Sabato, 02/09/2017 alle 13:35
Buongiorno! Non so nemmeno da dove cominciare a descrivermi, ma ci provo. Ho molto da dire, e purtroppo andrò oltre la lunghezza massima di un messaggio, ma spero che non sia un problema. Sono un ragazzo di vent'anni e sono profondamente confuso circa la mia sessualità, motivo per cui ho vissuto quest'ultima come argomento tabù non solo nei miei rapporti con gli altri, ma anche e soprattutto con me stesso. Solo da poco tempo ho compreso la necessità di parlarne con qualcuno, e inizio da qui perché mi sembra il luogo più adatto.
Durante la mia adolescenza mi sono sempre sentito diverso dai miei coetanei, i quali erano e sono tutt'ora ossessionati dal sesso. Io invece ho sempre vissuto il contatto fisico come un problema, qualcosa che mi mette sotto pressione. Questo vale sia in ambito sessuale che in ambito amichevole: mi sento a disagio quando mi si tocca, e questa cosa mi fa soffrire, perché in realtà mi piacerebbe essere più sciolto nell'abbracciare, nel dare una pacca sulla spalla, nell'accarezzare; cose che la mia mente apprezza, ma il mio corpo, per una qualche ragione, rifiuta e non trova naturali. Devo dire che sotto quel punto di vista sono migliorato molto negli ultimi anni, anche per autoimposizione. Ciò non mi ha comunque impedito, per fortuna, di avere diversi amici, sebbene lo abbia reso più difficile.
Per quanto riguarda la questione sessuale, sono ancora più confuso e combattuto. Voglio categorizzarmi, innanzitutto per me stesso, ma non ci riesco. Partiamo dal presupposto che non ho mai provato nulla a livello sessuale per le ragazze: mi capita di giudicare una ragazza in quanto carina, bella, bellissima, ma mai sessualmente appetibile. Diversamente, ero convinto di essere gay, perché mi sentivo attratto dai ragazzi. Quando vedevo un bel ragazzo poteva capitarmi di volerlo abbracciare, accarezzare, anche baciare. Poteva capitarmi di sentire una forte attrazione per lui. "Sono per forza gay" mi sono detto, ma vivendo in un contesto di amicizie che non lo avrebbe accettato di buon grado, ho tenuto questa cosa per me, fino ai vent'anni. Vivevo in una piccola città, ora abito a Torino per motivi di studio, e per questa ragione ho iniziato a guardarmi intorno per trovare un possibile ragazzo. Non ho mai messo in dubbio, per sette anni, che mi sarebbe piaciuto fare sesso con un ragazzo, ma la verità è che non ci avevo mai riflettuto sul serio. Non avevo mai fatto caso al fatto che, durante la masturbazione, le mie attenzioni fossero rivolte non all'atto sessuale in sé, ma - perdonatemi se non sono chiarissimo - al "pensiero" della potenzialità dell'atto sessuale. Non ho mai, o quasi, fatto fantasie su una penetrazione, che a dire il vero trovo disgustosa. Le mie fantasie erano spesso rivolte, senza che me ne rendessi conto, perché si trattava di immagini intangibili, al "fatto" di stare insieme ad un ragazzo, di accarezzarlo, di abbracciarlo, di baciarlo sulla guancia, e stop. Ho poi notato che, guardando un porno, saltavo sempre la parte finale, quella in cui si viene al dunque. Sarò molto diretto da questo punto di vista, e mi scuso se qualcuno dovesse sentirsi offeso dalla mia libertà di linguaggio, ma penso che sia fondamentale descrivere questi dettagli. Mi sono masturbato regolarmente, almeno una volta al giorno, per sette anni, ed è quasi sempre stato pensando ad un ragazzo, ma solo recentemente mi accorgo di non aver mai immaginato l'atto, ma solo la potenza dello stesso. Lo so, è molto strano, e anche cercando su internet non ho trovato storie simili. Ad ogni modo, mi dico "Ok, non mi sento sicuro di volerlo, ma proviamoci. Non sarà la fine del mondo." Ho iniziato a bazzicare sui siti di incontri. È stato molto difficile, perché li trovo perlopiù ripugnanti, ma sentivo che, per un "forse-omosessuale" non dichiarato che non voleva rischiare di dichiararsi prima di aver capito appieno la propria sessualità, fossero la strada più percorribile.

