto sessuale (verso chiunque) e il sentimento romantico che nutre per te (e che, a quanto dici, ti ha sempre dimostrato con tanti gesti). Capisco che per te sia difficile capirlo, ma dovresti comportarti con più tatto. Accetta questa persona così com'è, accetta che non sarà l'uomo della tua vita, accetta che siete diversi e giusti e sani entrambi. Accetta che la relazione non può stare in piedi. E se deciderà o meno di rivolgersi ad uno specialista, questa sarà solo una scelta sua, dettata da come vivrà il suo modo di essere e non dal fatto che si debba indagare su qualcosa solo perché appare anomala agli occhi della maggioranza. Non è giusto giudicare i sentimenti di una persona. La vedo così.
Scusa per la schiettezza che ho adoperato, ma penso che, se accetterai le mie parole, avrai modo di riflettere e di metabolizzare una realtà che nessuno può (nè deve) tentare di cambiare o giudicare.
Voi due vi volete bene. Ricordatevelo e poi voltate pagina serenamente, ognuno per conto proprio.
Sarò brutale, quindi se non hai lo stomaco forte, non leggere oltre questo mio commento.
Da quello che ho letto emerge molto egoismo da parte tua. Non stai minimamente osservando la situazione dal punto di vista di un uomo che sta metabolizzando la propria asessualità in una relazione con una donna alla quale vuole bene e in un contesto culturale fortemente sessualizzato e maschilista, in cui da ogni dove arriva l'insinuazione "non sei normale". Il fatto che lui sia riuscito a confessartelo è stato un grande gesto di fiducia nei tuoi confronti, e di rispetto, altro che presa in giro! Non immagini nemmeno come si possa sentire sbagliato e frustrato, insicuro, e consigliargli di farsi vedere da uno specialista (per cosa? Per "curarsi"?) è stata una grande indelicatezza, per non parlare delle insinuazioni sulla sua ipotetica omosessualità. Inoltre credo che lui non ti volesse mentire, ma fosse (e sia) solo molto confuso e combattuto tra la mancanza di istinto sessuale (verso chiunque) e il sentimento romantico che nutre per te (e che, a quanto dici, ti ha sempre dimostrato con tanti gesti). Capisco che per te sia difficile capirlo, ma dovresti comportarti con più tatto. Accetta questa persona così com'è, accetta che non sarà l'uomo della tua vita, accetta che siete diversi e giusti e sani entrambi. Accetta che la relazione non può stare in piedi. E se deciderà o meno di rivolgersi ad uno specialista, questa sarà solo una scelta sua, dettata da come vivrà il suo modo di essere e non dal fatto che si debba indagare su qualcosa solo perché appare anomala agli occhi della maggioranza. Non è giusto giudicare i sentimenti di una persona. La vedo così.
Scusa per la schiettezza che ho adoperato, ma penso che, se accetterai le mie parole, avrai modo di riflettere e di metabolizzare una realtà che nessuno può (nè deve) tentare di cambiare o giudicare.
Voi due vi volete bene. Ricordatevelo e poi voltate pagina serenamente, ognuno per conto proprio.
Giovedì, 20/02/2020 alle 10:35
Non preoccuparti ho letto tutto il tuo messaggio. Certe mie parole non volevano essere di offesa. Come lui mi sono posta delle domande. Abbiamo parlato e ci siamo confrontati a cuore aperto. Non so se lui sia asessuato oppure sia semplicemente un calo di libido o altro. Se se ne parla è per confrontarsi. Proprio perché c'è un sentimento forte e la volontà da parte di entrambi di non perderci cerchiamo un dialogo, anche se come lo definisci tu, brutale. Non credo che insinuare l'omosessualità dell'altro sia una mancanza di rispetto. Se me l'avesse chiesto lui, avrei risposto semplicemente di no, che non lo sono.
Non preoccuparti ho letto tutto il tuo messaggio. Certe mie parole non volevano essere di offesa. Come lui mi sono posta delle domande. Abbiamo parlato e ci siamo confrontati a cuore aperto. Non so se lui sia asessuato oppure sia semplicemente un calo di libido o altro. Se se ne parla è per confrontarsi. Proprio perché c'è un sentimento forte e la volontà da parte di entrambi di non perderci cerchiamo un dialogo, anche se come lo definisci tu, brutale. Non credo che insinuare l'omosessualità dell'altro sia una mancanza di rispetto. Se me l'avesse chiesto lui, avrei risposto semplicemente di no, che non lo sono.
Giovedì, 20/02/2020 alle 10:47
Per un uomo di questa epoca e di questo paese, può essere molto umiliante quella domanda, a maggior ragione se scaturisce dalla sua mancanza di desiderio sessuale (altra cosa che lo fa sentire probabilmente male con se stesso e con gli altri). Quando parliamo con le persone, dobbiamo pensare con la loro testa e non con la nostra.
Non metto in dubbio che tu lo ami e che in cuor tuo sei in buona fede, ma se vuoi realmente il confronto che dici, devi cambiare punto di vista, trovare parole e domande diverse. Solo così hai una possibilità in più di entrare positivamente nel suo intimo (sempre che lui sia pronto a farlo) e aiutarlo a essere sereno nel suo modo di essere.
Per un uomo di questa epoca e di questo paese, può essere molto umiliante quella domanda, a maggior ragione se scaturisce dalla sua mancanza di desiderio sessuale (altra cosa che lo fa sentire probabilmente male con se stesso e con gli altri). Quando parliamo con le persone, dobbiamo pensare con la loro testa e non con la nostra.
