Lunedì, 17/02/2020 alle 02:06
Mi vergogno un po' a raccontare la mia sessualità.
Ho iniziato ad avere i primi pensieri "erotici" in seconda media.
Quando mi accorsi che questi pensieri mi eccitassero rimasi scosso, ero stato bullizzato, già da molto piccolo, e perciò i sentimenti di un rivincita/rivalsa/vendetta si potessero scaturire in me, beh a livello di logica ci poteva stare (?).
Ma che mi eccitasse immaginare persone che mi avevano fatto del male: punite, umiliate e completamente devote davanti a me (mai presenti riferimenti sessuali in queste fantasie, e mai con atti estremamente violenti o comunque che li danneggiassero in modo permanente all'interno della fantasia, erano solo eccessivamente sottomissivi) fù per me estremamente pauroso, non volevo far star male nessuno, mi sentivo inutile e spesso davo più importanza al bene degli altri, anche se mi trattavano male, quindi il mio corpo andava totalmente contro il mio stile di vita.
Tutt'ora a quasi vent'anni non ho l'aspetto e ne do l'idea di essere una persona sadica.
Alla fine crescendo pensai che semplicemente che ero probabilmente tendente al BDSM.
Crescendo ebbi varie relazioni, con cui mi limitai semplicemente a stare dietro alle richieste delle ragazze con cui stavo, senza mai fare realmente di testa mia e ne mostrando il mio vero "essere", anche le relazioni in se' le accettavo senza realmente volerle, volevo solo che qualcuno mi stesse accanto, cercasse di capirmi e mi volesse bene.
Beh arrivato a 16 anni pur avendo avuto esperienze preliminari "eseguite" su le partner ero come molti della stessa età ancora vergine, e lì iniziai a capire che sia i maschi che le ragazze se posti nudi davanti a me o in situazioni comunque "osè" non mi provocavano nessun tipo di reazione fisica, ed era proprio come "non facessero parte del mio orientamento sessuale".
Allora mi autodefinii stupidamente bisessuale, in quanto nessuno dei due mi faceva differenza, e ne fui mediamente convinto per due anni, continuando ad accettare relazioni sentimentali con ragazze che assurdamente erano interessato a un tipo come me, che accettava tranquillamente perchè tanto non si era mai innamorato e pensava di non poter riuscirci.
Comunque sia, Dicembre 2018, era il mio compleanno, dopo aver parlato a vuoto dicendo cose stupide, una ragazza mi baciò senza che me l'aspettassi, così le proposi di frequentarci e alla fine dopo un paio di settimane mi chiese di fidanzarci ufficialmente, e io accettai.
Ebbi vari rapporti preliminari con lei, però ora ricevuti da lei, quando li ricevevo mi sforzavo tantissimo, volevo farmi vedere il più interessato possibile, non mi andava che la cosa finisse, ma alla fine mi "finivo da solo".
Un giorno però riuscii a provare attrazione sessuale, probabilmente per la prima volta, quando in seguito a una mia richiesta fece qualcosa di davvero umiliante per se stessa, ma i suoi occhi, i suoi occhi facevano intendere che si fidava e che l'avrebbe fatto comunque perchè lo chiedevo io, è stata la cosa più bella, e forse l'unica intesa sessuale che io abbia mai realmente avuto.
Siccome le storie per me non sono mai realmente felici, mesi dopo decidemmo finalmente di avere un rapporto sessuale, cosa che lei attendeva da tempo sotto sollecitazione anche della sua migliore amica, beh.
Niente, feci sesso.
Eh.
Non so se a lei fosse realmente piaciuto, ma io non sentii niente, proprio nulla, non ero mai stato realmente interessato a scopare, mi bastava mi facesse capire che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me, ma non volevo realmente fare certe cose.
Però fù davvero brutto, ci provai più volte, ma mi accorsi che la penetrazione per me non aveva nessun senso, e ne mi interessava fisicamente averla, era più una cosa che mi sentivo fosse giusta da fare all'interno di una relazione, che fosse giusto farlo per la mia partner.
Beh dopo un anno di relazione ci lasciammo.