Discussioni attive
RISPONDI
Sabato, 02/09/2017 alle 13:36
Dopo un mese e mezzo di chat con persone banali, con le quali mi fingo del tutto omosessuale, trovo un ragazzo. È bellissimo e gli piaccio. Situazione perfetta. Ci incontriamo, chiacchieriamo per un paio d'ore e gli spiego che non sono ancora pronto ad impegnarmi in una storia seria, anche perché oltretutto lui abita lontano. È d'accordo, anche lui la pensa così. È notte fonda e siamo in periferia, fermi in auto, e non c'è nessuno. Mi chiede se può baciarmi. Stupidamente, pensavo che volesse darmi solo un bacio sulla guancia prima di congedarsi, essendosi fatto tardi. Gli dico di sì, e lui inizia a baciarmi con la lingua. Non me lo aspettavo, ma mi lascio andare, è la mia occasione per capire se mi piace o no: dopo tutto lo trovo attraente. Ci baciamo per diversi minuti, a lui sembra piacere, io lo trovo patetico: non sento più nulla. Non so come comportarmi, se fare un passo avanti. Dopo un po' mi decido a sfiorare altre parti del suo corpo, ma continuo a non sentire nulla. L'erezione è debole, va e viene, e mi sento a disagio: da un lato non vedo l'ora che finisca, dall'altro voglio andare avanti, perché così potrò dire di averlo provato. Lui inizia a toccarmi, prima sul petto, poi sulle gambe: credevo che avrei sentito qualcosa, dovevo sentire qualcosa, e invece niente. Fingo che mi piaccia. Ad un certo punto avvicina la sua mano a "quella zona". Non riesce ad aprire i miei jeans perché è buio e sono chiusi in modo molto stretto. Allora li inizio ad aprire io, molto lentamente, finché non mi rendo conto che la mia erezione è completamente sparita. Non voglio fare brutta figura, ho il terrore che lo scopra, approfitto del buio e cerco di stimolarla ma niente, non sento niente e ho la certezza che non tornerà. Allora gli dico "facciamo un'altra volta, qui potremmo essere visti" e mi salvo in calcio d'angolo. Mi congedo velocemente, scappo a casa, mi chiudo in bagno e "concludo" l'atto ripensando a ciò che mi era appena accaduto, ma stavolta sentendo eccitazione. E l'eccitazione, a quanto pare, derivava dal fatto di esserci andato vicino, e null'altro.
Ho da poco scoperto l'esistenza dell'asessualità, e sotto molti punti di vista mi ci riconosco. Solo che non capisco: non sono abbastanza omosessuale da arrivare all'atto, non sono abbastanza asessuale da non pensarci affatto. Mi sono iscritto qui perché non mi è mai capitato di condividere queste sensazioni con qualcuno, e mi piacerebbe capire che cosa ne pensate, se qualcuno si è riconosciuto nel mio racconto, se secondo voi sono davvero asessuale o meno. E mi scuso nuovamente per la lunghezza, e la ridondanza di dettagli, anche intimi, che però ho ritenuto necessario non tralasciare.
Dopo un mese e mezzo di chat con persone banali, con le quali mi fingo del tutto omosessuale, trovo un ragazzo. È bellissimo e gli piaccio. Situazione perfetta. Ci incontriamo, chiacchieriamo per un paio d'ore e gli spiego che non sono ancora pronto ad impegnarmi in una storia seria, anche perché oltretutto lui abita lontano. È d'accordo, anche lui la pensa così. È notte fonda e siamo in periferia, fermi in auto, e non c'è nessuno. Mi chiede se può baciarmi. Stupidamente, pensavo che volesse darmi solo un bacio sulla guancia prima di congedarsi, essendosi fatto tardi. Gli dico di sì, e lui inizia a baciarmi con la lingua. Non me lo aspettavo, ma mi lascio andare, è la mia occasione per capire se mi piace o no: dopo tutto lo trovo attraente. Ci baciamo per diversi minuti, a lui sembra piacere, io lo trovo patetico: non sento più nulla. Non so come comportarmi, se fare un passo avanti. Dopo un po' mi decido a sfiorare altre parti del suo corpo, ma continuo a non sentire nulla. L'erezione è debole, va e viene, e mi sento a disagio: da un lato non vedo l'ora che finisca, dall'altro voglio andare avanti, perché così potrò dire di averlo provato. Lui inizia a toccarmi, prima sul petto, poi sulle gambe: credevo che avrei sentito qualcosa, dovevo sentire qualcosa, e invece niente. Fingo che mi piaccia. Ad un certo punto avvicina la sua mano a "quella zona". Non riesce ad aprire i miei jeans perché è buio e sono chiusi in modo molto stretto. Allora li inizio ad aprire io, molto lentamente, finché non mi rendo conto che la mia erezione è completamente sparita. Non voglio fare brutta figura, ho il terrore che lo scopra, approfitto del buio e cerco di stimolarla ma niente, non sento niente e ho la certezza che non tornerà. Allora gli dico "facciamo un'altra volta, qui potremmo essere visti" e mi salvo in calcio d'angolo. Mi congedo velocemente, scappo a casa, mi chiudo in bagno e "concludo" l'atto ripensando a ciò che mi era appena accaduto, ma stavolta sentendo eccitazione. E l'eccitazione, a quanto pare, derivava dal fatto di esserci andato vicino, e null'altro.