Non metto in dubbio che tu lo ami e che in cuor tuo sei in buona fede, ma se vuoi realmente il confronto che dici, devi cambiare punto di vista, trovare parole e domande diverse. Solo così hai una possibilità in più di entrare positivamente nel suo intimo (sempre che lui sia pronto a farlo) e aiutarlo a essere sereno nel suo modo di essere.
Giovedì, 20/02/2020 alle 10:51
Io la penso molto diversamente. Il primo a non aver avuto rispetto è stato lui: rifiutarti senza una ragione apparente (e costantemente), mentirti e farti vivere nel dubbio e nell'insicurezza per non so quanto tempo...non credo sia un gesto d'amore, bensì di egoismo. Scappare non risolve i problemi, e avrebbe dovuto provare a collaborare per chiarire la situazione.
Hai fatto benissimo a consigliare un andrologo e/o un sessuologo: esiste una fetta di asessuali che copre con una rassicurante etichetta quel che possono essere altre problematiche (blocchi, traumi e quant'altro), nonché di omosessuali latenti che non riuscendo ad accettarsi finiscono col mentire a sé stessi e agli altri, con conseguenti danni.
Hai cercato di aiutarlo, di capire, cos'altro potresti fare? Nulla, senza la sua collaborazione. Ti auguro di trovare un uomo che sappia amarti sinceramente e con profondo rispetto (e questo tipo di amore esiste, bisogna solo di non accontentarsi mai di meno!), e di non avere sensi di colpa e rimpianti!
Io la penso molto diversamente. Il primo a non aver avuto rispetto è stato lui: rifiutarti senza una ragione apparente (e costantemente), mentirti e farti vivere nel dubbio e nell'insicurezza per non so quanto tempo...non credo sia un gesto d'amore, bensì di egoismo. Scappare non risolve i problemi, e avrebbe dovuto provare a collaborare per chiarire la situazione.
Hai fatto benissimo a consigliare un andrologo e/o un sessuologo: esiste una fetta di asessuali che copre con una rassicurante etichetta quel che possono essere altre problematiche (blocchi, traumi e quant'altro), nonché di omosessuali latenti che non riuscendo ad accettarsi finiscono col mentire a sé stessi e agli altri, con conseguenti danni.
Hai cercato di aiutarlo, di capire, cos'altro potresti fare? Nulla, senza la sua collaborazione. Ti auguro di trovare un uomo che sappia amarti sinceramente e con profondo rispetto (e questo tipo di amore esiste, bisogna solo di non accontentarsi mai di meno!), e di non avere sensi di colpa e rimpianti!
Giovedì, 20/02/2020 alle 11:03
Perdonami Vegetariano, io non sono d'accordo con te sul fatto del dare la colpa alla nostra società etc. Sono adulta (sopra i trenta) e certe domande sulla sessualità in cuor nostro e le siamo poste credo un pó tutti nella fase della pubertà quando nascono le prime esperienze di confronto con altre persone.
Alla mia età me ne frego di quello che pensa la società (e poi non vivo nemmeno in Italia), pertanto dove mi trovo non c'è minimamente bisogno di nascondere certi istinti. So e vedo cosa succede ancora nel nostro paese, ma le persone che non accettano le diversità sono a volte quelle che hanno paura di confrontarsi con se stesse. L'altro è uno specchio, mi porta ad interrogarmi, a relativizzare il mio modo di vivere. Il mio non è altro che una tra le tante forme di esistere, interagire e amare un'altra persona.
Ti ringrazio Emerald, perché hai centrato in pieno cosa intendo dire col 'sentirmi presa in giro'. Il tempo è prezioso e se una persona ti ama veramente non può procrastinare a capire, scavare in se stesso e (forse) se serve farsi aiutare in questa ricerca di sè anche da altre persone semplicemente più competenti in certe sfere complesse come quella della sessualità.
Perdonami Vegetariano, io non sono d'accordo con te sul fatto del dare la colpa alla nostra società etc. Sono adulta (sopra i trenta) e certe domande sulla sessualità in cuor nostro e le siamo poste credo un pó tutti nella fase della pubertà quando nascono le prime esperienze di confronto con altre persone.
Alla mia età me ne frego di quello che pensa la società (e poi non vivo nemmeno in Italia), pertanto dove mi trovo non c'è minimamente bisogno di nascondere certi istinti. So e vedo cosa succede ancora nel nostro paese, ma le persone che non accettano le diversità sono a volte quelle che hanno paura di confrontarsi con se stesse. L'altro è uno specchio, mi porta ad interrogarmi, a relativizzare il mio modo di vivere. Il mio non è altro che una tra le tante forme di esistere, interagire e amare un'altra persona.
Ti ringrazio Emerald, perché hai centrato in pieno cosa intendo dire col 'sentirmi presa in giro'. Il tempo è prezioso e se una persona ti ama veramente non può procrastinare a capire, scavare in se stesso e (forse) se serve farsi aiutare in questa ricerca di sè anche da altre persone semplicemente più competenti in certe sfere complesse come quella della sessualità.
Giovedì, 20/02/2020 alle 11:14
Oook, vedo che sei piena di certezze, quindi mi sarei potuto risparmiare qualunque commento.
Buona fortuna per tutto! Ciao
Oook, vedo che sei piena di certezze, quindi mi sarei potuto risparmiare qualunque commento.
Buona fortuna per tutto! Ciao
Giovedì, 20/02/2020 alle 11:22
Citando Jiddu Krishnamurti: "Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata."
Citando Jiddu Krishnamurti: "Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata."

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