Che tendenzialmente non ci siamo lasciati manco da tantissimo ma non mi piace contarlo, quindi non lo so esattamente.
Comunque, da single iniziai tramite un gruppo ad avere contatto anche con ragazze, beh, se prima da fidanzato sentivo riparo nel corpo della mia ragazza e mi piaceva quantomeno stringerla i corpi di tutte le ragazze davanti a me erano diventati "di plastica".
Era come guardare "figure fredde", e tutti ponevano nel discorso l'importanza del "trombare" o comunque della "botta e via", cercavo di evitare, e di lasciarli parlare a vuoto, ma questo stesso sabato uscendo con loro venni avvicinato a una ragazza, che tendeva a ondeggiare il suo fondoschiena verso il cavallo dei miei pantaloni, mi vergognavo tantissimo, non volevo si accorgesse che pur essendo probabilmente una bella ragazza non provavo minima attrazione fisica verso di lei.
Quindi ecco è da poco tempo relativamente che ho iniziato a pensare di essere in qualche modo nella sfera assessuale ma non saprei in che punto esatto definirmi.

Discussioni attive
RISPONDI
Martedì, 18/02/2020 alle 19:50
Ciao e benvenuto!
Mi sento molto vicino a quello che hai scritto e credo che, pur essendo diversi per età e "fantasie", ci somigliamo molto. Cercherò di essere delicato in questo mio commento perché non vorrei turbarti, ma credo che, come tu stesso ammetti qua e là, il sadismo sia la tua forma personale di eccitazione. Un'eccitazione che non ha nulla a che vedere col rapporto sessuale, in quanto dici di non desiderare la penetrazione. Il sadismo consenziente non delinea una persona cattiva, e sicuramente tu sei un bravo ragazzo, ma il tuo orgoglio è stato calpestato da anni di bullismo e questo ha lasciato un segno. Cosa inevitabile. Nel tuo caso, il senso di potere e controllo che nasce dall'essere tu il bullo ti porta all'eccitazione. Ma tu non sei un bullo, perché non commetteresti mai una vera prepotenza: hai bisogno di sapere che dall'altra parte c'è il consenso. I bulli il consenso non lo chiedono, anzi. Quindi è solo un gioco di ruolo, chiamiamolo cosi.
Inoltre le persone non ti interessano in senso romantico, questo è il motivo per il quale non senti nulla neanche a livello affettivo con le ragazze.
Ora, a te sta la scelta se assecondare questa tua tendenza e cercare persone che come te desiderano un certo tipo di rapporto (molti sadici non penetrano) oppure se affrontare in senso terapeutico le ferite lasciate dal bullismo (cosa però che non ti porterà necessariamente ad una sessualità più comune).
Ciao e benvenuto!
Mi sento molto vicino a quello che hai scritto e credo che, pur essendo diversi per età e "fantasie", ci somigliamo molto. Cercherò di essere delicato in questo mio commento perché non vorrei turbarti, ma credo che, come tu stesso ammetti qua e là, il sadismo sia la tua forma personale di eccitazione. Un'eccitazione che non ha nulla a che vedere col rapporto sessuale, in quanto dici di non desiderare la penetrazione. Il sadismo consenziente non delinea una persona cattiva, e sicuramente tu sei un bravo ragazzo, ma il tuo orgoglio è stato calpestato da anni di bullismo e questo ha lasciato un segno. Cosa inevitabile. Nel tuo caso, il senso di potere e controllo che nasce dall'essere tu il bullo ti porta all'eccitazione. Ma tu non sei un bullo, perché non commetteresti mai una vera prepotenza: hai bisogno di sapere che dall'altra parte c'è il consenso. I bulli il consenso non lo chiedono, anzi. Quindi è solo un gioco di ruolo, chiamiamolo cosi.
Inoltre le persone non ti interessano in senso romantico, questo è il motivo per il quale non senti nulla neanche a livello affettivo con le ragazze.
Ora, a te sta la scelta se assecondare questa tua tendenza e cercare persone che come te desiderano un certo tipo di rapporto (molti sadici non penetrano) oppure se affrontare in senso terapeutico le ferite lasciate dal bullismo (cosa però che non ti porterà necessariamente ad una sessualità più comune).
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