Ho da poco scoperto l'esistenza dell'asessualità, e sotto molti punti di vista mi ci riconosco. Solo che non capisco: non sono abbastanza omosessuale da arrivare all'atto, non sono abbastanza asessuale da non pensarci affatto. Mi sono iscritto qui perché non mi è mai capitato di condividere queste sensazioni con qualcuno, e mi piacerebbe capire che cosa ne pensate, se qualcuno si è riconosciuto nel mio racconto, se secondo voi sono davvero asessuale o meno. E mi scuso nuovamente per la lunghezza, e la ridondanza di dettagli, anche intimi, che però ho ritenuto necessario non tralasciare.
Sabato, 02/09/2017 alle 16:48
Ciao e benvenuto. In tutta onestà, a prima vista mi fa pensare più ad un gigantesco caso di ansia da prestazione che ad asessualità in senso stretto.. Ma alcune cose puoi saperle soltanto tu, prenditi il tuo tempo per scavare senza timori e scoprire cosa vuoi davvero.
Ciao e benvenuto. In tutta onestà, a prima vista mi fa pensare più ad un gigantesco caso di ansia da prestazione che ad asessualità in senso stretto.. Ma alcune cose puoi saperle soltanto tu, prenditi il tuo tempo per scavare senza timori e scoprire cosa vuoi davvero.
Sabato, 02/09/2017 alle 17:35
Non mi sento di escludere a priori nessuna ipotesi, ma sinceramente dubito che possa trattarsi di ansia da prestazione. In quel momento io mi sentivo a disagio non tanto per il fatto di aver scoperto di non essere eccitato, quanto perché non mi andava di proseguire. Non avevo voglia di andare oltre, insomma, nonostante lui fosse un bel ragazzo. Se lo stavo facendo era per "curiosità antropologica", volevo comprendere che cosa si provasse a farlo, ma non mi stava piacendo per niente. L'ho bloccato per evitare di ferirlo, o di fare una brutta figura, perché dopotutto non era colpa sua se non mi stava piacendo.
Vero, quando sono tornato a casa ci ho ripensato, ma ho ripensato ai baci, alle carezze, in nessun istante mi è venuto in mente qualcosa di più, perché ripeto, a me l'atto sessuale non piace e non lo trovo eccitante. Trovo "eccitante" il fatto di stare insieme ad una persona, di abbracciarla, di tenerle la mano.
Ecco il perché dei miei dubbi.
Non mi sento di escludere a priori nessuna ipotesi, ma sinceramente dubito che possa trattarsi di ansia da prestazione. In quel momento io mi sentivo a disagio non tanto per il fatto di aver scoperto di non essere eccitato, quanto perché non mi andava di proseguire. Non avevo voglia di andare oltre, insomma, nonostante lui fosse un bel ragazzo. Se lo stavo facendo era per "curiosità antropologica", volevo comprendere che cosa si provasse a farlo, ma non mi stava piacendo per niente. L'ho bloccato per evitare di ferirlo, o di fare una brutta figura, perché dopotutto non era colpa sua se non mi stava piacendo.
Vero, quando sono tornato a casa ci ho ripensato, ma ho ripensato ai baci, alle carezze, in nessun istante mi è venuto in mente qualcosa di più, perché ripeto, a me l'atto sessuale non piace e non lo trovo eccitante. Trovo "eccitante" il fatto di stare insieme ad una persona, di abbracciarla, di tenerle la mano.
Ecco il perché dei miei dubbi.
Ospite227
Sabato, 02/09/2017 alle 17:58
Ciao e benvenuto
Intanto lasciami dire che hai fatto molto bene a metterti alla prova: l'unica maniera per capire cosa ci piace e cosa no é sperimentare e prima si comincia meglio è.
Mi sembra di capire che tu abbia identificato il tuo orientamento sessuale, il problema è che quando passi dalla fantasisa alla realtà, il tuo sistema si blocca oltre un certo punto.
A mio parere e' presto per dire che si tratta di asessualità.
E' stata la prima volta che hai incontrato un ragazzo e se non ho capito male, la tua prima esperienza sessuale.
E' naturale che ti sia venuta paura. Magari hai solo bisogno di prendere le cose con molta piu calma.
Cerca di capire dove ti sei bloccato, cosa non ti è piaciuto e cosa no e poi...prova ancora
In bocca al lupo!
Ciao e benvenuto

Intanto lasciami dire che hai fatto molto bene a metterti alla prova: l'unica maniera per capire cosa ci piace e cosa no é sperimentare e prima si comincia meglio è.
Mi sembra di capire che tu abbia identificato il tuo orientamento sessuale, il problema è che quando passi dalla fantasisa alla realtà, il tuo sistema si blocca oltre un certo punto.
A mio parere e' presto per dire che si tratta di asessualità.
E' stata la prima volta che hai incontrato un ragazzo e se non ho capito male, la tua prima esperienza sessuale.
E' naturale che ti sia venuta paura. Magari hai solo bisogno di prendere le cose con molta piu calma.
Cerca di capire dove ti sei bloccato, cosa non ti è piaciuto e cosa no e poi...prova ancora

In bocca al lupo!
Ospite316
Mercoledì, 04/10/2017 alle 20:09
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Contenuto rimosso dall'Amministrazione.
Martedì, 19/12/2017 alle 23:51
Ei ciao, mi sono iscritto oggi a questo sito, ho letto alcuni racconti per cercare di definire la mia situazione e cosa provo. Leggendo la tua storia in molti tratti mi è sembrato di rileggere il racconto della mia vita. Io ho 21 anni, vivo vicino a Torino, sono uno studente universitario e non ho ancora capito cosa sono. La tua frase :"non sono abbastanza omosessuale per arrivare all'atto, ma non sono abbastanza asessuale per non pensarci affatto" mi ha davvero colpito, forse sono le parole che descrivono quello che provo. Sinceramente non ho mai pensato all'asessualità prima di questa sera. E non ne ero per nulla informato. Questa sera ho assistito ad un servizio fatto alle Iene su Italia 1 che mi ha mosso qualcosa dentro di me...io sono attratto dai ragazzi, ma non mi attrae l'atto sessuale...come dicevi tu anche a me, ogni volta che guardo un video la mia "eccitazione" non è dovuta alla penetrazione ma al baciarsi, abbracciarsi, tenersi per mano...
Non so se stai ancora utilizzando questo sito, visto che il tuo messaggio risale a settembre, ma se durante questi mesi hai capito qualcosa in più di te stesso mi piacerebbe parlare un po' per cercare di capire chi sono, cosa provo ed essere un po'più in pace con me stesso
Ei ciao, mi sono iscritto oggi a questo sito, ho letto alcuni racconti per cercare di definire la mia situazione e cosa provo. Leggendo la tua storia in molti tratti mi è sembrato di rileggere il racconto della mia vita. Io ho 21 anni, vivo vicino a Torino, sono uno studente universitario e non ho ancora capito cosa sono. La tua frase :"non sono abbastanza omosessuale per arrivare all'atto, ma non sono abbastanza asessuale per non pensarci affatto" mi ha davvero colpito, forse sono le parole che descrivono quello che provo. Sinceramente non ho mai pensato all'asessualità prima di questa sera. E non ne ero per nulla informato. Questa sera ho assistito ad un servizio fatto alle Iene su Italia 1 che mi ha mosso qualcosa dentro di me...io sono attratto dai ragazzi, ma non mi attrae l'atto sessuale...come dicevi tu anche a me, ogni volta che guardo un video la mia "eccitazione" non è dovuta alla penetrazione ma al baciarsi, abbracciarsi, tenersi per mano...
Non so se stai ancora utilizzando questo sito, visto che il tuo messaggio risale a settembre, ma se durante questi mesi hai capito qualcosa in più di te stesso mi piacerebbe parlare un po' per cercare di capire chi sono, cosa provo ed essere un po'più in pace con me stesso
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